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Le colpe dell'Uci

DaTutto Bici

Pubblicato 10/09/2009 alle 16:40 GMT+2

Uno sport che sembra sempre più allo sbando, povero di idee, prospettive e soprattutto dirigenti capaci di affrontare con coraggio e decisione i tanti problemi, dal doping al comportamento di certi team manager. L'amara analisi di TuttoBici

Povero ciclismo. Povero di idee, prospettive, corridori e dirigenti. E quest¹ultimo è l¹aspetto più preoccupante. Altro che doping. Quello si combatte, se a capo del movimento ci fossero delle persone super-partes e disinteressate, capaci di governare le emergenze e propensi a programmare il futuro. Invece ci troviamo qui, in attesa di conoscere chi fosse o meno l¹«Amigo de Birillo». Aspettiamo di sapere come finirà la vicenda legata a Davide Rebellin. Restiamo attoniti di fronte alla vicenda di Alejandro Valverde. Il governo mondiale della bicicletta (l¹Uci) serenamente tace.
Dell¹Amigo de Birillo possono farci ben poco, dopo però aver fatto di tutto per scoprire chi fosse Birillo. Di Rebellin attende di sapere. Di Valverde anche: aspettano il Tas, che si pronuncerà ai primi di ottobre, a mondiale disputato. Mica male, no?
Che il nostro beneamato sport sia in balia dei venti lo si percepisce anche dalla vicenda che vede come protagonista Alberto Contador. L¹Astana, da quando è nata, è una squadra a dir poco imbarazzante. Basta leggere quello che ciclicamente scrivono i maggiori giornali europei. Non si conoscono i referenti: lì tutti comandano e nessuno ne risponde. Così, il campione più campione di tutti (fino a prova contraria, ndr), Alberto Contador è ostaggio del team kazako, diretto al momento da Johan Bruyneel, manager amico di Lance Armstrong, che nel frattempo, sotto mentite spoglie, sta trafficando per dare vita alla nuovissima Radio Schack, la formazione capitanata dal texano. Leipheimer, Rast, Paulinho, Popovych, Zubeldia, sono solo alcuni dei nomi di corridori targati quest¹anno Astana che il prossimo anno difenderanno il texano. Per il governo della bicicletta nessun imbarazzo, nessun sussulto. Per loro è tutto regolare, figuriamoci!
Bruyneel lavora su due tavoli, e per loro non c¹è nemmeno lo spunto per porsi qualche interrogativo. Il Bruyneel modello Moggi, in pieno conflitto d¹interessi non merita attenzioni. Così, il buon Contador (sempre fino a prova contraria), blindato da Bruyneel fino alla fine del 2010, non ha possibilità di liberarsi, di trovarsi una nuova sistemazione. Deve restare in casa Astana, mentre da casa Vinokourov stanno portando via i gioielli più preziosi. Stanno svuotando anche il solaio e il madrileno non può fare nulla e nessuno sta facendo niente affinché questo scempio non sia consumato fino in fondo. Dicono: il problema del ciclismo è il doping. Io comincio a pensare che questa frase abbia la comicità di chi sosteneva ­ nel film di Benigni, Jonnhy Stecchino ­ che il vero problema di Palermo "è il traffico". Uguale uguale: il problema è si il doping, ma a vedere all¹opera certa dirigenza temiamo che la cera la usino anche ad Eigle: a loro scivola tutto addosso.
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