Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Giuffrida e Basile, i gemelli del judo che da sconosciuti diventano eroi

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 08/08/2016 alle 11:57 GMT+2

Odette e Fabio erano arrivati per vincere, per loro stessa ammissione, e da giovanissimi sono già sul podio olimpico, Fabio addirittura con l'oro al collo. Nati a soli pochi giorni di distanza, rappresentano il futuro del judo italiano

Fabio Basile

Credit Foto LaPresse

Da Rio Gianmario Bonzi
Un tatami giallo nel colore, azzurro nel cuore, con una squadra fantastica che commuove per grinta, coraggio, voglia, convinzione e soprattutto gioventù. Meravigliosi judoka azzurri, non tradiscono mai da Barcellona 1992, perché loro a medaglia ci vanno sempre anche, come in questo caso, quando non li aspetta nessuno. Perché, è corretto dirlo, si stava comunque vivendo una fase di transizione tra la precedente epoca, rappresentata dall’ultimo immarcescibile, Elio Verde, non qualificato però per Rio, e la nuova generazioni di talenti, con il progetto lanciato dalla Fijilkam che guardava soprattutto a Tokyo 2020. Ma questi ragazzi hanno un cuore immenso e sprizzano gioia di vivere e combattere sul tatami da tutti i pori.

Profezia

E il bello è che ce lo avevano anche detto, con convinzione, senza tatticismi e superstizioni di sorta, proprio tre giorni fa al Villaggio olimpico: “Obiettivi? Noi siamo a Rio per vincere. Tutti. Siamo giovani, affiatati, convinti, grintosi. Non ci considera quasi nessuno, ma combattiamo per noi stessi e per i nostri sogni, non per essere conosciuti e famosi. Poi in caso di medaglia, ben vengano anche le interviste, per carità. Ma prima bisogna conquistarle”. Parole profetiche quelle di Odette Giuffrida, classe ’94, da Roma 21 anni, e Fabio Basile, piemontese nato solo 5 giorni prima di lei, che di chiacchierate ne hanno dovute concedere davvero tante perché hanno probabilmente regalato al judo italiano la giornata più bella della sua (gloriosa) storia.

Sorriso

Odette, che adesso chiameremo… Juffrida, con la J lunga, pratica il judo da quando ha sette anni, appassionata di cinema e fotografia, oro europeo cadetto, è stata… Semplicemente sé stessa sul tatami della splendida (perché i brasiliani amano questo sport e sono anche forti) e ribollente Carioca Arena 2: aggressiva, grintosa, decisa, sempre con judo d’attacco dall’inizio alla fine per mettere in difficoltà le sue avversarie. Prova straordinaria nei 52kg, proprio la categoria che a Londra diete all’Italia l’unica medaglia della spedizione, con la ripescata Rosalba Forciniti, oggi mamma. E potrà crescere ancora tantissimo in ottica Tokyo. Lei non ha “schienato” tutte le avversarie come il gemello Basile, ma ha mantenuto quanto promesso, facendo seguire i fatti - e che fatti - alle parole dettate pure da una beata gioventù.

Gemelli

Fabio Basile, per chi ama anche la scherma, è sembrato il Matteo Tagliariol di Pechino 2008, quando nella spada aveva superato tutti dominando il tabellone, da outsider, ma non favorito numero uno. Ecco, discorso simile per Fabio, davvero gemello di Odette perché nato solo pochi giorni dopo di lei nell’ottobre del 1994. Quando batti tre atleti per “Ippon”, compreso il basito numero 1 del ranking e campione iridato in carica, il coreano An Baul, allora vuol dire che sei un fenomeno.

Futuro

E, si badi bene, il futuro ci sorride ancora di più, come già ricordato, perché tutti questi fenomeni azzurri hanno un grande pregio: sono giovanissimi! Fabio è un cavallo pazzo, è l’ultimo prodotto della Akiyama di Settimo Torinese, una delle società più vincenti d’Italia e la sua crescita imperiosa, che lo ha portato a lottare per le medaglie già alla prima Olimpiade, ha avuto l’apoteosi nel 2016, con il bronzo agli Europei senior di Kazan e altri piazzamenti importanti, che gli hanno consentito di scalare il ranking e di qualificarsi nei 66 kg a spese di Elio Verde, uno dei big azzurri della precedente generazione, come dicevamo. Mina vagante, ha lavorato splendidamente sulle prese facendo muovere sempre il suo avversario in finale, con una condotta da veterano dopo aver superato tutti gli avversari più forti. Duecento giorni così. Sipario. E lacrime.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità