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"Ferrari, risolvi il problema Verstappen. Prendilo". Le 10 istantanee del Gp di Singapore

Paolo Sala

Pubblicato 18/09/2017 alle 12:33 GMT+2

Il dietro le quinte della gara sul circuito cittadino di Marina Bay

Ferrari's Finnish driver Kimi Raikkonen (L) and Red Bull's Dutch driver Max Verstappen walk back to the pit after crashing during the Formula One Singapore Grand Prix in Singapore on September 17, 2017.

Credit Foto Getty Images

"Ferrari, prendi Verstappen". Le ironie sulla Ferrari
Ancora scossi per la scoppola nel Gp che doveva riportarli al vertice, agli uomini Ferrari è toccato pure sorbirsi il sarcasmo di alcuni colleghi-avversari nel paddock. L'invito a risolvere il problema Max ingaggiandolo è ironia fino a un certo punto. Oltre ad assicurarsi il più grande talento degli ultimi anni, si toglierebbero di torno uno che, fra quest'anno e l'anno scorso, sembra davvero avere il dente avvelenato con la Rossa, e soprattutto un rapporto particolarmente spigoloso con Vettel. Cui ha asciugato più punti ed energie di quanto non abbia fatto i duello testa a testa con Hamilton. La convivenza fra i due è fuori discussione. Ma qui o Max inizia a lottare a sua volta per il Mondiale, con relative cautele, o prima o poi a Maranello toccherà metterselo in casa.

Ferrari, acqua maledetta
Al netto delle analisi tecniche e psicologiche sulla partenza, a cambiare le carte in tavola è stata innanzitutto l'acqua. L'anno scorso si sarebbe partiti con Safety car, quest'anno (e va bene così), no. Con l'asciutto la partenza sarebbe stata probabilmente più regolare e con minori incognite, quello scroscio ha agitato lo start fino a creare i presupposti per la carambola fatale. I Mondiali si vincono, o si perdono, anche così.
Hamilton, acqua benedetta
Tolto il focus dal botto, giù il cappello davanti a quello che ha fatto Lewis Hamilton. Lo scroscio d'acqua sembrava arrivato apposta per lui, mago dell'acqua, e lo scatto bruciante in partenza gli ha permesso di passare Ricciardo e vincere, esattamente lì, la gara. Capolavoro di opportunismo.

Mercedes, il Costruttori in tasca
Se una gara storta potrebbe ancora riaprire il Mondiale Piloti, quello Costruttori è molto ben avviato sulla strada per Stoccarda. A conferma di un progetto meno 'facile' rispetto agli ultimi tre anni, ma comunque vincente. E di una buona scelta per la seconda guida. Nel confronto con Hamilton, il finnico Bottas ha tenuto testa solo fino alla pausa estiva, ma i punti li ha portati. Tanti. E il team glielo ha riconosciuto con la riconferma.
Ferrari, il set-up non è più immediato
Sull'altro fronte, Ferrari esce scottata per le chances iridate ridotte al lumicino e pensierosa per una SF70-H che, nel week end, ha iniziato a funzionare solo il sabato in Q2. Venerdì era stato buio pesto, a parte un primo settore fucsia di Vettel in una simulazione di qualifica abortita; sabato mattina non sembrava cambiare granché. Solo dopo il Q1, anche a detta di Vettel, la macchina "ha iniziato a prendere vita". Dopo che i meccanici avevano lavorato fino alle 7:25 del mattino. E c'è voluta tutta la stoffa di Seb per metterla davanti alle scatenate Red Bull. La monoposto che nella prima parte di stagione risultava spesso veloce appena messa in pista, ora abbisogna di un lavoro accurato sul set-up per ottimizzare le proprie prestazioni. Con la possibilità di errori, come due settimane fa a Monza.
The boys are back
I rookies, alle prese coi 'nuovi mostri' 2017, si erano guadagnati parecchie critiche nelle prime gare. Errori a catena e distacchi imbarazzanti dai rispettivi compagni di squadra erano evidentemente lo scotto da pagare a macchine tanto più impegnative rispetto alle F1 2016, figurarsi alle formule minori. Dopo la pausa estiva, qualche risultato inizia a vedersi. A Monza Stroll e Ocon (che rookie non è) hanno dato spettacolo in qualifica, qui il canadese della Williams si è messo alle spalle Massa su un tracciato oggettivamente ostico. Vandoorne dopo la conferma per il prossimo anno sembra essersi tolto un peso: a Monza era andato bene, qui è stato per tutto il week end davanti ad Alonso e raccolto punti. A punti pure Palmer, che da silurato non ha più nulla da perdere.

Sainz in Renault ma con la 'recompra' Red Bull
Week end da incorniciare per Carlos Sainz, che ha annunciato il passaggio in Renault e poi chiuso al 4°posto il Gp. Un accordo di tutto vantaggio per lo spagnolo, che esce da quelle che gli sembrano le 'secche' di un quarto anno in Toro Rosso (per di più con motore Honda) mantenendo però un rapporto diretto con Red Bull, che potrebbe riappropriarsene in caso di necessità. Pare che i legali siano la lavoro per provare a metterlo in Renault già nelle ultime gare. L'ostacolo sembra proprio il contratto di Palmer, a quanto pare stilato bene al punto da renderne difficile la rimozione. Per Kubica c'è l'ipotesi Williams, al posto di Massa.
Kvyat: un team radio da interpretare
A proposito di Sainz, Toro Rosso e Red Bull, ha destato un certo sconcerto un team radio di Kvyat in prova. Proprio nel momento in cui sa che il compagno cambierà aria, si è lasciato andare ad un insulto nei confronti del team ("I'm tired of this shit"), per un problema alla sua Toro Rosso, che va interpretato: certo è il team radio di uno che si sente fuori dalla squadra, ma sul pilota russo girano opinioni opposte. C'è che dice che sia già fuori dalla F1, e per questo può permettersi di rompere. E altri che sostengono che l'essere l'unico russo gli assicura un futuro in F1, al punto da poter insultare il suo team.
Toro Rosso 'costretta' a prendersi i motori Honda
Anche perché la Toro Rosso è pronta a lanciare Pierre Gasly e a questo punto potrebbe vedersi imposto un pilota giapponese dalla Honda, presumibilmente Matsushita dalla F2. L'addio della McLaren ai propulsori nipponici, forzato da Fernando Alonso, ha reso necessario l'intervento di Liberty Media, non intenzionata a perdere il costruttore. La regola delle tre forniture massime ha costretto Renault a mollare Toro Rosso, che per vedersi imposti gli Honda non intende però pagare. La quadra potrebbe essere appunto l'ingaggio del pilota.
Marchionne e Arrivabene da Sauber per Leclerc e Giovinazzi
Per chiudere in tema di mercato, Marchionne e Arrivabene hanno dato seguito ai propositi esposti a Monza andando direttamente nella factory Sauber a Hinwil: tema del confronto, il 'parcheggio' di Leclerc e Giovinazzi nel team Sauber per il 2018. Non una trattativa scontata, perché in cambio Sauber (così come Haas) chiede un consistente sconto sulla fornitura dei motori, dovendo rinunciare ad ingaggiare piloti con lo sposor pesante come Eriksson.
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