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Lewis Hamilton: "Ferrari? Un mio desiderio inconscio. Il Mondiale perso nel 2021? Mi hanno derubato"

Daniele Fantini

Aggiornato 02/04/2024 alle 13:00 GMT+2

F1 - In una lunga intervista rilasciata al magazine GQ, Lewis Hamilton torna sulla scelta di lasciare la Mercedes a fine stagione per approdare in Ferrari e ricorda la gara di Abu Dhabi, ultimo appuntamento del Mondiale 2021, quando fu spodestato da Max Verstappen con l'aiuto determinante della strenua difesa con guida pericolosissima di Sergio Perez.

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Una chiusura di carriera a Maranello, vestito di rosso, dopo essere stato icona planetaria della Mercedes. Se n'è rumoreggiato per anni, tra speranze e incredulità. Ma, nel 2025, sarà realtà. Lewis Hamilton in Ferrari. Un binomio esplosivo per il mondo della F1, dei motori e dello sport ad altissimo livello in generale. E il sette-volte campione del mondo, tante quante Michael Schumacher, lo ammette in maniera candida: il trasferimento a Maranello è sempre stato una sua intenzione.
«Passare alla Ferrari era forse una mia volontà inconscia - dichiara Hamilton in una lunga intervista rilasciata al magazine GQ -, legata al primo periodo della mia vita, ma è sempre stato un obiettivo importante per me. Il mio impegno con la Mercedes resta però lo stesso degli anni precedenti. Vogliamo vincere. L'approccio sarà lo stesso, fino alla fine. Non mi lascio distrarre da quello che accadrà dopo».
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Lewis Hamilton dal 2025 sarà a tutti gli effetti un nuovo pilota della Ferrari

Credit Foto Eurosport

Il Mondiale perso ad Abu Dhabi 2021: "Mi hanno derubato"

Il fuoriclasse britannico ricorda anche la gara di Abu Dhabi del 2021, quando la vittoria di Max Verstappen chiuse l'epoca del dominio Mercedes riaprendo una nuova pagina Red Bull dopo i fasti di Sebastian Vettel. Il comportamento di Sergio Perez, che, in perfetta versione scudiero/soldatino, lo ostacolò a più riprese guidando in maniera estremamente pericolosa, fece discutere moltissimo. Così come il lassismo del direttore di gara, Michael Masi, che non penalizzò il messicano della Red Bull.
«Mi hanno derubato, ed è stato evidente - il commento salace di Hamilton -. Ma la cosa più preziosa che porto con me da quel momento è la presenza di mio padre. Nel mio giorno più doloroso era lì, e mi ha insegnato a tenere la testa alta. Naturalmente sono poi andato a congratularmi con Verstappen, senza rendermi conto delle ripercussioni negative derivanti da quanto accaduto. Mi sentivo come se una parte di me stesse osservando quello che facevo. Quello è stato il momento decisivo della mia vita. Se rivedo le immagini, mi fa male, ma sono in pace con me stesso».
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