Norris ultima chiamata, Ferrari a caccia, penalità Verstappen: i temi del Gp del Brasile

Il tour de force americano della Formula 1 completa la terza tappa in tre settimane a Interlagos, per il Gp del Brasile, che segue a stretto giro Austin e Città del Messico. Tappa rilevante, perché mette in palio anche i punti della Sprint Race e rappresenta probabilmente l'ultima occasione per Lando Norris per avvicinare sensibilmente Max Verstappen (che potrebbe scontare cinque posizioni di penalità in griglia) in classifica e riaprire la corsa al titolo Piloti, mentre sul fronte Costruttori si infiamma la sfida fra McLaren e Ferrari, anche qui favorite.

Stante il prepotente ritorno della Ferrari, pronta a dare la caccia alla terza vittoria consecutiva, Interlagos è la pista che più arride alla McLaren in questo imprevedibile finale di stagione. I saliscendi e l'abbondanza di curve veloci in appoggio esaltano il comportamento dinamico delle macchine papaya, il formato Sprint permette di intascare un numero maggiore di punti. E' dunque l'occasione buona per Lando Norris - e probabilmente anche l'ultima - per provare a fare bottino pieno e riaprire la volata con Max Verstappen. La distanza è ancora considerevole - 47 punti - ma se il britannico riuscisse a quasi dimezzarla in Brasile, potrebbe davvero cambiare lo scenario in vista di Las Vegas e poi di Qatar e Abu Dhabi, dove i petroldollari si sono comprati ormai da qualche stagione la calata del sipario sul Mondiale.

Anche perché Max Verstappen, proprio sulla griglia del Gp brasiliano, potrebbe scontare cinque posizioni di penalità per sostituzione della power unit. Dopo l'unità smarcata in Belgio - e la relativa penalità di dieci posizioni - la Red Bull ha l'esigenza di cambiare nuovamente diversi elementi, e Interlagos sembra il teatro giusto per farlo. Perché il formato Sprint mal si concilia con una power unit spompa, perché il tracciato permette di recuperare posizioni in gara e perché anche la RB20, pur con tutti i problemi di grip emersi nelle ultime uscite, punta sulle caratteristiche del circuito paulista per ritrovare la prestazione in grado di renderla almeno la terza forza in pista. Max si è messo da tempo nella modalità "limitare i danni", a Interlagos è chiamato a farlo più che mai.

Se la pista fra i laghetti di San Paolo arride particolarmente alla McLaren, Austin e Città del Messico hanno detto chiaramente che la Ferrari non teme più i tracciati particolarmente tecnici, anche se la SF-24 continua ad esaltare al massimo le proprie caratteristiche sulle curve lente e in fase di trazione. Giusto lasciare un minimo di vantaggio alla McLaren sul pronostico, ma a Maranello non partono affatto battuti. Anche perché il Cavallino gioca con due punte effettive ed è totalmente concentrato sul titolo Costruttori, mentre in casa McLaren Lando Norris è totalmente concentrato su Verstappen e l'apporto di Oscar Piastri è oggettivamente calato nelle ultime due uscite. La sfida resta comunque aperta: se Interlagos è più un circuito McLaren, Las Vegas tornerà ad essere (sulla carta) pro Ferrari.

Il fine settimana brasiliano sarà caratterizzato da cielo coperto e assenza di sole, ma la probabilità di pioggia resta bassa, inferiore al 20%. Dunque si prevedono temperature non troppo elevate - al di sotto dei 30° - ma comunque con pista asciutta. Per Interlagos, così come per Las Vegas e Abu Dhabi, Pirelli ha scelto di portare le mescole più morbide, dunque Hard C3, Media C4 e Soft C5. Solo in Qatar, dove le sollecitazioni laterali sono notevoli, il fornitore porterà le mescole più dure, partendo dalla C1.