Tour de Romandie - Il ritorno di Adam Yates: si prende Thyon 2000 davanti a Thibaut Pinot, 3° Damiano Caruso

Dopo la vittoria nella crono di Châtel-Saint-Denis, Ayuso perde subito la maglia di leader con una prova da dimenticare sul Thyon 2000. Poco male per l'UAE Emirates che sgancia un Adam Yates d'annata, col britannico che vince in solitaria battendo comunque gli ottimi Thibaut Pinot e Damiano Caruso. Perfetto il timing scelto dall'ex Ineos che se ne va ai -4,6 dal traguardo, resistendo poi al tentativo di rimonta del francese: tappa e maglia per Yates che ipoteca così il successo nella classifica generale. Sarebbe la sua 6a corsa a tappe in carriera, l'ultima quella del Giro di Germania dello scorso agosto. Non male, comunque, le prestazioni di Pinot e Damiano Caruso, soprattutto in ottica Giro. Importantissima la crescita di Caruso che diventa l'italiano su cui possiamo puntare maggiormente dopo le problematiche di Ciccone che è risultato positivo al covid ad inizio settimana. A proposito di corridori in ripresa, fa un buon effetto vedere Egan Bernal al 9° posto. Ha pagato quasi 1' da Adam Yates, ma è rimasto a battagliare fino alla fine, cosa che non si vedeva da tempo.

Si parte con una fuga di 24 uomini, ma la Bahrain Victorious blocca tutto prima del GPM di Anzère. Ai -139 km parte la fuga vera con 10 corridori all'attacco: ci sono Zwiehoff (Bora Hansgrohe), Quinten Hermans (Alpecin Deceuninck), Bernard (Trek Segafredo), Craddock e Juul-Jensen (Jayco AlUla), Costiou (Arkéa Samsic), Debons (Selezione Svizzera), De Gendt (Lotto Dstny), Garofoli (Astana) e il vincitore del prologo Cerny (Soudal Quick Step). Bernard si prende le cime di Anzère e Lens confermandosi in testa alla classifica scalatori, mentre la fuga prende un vantaggio di 3'30'' sul gruppo guidato dalla UAE Emirates di Ayuso.

Sul Suen restano solo in cinque là davanti con Zwiehoff, Cerny, Craddock, Juul-Jensen e De Gendt che provano a giocarsi le proprie chance, mentre da dietro prova ad anticipare Tejada. Occhio alle cadute in gruppo e ne fanno le spese corridori importanti come Michael Woods e Jesús Herrada. Ai -12 dal termine la fuga viene neutralizzata dagli uomini della UAE Emirates ma, in quel momento, sono gli uomini della DSM di Bardet a mettersi in testa al plotone. Segnale che il francese vuole partire, mentre non c'è più la maglia gialla di Ayuso che già ai -8 alza bandiera bianca. Bardet ci prova prima a 6900 metri dal traguardo, poi ai -4,7 km, ma il francese non riesce a fare la differenza. Cosa che fa invece Adam Yates che sfrutta questo momento per prendere e andarsene.

Il britannico prende qualche metro di vantaggio, prova la rimonta Thibaut Pinot ma non riesce a raggiungere Yates che vince con quasi 10'' di margine. Al 3° posto, invece, un solido Damiano Caruso che cerca di mettersi a puntino in vista del Giro d'Italia: il siciliano anticipa Poole, la maglia bianca Jorgenson e Uijtdebroeks. Solo 7° Bardet nonostante sia stato il primo a provarci e occhio anche all'8° posto di un Bernal in crescita. Ayuso sprofonda a 3'28'' e perde la maglia di leader.