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Kerri Strug e il miracolo "a una gamba" di Atlanta 1996

Luca Stacul

Aggiornato 07/07/2015 alle 14:43 GMT+2

Ad Atlanta 1996 la ginnasta americana rimedia un grave infortunio alla caviglia sinistra, ma esegue comunque il suo ultimo salto al volteggio e regala così il primo storico oro a squadre agli Stati Uniti, commuovendo tutto il pubblico.

Kerri Strug accompagnata sul podio dall'allenatore Bela Karolyi dopo l'infortunio al volteggio nella finale a squadre di Atlanta 1996

Credit Foto Imago

La ginnastica artistica statunitense negli ultimi anni è cresciuta in maniera esponenziale, regalando agli appassionati del settore talenti del calibro di Nastia Liukin, Shawn Johnson e più recentemente la campionessa mondiale in carica Simone Biles. Ma tutto iniziò ad Atlanta 1996, dal primo oro a squadre americano nella storia delle Olimpiadi, un trionfo indimenticabile per come si materializzò, magicamente, grazie alla prestazione eroica di Kerri Strug.
La Strug non era la ginnasta più talentuosa nelle "Magnifiche 7" del team Usa, ma nel momento decisivo furono la sua grinta e il suo coraggio a contenere la rimonta russa. La squadra americana arriva infatti all'ultima rotazione al volteggio con un vantaggio piuttosto rassicurante di 9 decimi di punto sulle rivali, sapendo quindi che solo un errore grave potrebbe ribaltare la classifica.
Ma l'emozione gioca brutti scherzi: Dominique Munceanu, la più giovane della squadra, finisce per terra nei suoi due volteggi e dunque la pressione passa tutta sulla Strug, l'ultima ginnasta a saltare. Gli Stati Uniti hanno bisogno del suo salto e l'arena di Atlanta rimbomba di passione: Kerri però sbaglia la sua prima esecuzione e si infortuna chiaramente a una caviglia...
È un momento di panico, per tutto il pubblico e per la ginnasta stessa, che avrebbe la possibilità di saltare un'altra volta, ma è chiaramente dolorante: "Abbiamo bisogno del secondo salto?", chiede la Strug al suo allenatore riferendosi alla sfida a distanza con la Russia e Bela Karolyi (che era stato in precedenza anche il tecnico della Comaneci) le risponde: "Kerri, devi saltare un'altra volta. Ancora una volta sola per la medaglia d'oro: so che puoi farcela".
La Strug zoppicando si prepara per il secondo salto, la tensione ormai è alle stelle... Rincorsa di adrenalina pura, Yurchenko con un avvitamento e mezzo terminato con un arrivo su una gamba sola.
Il pubblico di Atlanta esplode, il 9.712 al volteggio della Strug vale l'oro, una medaglia che Kerri riceverà sul podio in braccio al suo allenatore a causa di quella che poi si rivelerà una distorsione di terzo grado alla caviglia sinistra con lesione del tendine e le impedirà di proseguire nelle successive gare olimpiche.
Ma non importa, perché Kerri Strug con quel salto "zoppo" al volteggio diventerà una delle icone della ginnastica statunitense e non solo, il simbolo della volontà e del coraggio che possono portare una ragazza di 19 anni a superare i propri limiti fisici per ottenere un trionfo senza precedenti.
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