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Mosley a rischio

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Pubblicato 20/06/2009 alle 12:55 GMT+2

Secondo la stampa inglese il presidente della Fia potrebbe essere rimosso dall'incarico. Il n° 1, però, non molla e si dice pronto a proseguire nell'incarico

Il braccio di ferro con la Fota rischia di essere fatale a Max Mosley. Secondo la stampa inglese, infatti, il presidente della Fia potrebbe essere rimosso dal suo incarico. "Ultimo giro per Max", intitola l'Evening Standard, ricordando tutti i problemi che Mosley ha dovuto affrontare, non sempre riuscendo a risolverli nel migliore dei modi, negli ultimi mesi.
Il mancato accordo con la Fota in merito alla prossima stagione e la minaccia che ora sembra destinata a concretizzarsi, di un campionato alternativo da parte dei "team ribelli", sono state, probabilmente, le gocce che hanno fatto traboccare il vaso e che costeranno al presidente della Fia il ruolo che ricopre dal 1993.
A questi fatti recenti si aggiungerebbero, inoltre, l'amicizia con il patron del circus Bernie Ecclestone che non sarebbe più molto solida, e alcuni fatti privati che non hanno mancato di sollevare scandalo: dall'orgia in stile nazista, con tanto di foto pubblicate dal tabloid britannico "News on the world", alla recente scomparsa del figlio Alexander, ucciso a 39 anni da un'overdose. Dunque, gli ingredienti per mettere in serio pericolo la permanenza di Mosley alla guida della Fia ci sono tutti, almeno secondo la stampa inglese che ricorda come il suo incarico scade ad ottobre e la rielezione sembra ormai un'utopia. "Dentro alla Formula 1 - scrive l'EVevning Standard - sono tanti quelli che si aspettano che venga allontanato".
Mosley, però, non molla e in un'intervista alla Bbc si è detto pronto a proseguire nell'incarico di presidente della Fia oltre il termine del suo mandato. "Non voglio andare avanti troppo a lungo, ma se io lasciassi non ci sarebbe comunque pace, i team pretenderebbero anche la testa del mio successore".
"I problemi che mi stanno creando rendono difficile il mio addio a ottobre - ha spiegato il n° 1 della Fia, dicendosi pronto a cercare una proroga del suo incarico -. Non si può lasciare un'organizzazione nel pieno della crisi".
Secondo i team 'ribelli', Mosley gestirebbe la Formula 1 in modo dittatoriale. "E' pura invenzione - afferma il presidente della Federazione -, non potrei mai agire senza l'autorità che mi viene conferita da tutti i Paesi. Abbiamo 120 nazioni associate e ognuna è rappresentata. E' fuori discussione che tutto dipenda da me".
Secondo Mosley, invece, sono i team "che vogliono assumere il controllo e gestire tutto". Vogliono "controllare il denaro al posto di Bernie (Ecclestone, ndr) e tenerselo". "Se ci fosse un altro presidente, difenderebbe gli interessi della Fia e si comporterebbe nella mia stessa maniera", ha concluso.
Intanto, a Silverstone, sugli spalti del circuito dove domenica si correrà il Gp della Gran Bretagna, i tifosi sono compatti al fianco dei "team ribelli" della Fota. In mattinata, infatti, al termine delle prove libere in tribuna centrale, di fronte ai box, è apparso uno striscione che invitava Max Mosley e Bernie Ecclestone a farsi da parte.
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