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Ginnastica artistica, Stoffa e tanto carattere: chi è Nicola Bartolini, il ragazzo d’oro della ginnastica italiana

Davide Bighiani

Aggiornato 23/10/2021 alle 18:07 GMT+2

MONDIALI KITAKYUSHU 2021 - Prima finale iridata nel corpo libero e titolo di campione del mondo: Nicola Bartolini a 25 anni sta vivendo una favola. Conosciamo meglio questo ragazzo attraverso le parole di Alberto Busnari, ex campione azzurro che è stato anche suo compagno di squadra e che lo ha visto crescere, giorno per giorno, fino a diventare un campione.

Nicola Bartolini (Italia

Credit Foto Getty Images

Non capita tutti i giorni di poter raccontare un'impresa storica, nel vero senso del termine, e in quei casi è giusto approfondirla: l'Italia della ginnastica è tornata sul gradino più alto del podio grazie a Nicola Bartolini, splendido protagonista ai Mondiali di Kitakyushu dove ha conquistato la medaglia d'oro nel corpo libero. Nessun atleta italiano prima d'ora l'aveva mai raggiunta in quella disciplina nel settore maschile (Vanessa Ferrari ci è riuscita nel 2006) e l'ultimo podio risaliva al 1966, con il terzo posto centrato da Franco Menichelli. Per un altro oro nella ginnastica invece bisogna scomodare un certo Yuri Chechi e il suo oro agli anelli a Losanna nel 1997; ma questa è un'altra storia...
È storia per l’artistica maschile italiana. Ora mi aspetto una statua con la mia faccia. Dedico questa medaglia alla mia famiglia, alla mia ragazza, al mio allenatore Paolo Pedrotti, ad Alberto Busnari, a tutti i ragazzi di Milano, a quelli che sono con me qui in Giappone e a Paolo Bucci che è sempre pronto a sostenermi come mio primo fan (Nicola Bartolini)
Scopriamo dunque chi è Nicola Bartolini, un ragazzo che a 25 anni (nato a Quartu Sant’Elena il 7 febbraio 1996) conosce la ribalta mondiale e che suggella una giornata incredibile per la ginnastica artistica al maschile, con le medaglie d’argento e di bronzo di Marco Lodadio e Salvatore Maresca a renderla epica: conosciamolo meglio attraverso le parole rilasciate a Eurosport da Alberto Busnari, ex ginnasta di altissimo livello e oggi tecnico che fa parte dello staff della Accademia Internazionale di Milano e del gruppo sportivo dell’Aeronautica Militare, e anche voce della ginnastica per Eurosport alle Olimpiadi di Tokyo.
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Nicola Bartolini

Credit Foto Getty Images

Giornata da ricordare e da passare agli annali: oro, argento e bronzo, non succede certo tutti i giorni (Alberto Busnari a Eurosport)
“Con Nicola e Marco sono stato compagno di squadra, ora sono un allenatore e faccio parte dello staff che si occupa anche di Nicola: siamo orgogliosi di loro, sappiamo quanta preparazione c’è dietro a un risultato di questo tipo”.

Chi è Nicola Bartolini

"Conosco Nicola da tanto tempo, ha fatto ginnastica fin da piccolo a Cagliari, poi si è trasferito a Milano quando era un bambino: a 12-13 anni si allenava con me. L’ho conosciuto che era un ragazzo e oggi è un uomo, quindi l’ho visto crescere. Da compagno di allenamento ad allenatore, ho provato ad essere per lui un punto di riferimento, come succede spesso quando ti alleni con ragazzi più giovani di te. Nicola è stato sempre uno dei migliori talenti della ginnastica italiana, talento puro: ha avuto qualche problema alla spalla nel suo percorso, ma oggi si è assolutamente ritrovato, e lo dimostra nella quotidianità dell’allenamento. E anche dai risultati che ottiene..."

Vittoria inattesa? Non proprio

“Dopo l’Europeo, in cui è arrivato un ottimo bronzo, ha lavorato tanto e ha incrementato di 3 decimi il suo esercizio, quindi vuol dire che la base c’era: aveva la finale nel mirino, era nei 15-18 per potersi prendere uno degli otto posti della finale. In qualifica poi ha fatto qualcosa di clamoroso - anche meglio della finale – e in un’intervista ha detto “Posso ancora fare meglio”. E’ entrato in finale con il secondo punteggio migliore. E allora lì viene fuori il campione: altri avrebbero potuto sciogliersi, invece lui si è sentito più forte e ha messo in campo quella che secondo me è la sua caratteristica migliore, il carattere. Questa è ciò che si dice ‘la stoffa del campione’”.

La finale

“Nicola è salito in pedana per primo, ha fatto il suo, con grande precisione e poi ha guardato gli altri: il giapponese (arrivato poi secondo) aveva un coefficiente superiore, ma ha avuto qualche imperfezione, mentre il filippino – campione del mondo in carica – ha sbagliato ed è uscito dalla pedana. Nicola si è trovato là davanti e ha visto sfilare tutti gli avversari. E oggi è campione del mondo: bellissimo”
Sono Campione del Mondo, sono Campione del Mondo. Non ho parole per descrivere la mia felicità. È stato un lungo percorso ma ho tirato fuori gli artigli al momento giusto e ho avuto anche un pizzico di fortuna, che non guasta mai. Voglio ringraziare tutto lo staff del centro tecnico di Milano e il Presidente della Federazione per aver creduto in me. Ce l’abbiamo fatta, perché il risultato è di tutti quanti. (Nicola Bartolini)

Che tipo è Nicola?

“E’ una delle persone più buone che io abbia mai conosciuto, è molto educato ed è...sardo! O lo odi o lo ami, io ci vado d’accordissimo. Si parla tanto dei suoi tatuaggi, io mi tengo quello che è: un ragazzo simpaticissimo e lo dimostrano anche le immagini di gara. Se notate, i suoi avversari sono contenti quando lui fa bene. E non è da tutti.”

Lodadio e Maresca, altre due storie da raccontare

“Sono contentissimo per Marco: ha avuto tanti problemi, ma ha saputo rialzarsi da campione vero. E pensare che questa finale non doveva nemmeno disputarla, ma poi fortunatamente è stato ripescato e ha messo in mostra tutto il suo valore (medaglia d’argento agli anelli). Fantastica anche la storia di Salvatore Maresca: è un ragazzo d’oro, anche lui ha saputo reagire alle “sfortune” della vita, so che la ginnastica gli ha dato una grande mano a superarla ed è questo che dovrebbe essere lo sport. E’ stato compagno di squadra di Nicola in passato, e ora possono festeggiare insieme. E ora in bocca al lupo a Thomas Grasso (21 anni, impegnato nel volteggio) e Carlo Macchini (25, alla sbarra): anche loro possono togliersi delle grandi soddisfazioni. Fateci sognare ancora ragazzi”.
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