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Aprilia in lutto: morto l’ex presidente Ivano Beggio, lanciò Biaggi e Rossi nel motomondiale

DaLaPresse

Aggiornato 13/03/2018 alle 14:12 GMT+1

A pochi giorni dalla scomparsa improvvisa di Ralf Waldmann, il mondo dei motori per un altro protagonista: nella notte si è spento Ivano Beggio, presidente dell'Aprilia dal 1968 al 2004 e che ebbe il motore e l'abalità di trasformare la casa di Noale da piccola realtà ad azienda di stampo internazionale che a cavallo fra gli anni '90 e 2000 vinse anche titoli in 125 e 250. Aveva 73 anni.

Ivano Beggio, Credit Photo Twitter

Credit Foto Twitter

A pochi giorni dallo start ufficiale della stagione MotoGP, una nuova notizia triste scuote il mondo della moto generando tristezza e malinconia. Dopo una lunga malattia Ivano Beggio si è spento questa notte all’età di 73 anni.
A dare l’annuncio sono stati con una nota, i collaboratori dell’ingegnere che ha legato il suo nome indissolubilmente al marchio Aprilia di cui è stato il presidente fino dal 1968 al 2004, quando la casa motociclistica veneta confluì nel Gruppo Piaggio. Beggio, che ereditò la poltrona di presidente dal padre Alberto che fondò l’Aprilia nel 1945, ebbe lo straordinario merito di trasformare una piccola realtà artigianale ad azienda a respiro internazionale e capace di fare incetta di titolo nel motomondiale lanciando fior di talenti e campioni, da Rossi a Biaggi solo per citare i due più celebri.

La scelta vincente e l'ascesa industriale

Dal punto di vista industriale, negli anni '80 Aprilia si impone come marchio leader nella produzione di motociclette di piccola cilindrata (50 e 125 cm3), mentre nel decennio successivo grazie ad un nucleo di progettisti e designer di successo la casa di Noale lancia una serie di modelli Aprilia destinati alla mobilità urbana, esteticamente e tecnologicamente innovativi: nel 1991 lo Scarabeo; nel 1992 il primo scooter e la prima moto due tempi a marmitta catalitica. Nel 1998 entra nel settore delle moto di grande cilindrata con la RSV Mille (moto dell'anno nel 1999). Nel 2000 Aprilia acquisisce i marchi Moto Guzzi e Moto Laverda, e consegue numerosi successi anche in campo sportivo. Nel 2004 Beggio cede il gruppo alla Piaggio restando comunque presidente onorario dell'azienda fino al 2006.

Grande talent scout

La passione per la velocità era talmente forte che nel 1975 Beggio inizia a costruire motociclette da competizione e nel 1977 l'Aprilia si aggiudica il campionato italiano cross delle classi 125 e 250. Ma è in qualità di talent scout che Beggio ha i meriti più grandi. E' grazie al suo 'fiuto' che Aprilia lancia piloti che segneranno la storia del motomondiale, due su tutti: Valentino Rossi e Max Biaggi. Ma attraverso la casa di Noale sono passati anche Jorge Lorenzo, Loris Reggiani, Marco Melandri, Alex Gramigni, Roberto Locatelli, Manuel Poggiali e tanti altri. In totale la Aprilia ha vinto 56 titoli mondiali nelle varie specialità motociclistiche, tra le categorie piloti e costruttori. Con i suoi 19 titoli costruttori complessivi, si colloca al 4º posto tra le case più vincenti di sempre.

Biaggi: "Beggio è stato un secondo padre"

“Ivano Beggio è stato parte della mia vita sportiva, una specie di padre nel racing. Mi ha dato fiducia e una moto competitiva quando dopo l’europeo vinto sempre su Aprilia, ero poco più che un ragazzino. La sua fu una scelta coraggiosa ma anche intelligente. E sono questi due aspetti che ricordo con più chiarezza di Ivano Beggio, il saper mettere tanta passione a servizio delle sue capacità, così da trovare sempre, la forza e le energie per un passo in più. Anche da questo sono arrivate le mie tante vittorie con Aprilia”.

Colaninno: "Visionario con una passione genuina per le moto"

“Ivano Beggio ha saputo unire alla competenza e al coraggio dell’imprenditore la creatività e la passione genuina per la moto. È stato un visionario anzitempo, e la combinazione straordinaria di questi fattori gli ha permesso di creare, praticamente dal nulla, una delle più belle storie dell’industria motociclistica italiana, dando vita a un sogno. Continuare a far correre e crescere il marchio Aprilia nel mondo è il modo migliore per onorarne il ricordo”.

Reggiani: "Ivano figura importante, ci siamo divertiti insieme"

“Per quello che ha fatto, partendo da una fabbrica di biciclette la dice lunga. Io gli devo moltissimo, mi ha dato la possibilità di continuare a correre e dimostrare il mio valore. Ho vinto la prima gara delle 250 con le sue moto. Ci siamo divertiti moltissimo. Per quello che rappresentava era una persona molto più umana di quanto si poteva pensare”.
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