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Aru, Sbaragli, il caso Nibali, crono annullata: il diario dei primi 10 giorni

Luca Stamerra

Aggiornato 02/09/2015 alle 12:01 GMT+2

Nibali squalificato ma Fabio Aru prende al meglio i gradi di capitano dell'Astana, Sbaragli c'è tra i velocisti: ci sono anche le rivelazioni grazie a Dumoulin e Chaves Rubio che si sono contesi la maglia Roja

Fabio Aru och Chris Froome.

Credit Foto Imago

Sono passati i primi 10 giorni di questa Vuelta con molte incertezze e molte sorprese. L’unica certezza, positiva per noi, è la presenza ad alti livelli di Fabio Aru che si è preso la leadership dell’Astana e sta conducendo finora un’ottima Vuelta.

La voglia di ARU, il caso NIBALI, la condizione di LANDA

Uno dei punti interrogativi più ingombranti di questa Vuelta era quello di verificare la reale gerarchia in casa Astana. Aru voleva confermarsi dopo il 2° posto al Giro, Landa voleva fare corsa a sé dopo le incomprensioni del Giro mentre Nibali doveva riscattare il deludente Tour de France piazzando la vittoria della Vuelta (almeno secondo i piani di Vinokourov). L’Astana rischiava di fare la fine del 2009 quando il team kazako aveva l’ambizione di portare nei primi 4 posti di quel Tour Contador, Armstrong, Klöden e Leipheimer finendo però per fare il gioco delle squadre avversarie a causa di lotte intestine. Questa volta è andata (un po’) meglio considerando che è stata la strada a dettare le gerarchie: la pessima condizione di Landa ha ridimensionato il basco che ha accettato infine di assumere il compito di gregario mentre Nibali - purtroppo - si è autoescluso dopo l’errore della seconda tappa dove si fece trainare dalla propria ammiraglia dopo una caduta. Una perdita di lucidità importante quella del corridore siciliano che si è visto addirittura espulso e senza la possibilità di gareggiare prima del 13 Settembre. C’è però una gioia, Aru c’è. Il sardo dopo qualche sbavatura nelle prime giornate si fa però trovare pronto nelle salite, scatta a La Alpujarra mettendo in serie difficoltà gente come Froome e van Garderen mentre a Cumbre del Sol/Benitatxell riesce a fare addirittura meglio di Quintana e Valverde. La Vuelta è ancora lunga ma Aru ha dato dimostrazione di poter lottare fino all’ultimo…

Il dualismo QUINTANA-VALVERDE

Sono passati 10 giorni ma ancora non abbiamo capito chi sia il vero capitano della Movistar. Alla prima occasione Quintana scatta, ma il colombiano si ferma ad un certo punto visto il ritardo di Valverde (altri dicono che Quintana sia in realtà rimbalzato dopo il suo stesso attacco), in altre occasioni è invece Valverde a fare tappa a sé non aspettando il colombiano. A che gioco sta giocando Eusebio Unzué? Avere un jolly tra le mani può sempre tornare utile ma questo punto di domanda la Movistar se lo porta dietro dal Tour de France. Bisognerà scegliere in fretta, sarà difficile questa volta poter piazzare nuovamente due corridori sul podio. Valverde, inoltre, dovrà gestirsi con il contagocce (tra l’altro) visto che il murciano vuole puntare tutte le sue carte al Mondiale di Richmond in Virginia. Questa volta la Movistar azzeccherà la strategia giusta?
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Eusebio Unzué, Nairo Quintana y Alejandro Valverde

Credit Foto EFE

Ma come lotta Chris FROOME!

