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Marchionne vuole Leclerc in Ferrari, in F1 arrivano i cinesi. Le 10 istantanee del Gp d'Austria

Paolo Sala

Pubblicato 10/07/2017 alle 14:20 GMT+2

Il dietro le quinte e le indiscrezioni del Gp d'Austria all'A1 Ring

Sergio Marchionne (presidente Ferrari) chiacchiera con Sebastian Vettel (Ferrari) prima del GP di Cina, 2017 (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Bottas, la partenza perfetta

Vettel e Ricciardo hanno urlato al 'jump start', e in effetti Vallteri Bottas ha avuto l'ardire e la fortuna di muovere le ruote della sua Mercedes 122 millesimi prima dell'effettivo spegnimento delle luci. Ma si tratta di uno spazio di tolleranza all'interno della regolarità, cioè un anticipo talmente minimo da non essere sanzionabile. Regolamento alla mano, non la miglior partenza possibile, ma la partenza perfetta proprio. Ed ora, coi punti che ha in classifica, sarà dura chiedergli di fare il maggiordomo per Hamilton come è accaduto nel recente passato.

Marchionne: secondo avvertimento a Raikkonen

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Kimi Raikkonen, Ferrari, 2017

Credit Foto Getty Images

Non è passato in sordina il blitz austriaco di Sergio Marchionne, fuggito fra le montagne dalle pressanti proposte politiche romane. Si è dato peso soprattutto alla porta in faccia chiusa ad Alonso e Verstappen, ma in realtà le dichiarazioni più interessanti hanno riguardato Raikkonen, invitato nuovamente a darsi una sveglia dopo il primo alert scattato in Cina. A Maranello non si tralascia alcuna pista per il futuro (conferma di Kimi, alternative Sainz, Ricciardo e Grosjean), ma stando ai ben informati, a Marchionne solletica l'idea di puntare sul gioiellino Charles Leclerc, dominatore assoluto della prima parte di stagione in F2 sulla 'ferrarina' del team Premac.

Leclerc punta la F1 e sogna la Ferrari

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Charles Leclerc durante una prova con il team Haas nel 2016

Credit Foto Getty Images

Perché raramente in passato si era visto, fra pole positions e gare vinte in scioltezza, un dominio come quello che il giovanissimo monegasco Charles Leclerc sta imponendo al campionato di Formula 2. Con tutti gli occhi puntati addosso e le voci di mercato sempre più insistenti sul suo conto, ha finito per sbagliare in gara-2 (dopo aver vinto gara-1 sabato), ma ciò non toglie che sia difficile immaginarlo ancora nella categoria la prossima stagione. Vero che di Verstappen ne nasce uno ogni 20 anni e che molti giovanotti si sono scottati in F1, ma è altresì complicato affermare che non sia pronto per la F1. Haas, per conto della Ferrari, è pronta ad 'allevare' sia lui sia Giovinazzi, ma le voci che lo vedrebbero al fianco di Vettel già nel 2018 non sono più così improbabili. Soprattutto se l'idea piace a Marchionne.

Ferrari e il mistero del motorista

Il ciclone Marchionne, prima che a Zeltweg, aveva lasciato segnia Maranello, dove in settimana era saltato il responsabile dei motoristi Lorenzo Sassi. Il team ha parlato di normale avvicendamento (Sassi passa al progetto GT), ma pare che l'ordine sia arrivato direttamente dalla presidenza dopo le dimostrazioni di potenza Mercedes a Montreal e Baku.

Evoluzione Power Unit in arrivo

Il tutto alla vigilia dell'introduzione della evoluzione 3 della power unit Ferrari, che con gli aggiornamenti sulla parte MGU-H punta a recuperare maggiore energia da spendere più a lungo durante il giro, con l'obiettivo di provare a colmare il gap con Mercedes in vista di Belgio e Monza soprattutto.

