Norris (forse) l'anti-Max, Ferrari congelata fino a settembre: cosa ha detto il Gp d'Ungheria

La McLaren, e non più la Red Bull, è la macchina da battere. Ma serve un Norris più cinico per riaprire davvero il Mondiale. Maranello in attesa di miglioramenti e di un nuovo direttore tecnico dopo la pausa estiva.

Norris: "Tutti i piloti sono egoisti, ma ho fatto la cosa giusta"

Video credit: Eurosport

Il Mondiale Costruttori è apertissimo, e anzi la McLaren diventa ora la favorita nella corsa al titolo. Quello Piloti può riaprirsi nel volgere di poche gare, ma serve un salto di qualità da parte di Lando Norris, ancora troppo friabile nelle situazioni di tensione e nei duelli corpo a corpo. La Red Bull è in subbuglio, con un Max Verstasppen coi nervi a fior di pelle e le sirene Mercedes che lo tentano, mentre la Ferrari resta quarta forza e rimanda a dopo l'estate - quando avrà ridisegnato il proprio organigramma tecnico - ogni velleità di rimonta. Questi i temi principali lasciati dal Gp di Ungheria sull'Hungaroring di Budapest.

McLAREN AL TOP...

Dopo la lunga traversata nel deserto, la McLaren è definitivamente divenuta la miglior macchina del lotto. In un anno e mezzo il team di Woking è passato dalle ultime due/tre file della griglia al top, ora la monoposto orange è il riferimento per tutti, dotata di una versatilità tecnica che le permette di essere veloce ovunque e in qualunque condizione. Non c'è layout, non c'è asfalto, non c'è condizione metereologica che non consenta alla McLaren di essere la macchina più veloce. Il sorpasso in classifica sulla Ferrari e il bagaglio di punti raccolti negli ultimi due mesi dicono chiaramente che la MCL38 è ora la favorita per il titolo Costruttori, soprattutto nel confronto con una Red Bull che corre praticamente con un solo pilota.

...LANDO ANCORA NO

Perché si possa realmente riaprire anche il titolo Piloti, però, serve portare direttamente la sfida a Max Verstappen. E qui entrano in gioco i due giovani alfieri della McLaren. Oscar Piastri è alla sua seconda stagione in F1, la vittoria di Budapest è certamente un gradino importante nel processo di maturazione dell'australiano, che non ha ancora la costanza di rendimento del compagno ma sembra gestire meglio a livello nervoso i momenti di tensione e i duelli corpo a corpo. Lando Norris, velocissimo e talentuoso, è ancora in chiaro ritardo sotto questo profilo. Perde sistematicamente i duelli con Verstappen, non riesce a concretizzare le partenze dalla pole position, ha vinto una sola gara (Miami) gettando alle ortiche il possibile successo in Canada, Austria, Spagna e Ungheria. Qualcuno ha fatto notare come lasciare vincere Piastri a Budapest potrebbe portare la McLaren a un grande atto di pentimento a fine stagione, quando magari mancheranno solo 5 punti all'inglese per l'iride. Ma è evidente che di punti Norris ne ha lasciati per strada ben di più, e che in Ungheria era sacrosanto premiare Piastri anche per avere una squadra unita nel prosieguo del campionato.

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Max Verstappen (Red Bull) davanti alla Ferrari SF-24 di Carlos Sainz durante il GP Ungheria

Credit Foto Getty Images

RED BULL IN SUBBUGLIO

Prosieguo del campionato in cui Max Verstappen è chiamato a cambiare approccio rispetto alle ultime uscite, cosa non facile vista la situazione esplosiva che si è venuta a creare all'interno del team. All'olandese non è andato giù il pacchetto di sviluppi che non ha portato miglioramenti sulla macchina, e in gara non ha fatto nulla per nascondere il disappunto verso le scelte strategiche del team. Max ha i nervi a fior di pelle, forse anche a causa dell'incertezza sul futuro. L'incidente con Hamilton testimonia di un pilota al momento privo della serenità per poter gestire una situazione di difficoltà, accontentandosi di piazzarsi e raggranellare più punti possibile. La natura è quella del combattente, ma il momento tecnico consiglia un approccio differente. In un team unito e coeso sarebbe più semplice, con la squadra in disfacimento e la Mercedes che chiama Max, tutto diventa più difficile.

FERRARI, TUTTO CONGELATO FINO A SETTEMBRE

A proposito di difficoltà, la Ferrari si conferma quarta forza su un circuito amico così come lo era stata a Silverstone, su un circuito ostile. Il nuovo fondo non ha ricreato a Budapest i problemi di bouncing emersi nelle ultime uscite, ma la prestazione resta inferiore a quella delle dirette rivali. E non c'è ragione per credere che la SF-24 non sarà quarta forza anche a Spa, dove torneranno a farsi sentire i temuti curvoni veloci. Del resto l'uscita improvvisa di Enrico Cardile ha lasciato il team senza guida tecnica, ed eventuali novità che non siano già programmate potranno vedersi solo dopo l'estate. Quando, peraltro, Fred Vasseur annuncerà il nome del nuovo d.t. ferrarista. Sarà Adrian Newey? Difficile dirlo: secondo alcuni l'accordo è già fatto, e l'approdo di Cardile in Aston Martin lo confermerebbe. Secondo altri Cardile sarebbe andato nel team di Stroll proprio su richiesta di Newey, che lo raggiungerebbe a breve. Se ne capirà di più a settembre, magari a Monza.

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Norris: "Tutti i piloti sono egoisti, ma ho fatto la cosa giusta"

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