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GP Canada - Verstappen 41 vittorie come Senna, Ferrari in lotta con se stessa: cosa ha detto la gara di Montreal

Paolo Sala

Pubblicato 19/06/2023 alle 11:31 GMT+2

GP CANADA - La Red Bull e Max Verstappen continuano a macinare numeri con costanza mostruosa, raggiungendo rispettivamente quota 100 e 41 vittorie. Su un tracciato meno demandante sull'anteriore ha finalmente fatto bene anche la Ferrari, ma serviranno conferme in altre condizioni sulla direzione presa a Barcellona. A divertirsi e a far divertire restano gli inossidabili Alonso e Hamilton.

Max Verstappen dopo il successo nel Gran Premio del Canada di Formula 1 - Mondiale 2023

Credit Foto Getty Images

A Montreal la Red Bull ha raggiunto quota 100. Giovane, fresca e ben lontana dalla pensione, la macchina nata nel 2005 dalla folle idea di Dietrich Mateschitz ha dominato due ere tecniche della Formula 1, mettendo insieme numeri che a rileggerli meno di vent'anni dopo fanno impressione. Il team anglo-austriaco ha vinto il 27% delle gare cui ha preso parte, e mette ora nel mirino il 4° posto assoluto nella storia dei Gp occupato dalla Williams a quota 114. Il suo gioiello Max Verstappen si è praticamente già messo in tasca il terzo titolo mondiale e ha raggiunto a quota 41 vittorie il mito Ayrton Senna. Niente confronti diretti né comparazioni, ovviamente, ma numeri che raccontano bene come Max sia della pasta dei grandi di sempre. Senza che tutto debba ricondurre sempre e solo alla macchina, perché certe macchine bisogna pure guadagnarsele. E perché Verstappen, come Ayrton, ha vinto e dato spettacolo anche con macchine non vincenti. Così come pure il brasiliano, per un paio di stagioni, ha goduto di una McLaren MP4 dominante. Si tratta di piloti velocissimi e che sbagliano quasi niente e che trascinano la squadra, punto.

C'è un problema Perez?

Se c'è una piccola nuvola nell'azzurrissimo orizzonte Red Bull è il momento di Sergio Perez, lontano dal podio e lontanissimo da Max nelle ultime tre gare. Il che potrebbe far pensare a una Red Bull non così dominante come nel primo mese, ma che certamente aggiunge valore alla perfezione tecnica, mentale e agonistica di Verstappen. Che si prepara inevitabilmente a macinare altri numeri e altri primati, soprattutto se la concorrenza non dovesse trovare il modo di interrompere il dominio del team di Chris Horner da qui al 2026.

Ferrari, boccata d'ossigeno

L'Aston Martin con fondo rinnovato ha ritrovato a Montreal - con Alonso, sia chiaro - il ruolo di seconda forza, appena davanti alla Mercedes che aveva fatto il suo salto prestazionale in Spagna, con la versione B della W19. Manca ancora la Ferrari, che però dall'isola di Notre Dame ha lanciato segnali particolarmente incoraggianti. Nella stabilità prestazionale durante i 70 giri di Montreal, nell'inedita gentilezza sulle gomme e nella perfetta scelta del muretto in gara, che ha tolto Leclerc e Sainz dal traffico poggiando sulla piacevole sorpresa di poter contare su una strategia a una sola sosta. L'umore dei piloti e la compattezza della squadra ne trae certamente giovamento, la prospettiva di un circuito in un certo senso simile, come l'Austria, incoraggia a guardare avanti con maggiore ottimismo. Ma serviranno conferme in altre condizioni.
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Charles Leclerc sul circuito di Montreal in occasione del Gran Premio del Canada di Formula 1 - Mondiale 2023

Credit Foto Getty Images

Montreal ha dato una mano

In Canada la buona notizia è venuta dal passo sul long run, finalmente costante. Il circuito di Montreal ci ha persino restituito una Ferrari in grado di migliorare per la prima volta in gara la prestazione delle qualifiche (Sainz in Q3 era 8°), nonché unica a giocarsi la carta del pit stop unico. Troppa gloria per la macchina che più di tutte aveva fin qui sofferto di degrado sulle gomme, tanto che Leclerc ha sottolineato come abbia dato una grossa mano il layout del tracciato, fatto di allunghi e frenate secche in cui è importante un buon setup per saltare sui cordoli e una buona trazione. Venerdì il monegasco era più veloce di Verstappen in tutti gli allunghi e più lento nei tratti guidati, ma si era comunque capito che, una volta tanto, non c'era degrado gomme. In questo momento la rossa è una macchina che fa gara su se stessa a seconda dei circuiti.

Austria e Silverstone, due mondi opposti per la SF-23

In quest'ottica va certamente visto il bicchiere mezzo pieno, compreso il prossimo appuntamento in Austria, su un circuito per certi versi simile a quello canadese ma ancora più particolare. Di certo buono per allunghi e trazione, e con la Sprint race ad offrire una buona occasione sulla corta misura. Poi però occorrerà capire come si comporterà la macchina a Silverstone e poi in Francia, piste dove si degrada tanto sull'anteriore e la gestione delle gomme torna a essere delicata. Lì si vedrà se la direzione presa col pacchetto di Barcellona ha stabilizzato davvero le finestre di utilizzo della SF-23. Sarebbe la vera svolta in vista del prossimo biennio, anche perché sul fronte tecnici non si sta muovendo granché. E anzi, i pochi in uscita dalla Red Bull, sembrano preferire la McLaren a Maranello. Un bel problema per Vasseur.
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La Ferrari di Charles Leclerc durante il Gran Premio del Canada di Formula 1 - Mondiale 2023

Credit Foto Getty Images

Leclerc, serve di più

In questa situazione di incertezza, è importante che un salto di qualità lo faccia anche Charles Leclerc. Cui è giusto chiedere, dopo che la squadra è stata ristrutturata primariamente su suo input, di prenderla in mano dal punto di vista della personalità. Serve una leadership forte da parte sua, anche per evitare problemi come quello di sabato in Q2. Charles è chiamato ad assumere l'autorevolezza per imporsi sulla squadra se e quando necessario. E' anche da lì che passa la differenza fra il talento e il vincente.

Alonso-Hamilton, la vecchia scuola c'è

Il Gp del Canada ha anche confermato una volta di più che, in mezzo a tanti giovani forti e arrembanti, resiste il talento senza tempo di Fernando Alonso e Lewis Hamilton. Protagonisti di una grande gara e di un intenso duello che certifica quanto si diceva per Verstappen: la pasta è quella dei grandi di sempre. Chissà se Max saprà essere altrettanto longevo.
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Leclerc: "Vedere vincere la Ferrari è stato stupendo. Un giorno magari..."

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