Volevano esultare come Roglic, Vingegaard e Kuss della Jumbo e... Tutti giù per terra! Che figuraccia

A volte copiare le esultanze non porta fortuna... Lo sanno bene Rémi Arsac e Charly Merle, due corridori della EC Saint-Étienne Loire, che a giugno stavano per vincere il Critérium de Saint Symphorien sur Coise esultando come Roglic e Vingegaard, prima di essere infilzati dal terzo incomodo Simon Ruet che li ha battuti pedalando (per davvero) alle loro spalle. È successa una cosa simile, ma comunque differente alla recente Vuelta a Guatemala che si è corsa a fine novembre. Qui la vittoria è certa e definitiva, quella di Gersón Toc che ha vinto la classifica generale pur non conquistando nemmeno una tappa, ma tanto è bastato per fare sua la sua prima corsa in carriera e per far esultare la sua squadra, la Decoba-ASO Quetzaltenango.

Fin qui nulla di eccezionale, ma all'ultima tappa, la Guatemala City-Guatemala City, l'intera squadra è arrivata con qualche secondo di ritardo per prendersi la scena e arrivare in parata. Diciamo la verità, come fanno tutte le squadre che hanno vinto i Grandi Giri con un loro corridore.

L'hanno fatto, all'ultima Vuelta, quelli della Jumbo Visma, ma erano solo in tre: Kuss, Vingegaard e Roglic. Ebbene, la Decoba-ASO Quetzaltenango l'ha voluto fare in prossimità dell'arrivo e... Patatrac.

Gersón Toc si è fatto scortare dai compagni di squadra José David Canastuj, Manuel Rodas, Henry Alberto Sam e Alex Julajuj, anche per avere una foto ricordo da appendere in camera per sempre, ma la foto ricordo non è venuta benissimo. 4 su 5 sono caduti a terra, facendo davvero una brutta figura. Meno male che era l'atto conclusivo della corsa e Gersón Toc ha potuto comunque salire sul podio, anche se dolorante, per la generale vinta.