Alla cronosquadre non è colui che traina la Sky, anzi, perde contatto con le ruote dei compagni di squadra. Alla prima salita vera si stacca prima ancora dei vari attacchi dei suoi avversari: potremmo ipotizzare che il britannico sia spacciato, ma il vincitore del Tour 2013 e 2015 fa vedere ancora di che tempra è fatto e alla prima occasione rimette tutti in riga rientrando prepotentemente in classifica. Per poco non acciuffava addirittura la vittoria a Cumbre del Sol/Benitatxell (trovando però un grandissimo Dumoulin sulla sua strada) ma fa quanto basta per mettersi in scia di Aru, Quintana e Valverde. Ancora possibile la doppietta Tour+Vuelta? Assolutamente sì, il corridore della Sky vuole entrare nella storia visto che la doppietta franco-spagnola fu eseguita solo da Jacques Anquetil nel 1963 e da Bernard Hinault nel 1978.
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Great Britain's Christopher Froome, wearing the overall leader's yellow jersey

Credit Foto AFP

Le rivelazioni DUMOULIN e CHAVES RUBIO

Questa Vuelta ci ha regalato anche tante rivelazioni. Di montagne se ne sono viste anche durante la prima settimana ed è incredibile vedere in Roja uno come Tom Dumoulin. Ok, l’olandese è bravo a tenere nelle medie salite ma il corridore della Giant-Alpecin ha dato il meglio di sé vincendo anche una tappa più che impegnativa a Cumbre del Sol/Benitatxell battendo nientepopodimeno Froome al traguardo. Il classe ’90 è uno dei migliori al Mondo a crono e chissà che Dumoulin voglia tentarle tutte per rimanere nelle posizioni di testa della generale. Chapeau anche per Chaves Rubio che è sicuramente migliorato dopo l’ultima stagione: il colombiano era andato bene anche nella prima settimana della Vuelta 2014 per poi scomparire dopo la crono individuale, questa volta però ha vinto due tappe di forza, con grandissima volontà e voglia di fare. E’ ancora molto giovane e anche lui potrà diventare uno dei 'grandi' nelle prossime annate. Tra le rivelazioni, fino ad adesso, metterei anche Nicolas Roche che ha fatto meglio - addirittura - di Froome. E’ il piano B della Sky nel caso non riesca la doppietta al britannico.

DEGENKOLB fuori dai radar, SBARAGLI c’è, SAGAN si ritira

Situazione inverosimile per quanto riguarda la categoria velocisti. Nessuno sprinter è stato superiore ad altri (se prendiamo come esempio quanto fatto da Greipel al Tour) ma a deludere più di tutti è Degenkolb che dopo le 0 tappe vinte alla Grande Boucle fa altrettanto alla Vuelta riuscendo a racimolare soltanto qualche piazzamento. Bouhanni è costretto al ritiro, Caleb Ewan è una rivelazione ma poi si ritira dopo un GPM di 3a categoria e anche Sagan è costretto all’abbandono dopo aver sfatato una maledizione che durava da poco più di due anni. Godiamoci a questo punto Sbaragli che finalmente alza al cielo le braccia in una tappa di un Grande Giro con il corridore della MTN che supera all’ultimo sprint disputato corridori come Degenkolb e Rojas (non proprio signor nessuno). Il classe ’90 galvanizzato dal successo di Castellón ci riproverà ancora, questa volta con più forza alla caccia di una riconferma importantissima a questi livelli.

Troppi incidenti: BOECKMANS in coma

Troppi incidenti in questa prima settimana di Vuelta ma soprattutto tanti e troppi ritiri. Dopo qualche giorno hanno salutato Paolo Tiralongo, Cancellara, Stuyven (ha vinto una tappa con l’osso scafoide rotto), Niemiec, Bouhanni, Pelucchi. C’è stato il ritiro anche di Daniel Martin e van Garderen (anno da dimenticare per lo statunitense costretto al ritiro anche al Tour), Sagan è stato incredibilmente colpito da una moto mentre sono ancora preoccupanti le condizioni di Kris Boeckmans che dopo l’incidente dell’ottava tappa ha riportato delle lesioni polmonari tanto da indurre i medici a ricoverare il corridore della Lotto Soudal e farlo entrare in uno stato di coma farmacologico. Fortunatamente sono state escluse la presenza di lesioni cerebrali ma Boeckmans sarà tenuto in coma ancora per qualche giorno fin quando non sarà possibile una respirazione indipendente. Ovviamente gli facciamo i nostri migliori auguri!
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