La furbata di Grosjean

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Romain Grosjean (Haas) durante il GP d'Austria 2017

Credit Foto Getty Images

Ottimo settimo sotto la bandiera a scacchi Romain Grosjean su Haas. Gara solida che fa ben sperare Maranello, visto che il team americano montava già l'evoluzione 3 della power unit Ferrari anche se ancora sprovvista degli aggiornamenti di cui sopra. Ma il risultato del francese nasce anche da una furbata in Q3, con la macchina fermata molto poco involontariamente in mezzo alla pista al di là del problema tecnico, che ha mandato a monte l'ultimo tentativo degli altri nove piloti e congelando di fatto il suo ottimo 6° posto. In altre categorie, Formula 2 e Indy comprese, causare bandiera gialla nell'ultimo tentativo comporta 5 posizioni di penalizzazione. Forse porebbe avere senso anche in F1, dove l'argomento è caldo fin dal 'dritto' di Rosberg a Montecarlo.

In Red Bull-Toro Rosso volano gli stracci

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Max Verstappen al box Red Bull durante il GP d'Austria 2017

Credit Foto Getty Images

Ci sarebbe di che sorridere, per un altro terzo posto di Ricciardo ed una performance decisamente più vicina a quelle di Mercedes e Ferrari, con Inghilterra e Ungheria dietro l'angolo per ribadire la crescita tecnica. E invece in Red Bull c'è da fare i conti con l'ennesimo ritiro di Verstappen ma soprattutto con gli stracci che volano nella consorella Toro Rosso. Carlos Sainz ha dichiarato di non avere molta voglia di fare un quarto anno in Toro Rosso, lasciando intendere che o si aprono le porte della Red Bull, o preferisce uscire dalla famiglia e cambiare aria. Apriti cielo: Franz Tost gli ha ribadito velenoso come la sua carriera sia stata costruita da Red Bull, e che sarà Red Bull a decidere SE sarà o meno ancora un pilota di Formula 1. Concetto più tardi ribadito anche da Christian Horner. E compreso da Carlos, che ha poi fatto parziale marcia indietro. Tutto ciò prima dell'ennesimo erroraccio di Kvyat in partenza, che lo allontana ulteriormente, lui sì, dalla Formula 1 2018.

Sauber: Tetra Pak ha cacciato la Kaltenborn

In Sauber si attende il verdetto per la scelta del nuovo team principal. Il primo indiziato è l'ex Renault Frederick Vasseur, già molto avanti nella trattativa. Pare esistere il gradimento di Longbow, finanziaria collegata a Tetra Laval, la cui divisione Tetra Pak è lo sponsor personale di Marcus Eriksson. Dettaglio importante, perché si tratta di coloro che hanno evitato al team di fare la fine della Manor l'anno scorso, salvando baracca e burattini e 'imponendo' lo svedese. Il rifiuto di Monisha Kaltenborn ad avere un occhio di favore per Eriksson, rispetto al pilota Mercedes Wehrlein, pare sia stato fra i principali motivi della cacciata della ex team principal di origine indiana.

McLaren spera: sponsor in arrivo?

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Fernando Alonso (McLaren) in un fuori pista durante le prove al GP d'Austria 2017

Credit Foto Getty Images

Nel paddock di Zeltweg è circolata l'indiscrezione di un possibile e importante nuovo sponsor per la McLaren. Sponsor spagnolo che contribuirebbe all'addio a Honda per tornare a motorizzazioni Mercedes e che spingerebbe per avere addirittura un altro pilota iberico oltre a Fernando Alonso. Chissà che Carlos Sainz non avesse nel taschino questo tipo di prospettiva quando si è presentato ai microfoni.

Team anglo-cinese nel futuro prossimo

L'altra voce forte dietro le quinte è quella di un nuovo (e ricco) team con capitali cinesi e logistica inglese, pronto ad entrare in Formula 1 nel prossimo triennio. Tempi imposti peraltro da Jean Todt, che ha aperto all'ipotesi ma che ha prefigurato un percorso lungo e articolato per arrivare fino all'iscrizione al Mondiale. Il numero 1 Fia vuole evitare esperienze mordi e fuggi costellate di fallimenti, entra solo chi offre grosse garanzie. Tecniche, finanziarie e di lungo termine.
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