Perché nel judo ci sono due bronzi e non esiste il quarto posto?

Odette Giuffrida (-52 kg), Manuel Lombardo (-73 kg), Antonio Esposito (-81 kg) e la squadra mista nel team event hanno perso le rispettive finali per il bronzo. Ma il piazzamento finale non è quarto, bensì quinto. Come mai questa stranezza? Perché il judo è uno degli sport olimpici che assegna due medaglie di bronzo per ogni categoria.

Il judo utilizza un sistema di ripescaggio per premiare, oltre agli atleti sconfitti in semifinale, anche quelli eliminati nei quarti di finale, così da rendere la competizione ancora più accesa nella caccia a una medaglia, importante anche per il ranking.

Gli atleti eliminati nei quarti di finale si incrociano fra loro nel primo turno del ripescaggio. I due vincenti avanzano e sfidano i due semifinalisti sconfitti nella doppia finale per il bronzo. Un atleta battuto ai quarti, dunque, deve poi vincere due incontri per poter conquistare una medaglia. Essendoci un doppio bronzo, i due sconfitti nelle finaline concludono al quinto posto, e non al quarto.

Il judo non è l'unico sport ad adottare un sistema di premiazione con doppio bronzo alle Olimpiadi, ma è una consuetudine piuttosto diffusa tra gli sport di combattimento. Il pugilato assegna le due medaglie meno pregiate direttamente ai semifinalisti sconfitti: il sistema è stato introdotto a partire dal 1952, quando la finalina per il 3°/4° posto fu eliminata perché gli atleti non avevano abbastanza tempo per recuperare fisicamente dopo le rispettive sconfitte in semifinale.

Nel taekwondo e nella lotta, invece, il ripescaggio viene effettuato in modo differente rispetto al judo. I due atleti eliminati dai finalisti negli ottavi e nei quarti di finale si sfidano tra loro e il vincente affronta poi il semifinalista sconfitto nella propria parte del tabellone per vincere una delle due medaglie di bronzo messe in palio.

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