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L'inchiesta continua

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Pubblicato 17/10/2007 alle 11:32 GMT+2

Si continua a indagare per trovare le cause della morte di Bob Woolmer, avvenuta lo scorso 18 marzo

Prosegue l'inchiesta per far luce sul mistero che avvolge la morte di Bob Woolmer (nella foto). L'allenatorre della nazionale di cricket era stato trovato senza vita lo scorso 18 marzo nella sua camera di albergo a Kingston, in Giamaica, all'indomani della sconfitta a sorpresa del Pakistan contro l'Irlanda valida per la coppa del mondo. In un primo momento si è pensato all'attacco di cuore. Successivamente è spuntata l'ipotesi dell’omicidio per strangolamento: sembrava infatti che ci potesse essere qualche collegamento con il racket delle scommesse.
Dopo l'autopsia, effettuata lo scorso aprile, la Bbc ha parlato anche di un avvelenamento, che avrebbe reson inoffensivo Woolmer che, così non avrebbe opposto resistenza ai suoi assassini. Ma nei primi giorni di giugno la polizia giamaicana aveva diramato un comunicato, in cui si escludevano tutte le ipotesi di omicidio, ritornando al punto di partenza: Bob Woolmer sarebbe deceduto per cause naturali. Adesso Bernice Robinson, una cameriera nell'hotel Pegasus, la prima a trovare il corpo senza vita del coach del Pakistan, ha detto agli inquirenti di aver notato sangue sul cuscino e odore di alcol e vomito al suo ingresso nella camera 374 per le pulizie mattutine, prima di notare nel bagno il cadavere del coach.
La cameriera di Kingston è solo una tra gli oltre 50 teste che saranno sentiti nei prossimi due mesi. L'inchiesta mira ad accertare, una volta per tutte e senza ombra di dubbio, se la morte sia stata naturale o se dietro questo tragico evento ci sia la responsabilità di qualcuno.
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