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La planche des beaux italiens! Da Nibali a Fabio Aru, stesso trionfo in vetta al Tour de France

Fabio Disingrini

Aggiornato 05/07/2017 alle 21:41 GMT+2

Alfieri del ciclismo italiano, campioni uniti dal destino nel nome del Tricolore: tre anni dopo Vincenzo Nibali, che fece tappa e maglia gialla dominando la Grande Boucle, Fabio Aru trionfa sullo stesso traguardo: La planche des Belles Filles e delle grandi firme, visto che il primo a vincere sulla cima dei Vosgi era stato Chris Froome.

Fabio Aru - Tour de France 2017

Credit Foto Getty Images

La planche des beaux italiens! Tre anni dopo Vincenzo Nibali che fece tappa e maglia gialla, Fabio Aru trionfa sullo stesso traguardo, simbolo dei Vosgi e quest’anno primo arrivo in salita del Tour de France. Alfieri del ciclismo italiano, campioni uniti dal destino: hanno vinto il primo grande giro alla Vuelta e oggi anche sulle sacre strade di Francia si svela un trait d’union in maglia Tricolore.

Tre anni fa, Vincenzo Nibali

Nel 2014, la decima frazione della Grande Boucle era l’Inferno dei Vosgi: “La tappa di mezza montagna più dura nella storia del Tour de France”, così parlò Prudhomme, con i suoi 7 Gran premi di montagna (4 di prima categoria) fra Mulhouse e La planche des Belles Filles: Nibali dominava quel Tour da Sheffield e dopo una settimana in Jaune, si riprese la maglia gialla concessa, noblesse oblige, a Gallopin nell’unico giorno della Bastiglia.

Oggi Aru alla prima del Tour

Tre anni dopo, La planche des Belles Filles è il primo arrivo in salita e il simbolo del primato torna a Chris Froome che qui, nel 2012, vinse la sua prima tappa da gregario di Wiggins, ma è Fabio Aru a incendiare il Tour con 2,5 chilometri di scatto in piedi sui pedali e straordinario assolo in progressione. Una fiamma rossa come i pois della sua nuova maglia, un Tricolore che è passione e riscatto per un Giro partito dalla Sardegna senza il campione di casa.
Quando sto bene, io attacco. Vincere con il Tricolore? Una grande cosa. La dedico alle persone che mi vogliono bene.

Aru a pois, Froome in maglia gialla

Qui dove tutti davano Froome vincitore quasi scontato, Fabio Aru attacca di grazia e lesa maestà: tre anni fa, il capitano Sky s’era già ritirato dal Tour con le vertigini da pavé e stessa sorte toccò a Contador proprio nel giorno della Planche; oggi Froome è in maglia gialla e Aru è terzo dietro a Thomas, poi ci sono Martin, Porte, Yates, Bardet, Contador, Quintana e Majka in un minuto di top-ten della “prima” classifica generale.
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Aru: "Mi sono fatto un'idea col video di Nibali del 2014, sapevo dove attaccare. Sono felicissimo"

Campioni d'Italia alla Grande Boucle

Chissà che Fabio non abbia visto a Ivrea (come Nibali in Val di Non) un progetto bellissimo, un pensiero stupendo, un’emozione gialla. Chissà se Aru passerà dai pois alla Jaune dopo aver conquistato, come Vincenzo, la maglia rossa alla Vuelta, quella rosa (seppur per un giorno) al Giro e il Tricolore dedicato a Michele Scarponi. Quando sta bene, attacca, e ci pare che Fabio Aru scali di purezza come ai tempi di Montecampione o Sestriere: vengano presto le vette del Jura per un’altra storia del Cavaliere dei Quattro Mori.
Fabio Aru, il Cavaliere dei Quattro Mori
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