Max Verstappen critico sul calendario: "24 gare? Insostenibili. Arriveremo al turnover dei piloti"

Una stagione con 24 gare. La più lunga nella storia della F1. Si comincia sabato 2 marzo, con il GP del Bahrain. Si chiude più di nove mesi dopo, domenica 8 dicembre, con l'evento di Abu Dhabi. Nel mezzo, anche 6 gare sprint, per un totale complessivo di 30 appuntamenti. Un numero abnorme, mai visto prima, che costringerà i dieci team, tra meccanici, ingegneri, strateghi e piloti, a mantenere la concentrazione altissima per quasi un anno intero. Non ci sarà margine di errore in un workload che sembra ormai sproporzionato per la resistenza umana, tanto che alcune scuderie stanno già pensando a una rotazione del personale nei box.

Max Verstappen va oltre. Ribadendo il suo disappunto per l'allungamento del calendario e presagendo la situazione limite di un turnover tra piloti, con cambi di line-up per mantenere costante la qualità e la competitività delle coppie al via.

"Mi sembra che abbiamo già superato il limite - ha dichiarato il campione del mondo alla vigilia del GP del Bahrain -. Sono ancora giovane, ma non ho intenzione di correre 24 gare per altri 10 anni. Mi piace correre, lo faccio anche fuori dalla F1. Ma devo anche guardare alla qualità della vita, e a quanto devo restare lontano da casa per praticare lo sport che amo. Tra qualche anno sarà sicuramente un problema e dovremo tenerne conto, perché sarebbe una follia arrivare al turnover dei piloti. Oppure vederli terminare la carriera in anticipo per gli eccessivi impegni".

Se Verstappen è già estremamente critico a 26 anni, il pensiero di Fernando Alonso, che spegnerà 43 candeline a luglio, è ancora più negativo.

"Siamo ben oltre il limite - ha affermato il pilota più anziano del circus -. Quando ho cominciato a correre in F1 c'erano 16 GP. Poi sono diventati 18, e 20 con l'ingresso di Liberty Media. Ora sono saliti a 24, un numero che non è sostenibile per tutti. E se anche Verstappen, che è campione del mondo, crede che la stagione sia troppo lunga, provate a immaginare come possano sentirsi gli altri...".

L'attrito tra FIA e Liberty Media sull'aumento del numero delle gare è di lunga data. Mohammed Ben Sulayem, ex-pilota di rally e oggi presidente della FIA, ha ribadito di preferire un allargamento del parco-scuderie piuttosto che un incremento del numero di gare. Ma, in questo momento, i 10 team non sono disposti a sacrificare parte degli introiti di Liberty Media accettando di spartirli con una o più new-entry.

"Sono dell'idea che dovremmo avere più squadre anziché più gare - il commento del boss egli Emirati Arabi -. Noi abbiamo esaminato la domanda Andretti-Cadillac e l'abbiamo approvata. Ma, come FIA, siamo responsabili solamente dell'aspetto sportivo, e non di quello commerciale".