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Dorna in soccorso di Honda e Yamaha: si alle concessioni nel 2024, cosa può cambiare e perché Ducati non l'ha presa bene

DaOAsport

Pubblicato 29/06/2023 alle 12:45 GMT+2

MOTOGP - Carlos Ezpeleta, Chief Sporting Officer della MotoGP, intervenendo a Radio Catalunya ha confermato l'intenzione di cambiare il sistema delle concessioni per venire in soccorso di Hond e Yamaha, attualmente in grave crisi e lontane a livello di competitività da Ducati, KTM e Aprilia. Ecco cosa potrebbe cambiare.

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Honda e Yamaha nel 2024 potranno usufruire delle concessioni in MotoGP. Sembra passata una vera e propria era geologica da quando le due Case nipponiche monopolizzavano i titolI iridati della classe regina. Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Marc Marquez. Decine di titoli che, in questo momento, sono lontani anni luce con due realtà che appaiono ai margini dal punto di vista tecnico. Come ha confermato Carlos Ezpeleta, responsabile sportivo della MotoGP, le due Case potranno usufruire di questi vantaggi dei quali hanno potuto usufruire altri costruttori in passato, accorciando così il periodo di recupero. “Stiamo lavorando - ha dichiarato il Chief Sporting Officer della MotoGP ai microfoni di Radio Catalunya - per aiutare non solo la Honda, ma anche la Yamaha, un altro costruttore giapponese, in modo che possano tornare competitivi più rapidamente. Honda e Yamaha sono state molto attente ai regolamenti sulle concessioni in passato, e questo è stato fondamentale per la Ducati per essere competitiva e anche per la Suzuki per essere competitiva così rapidamente, e per KTM e Aprilia per entrare ufficialmente nel Campionato del Mondo ed essere competitivi. Anche gli altri costruttori lo capiranno. La posizione ufficiale di Dorna è che il sistema di concessioni deve essere aggiornato".

LA REAZIONE DEI RIVALI

Cosa ne diranno a questo punto Ducati, Aprilia e KTM? Intevitabilmente la notizia della volontà di Dorna di cambiare il meccanismo delle concessioni, è destinata a fare molto rumore ed a mettere sul piede di guerra soprattutto Ducati, la casa di Borgo Panigale che sta dominando la stagione con le sue otto moto in pista. Intercettato dai colleghi di GPOne.com il direttore sportivo di Ducati, Paolo Ciabatti non ha nascosto la propria irritazione per le parole di Ezpeleta junior e soprattutto chiede che le eventuali modifiche non siano create ad personam: "Sembra che ne abbiano parlato prima coi giornalisti che con i costruttori. Una proposta del genere dovrebbe essere discussa nella Gran Prix Commission e dai suoi membri Dorna, FIM, Irta e MSMA. La commissione si è radunata giovedì scorso e non è stata presentata nessuna proposta in tal senso. Vogliono concedere più giorni di test o permettere ai piloti ufficiali di provare? Non lo sappiamo. Noi come Aprilia e KTM siamo arrivaci a questo livello facendoci il mazzo e rispettando il regolamento, mentre le due case giapponesi non sono state in grado di tenere il passo. Siamo disposti a valutare una proposta ma non dovrà essere 'ad personam', dovrà funzionare per tutti i costruttori che in futuro potrebbero trovarsi in una simile situazione".

NO ALLE 6 KTM NEL 2024

Oltre a queste novità, è arrivata anche la conferma che non ci saranno sei KTM nel 2024. Una eventualità che sembrava possibile con la Casa austriaca che rilevava i due posti lasciati vacanti dalla Suzuki, e subito la possibilità di vedere Marc Marquez su una di queste moto aveva preso piede nel Circus. Tutto cancellato in un secondo. “Non è previsto che il prossimo anno ci siano più di 22 moto. Da quello che ho capito, avremo il piacere di avere Pedro Acosta in MotoGP, ma poi ci sono alcune conversazioni tra Pedro, la sua squadra ed il suo costruttore. Marquez in Honda nel 2024? Credo che Marc abbia ancora un anno di contratto. Se lo sapessi non potrei nemmeno dirlo, ma da oggi capisco che quello che dici è corretto”.

COSA CAMBIEREBBE CON LE CONCESSIONI

Ma, nello specifico, cosa sono queste concessioni? Nate per dare una mano ai team esordienti in MotoGP e meno competitivi, dal 2014 il regolamento introduce queste concessioni poi perfezionate nel 2016 e tutt’ora in vigore con la normativa che prevede che siano riservate alla Case ancora prive di podi o vittorie. Un nuovo sistema per offrire vantaggi nello sviluppo dei motori e consentire test privati. Nello specifico: 9 motori, invece di 7, e soprattutto non “sigillati” a inizio stagione, quindi 6 wild card (invece di 3), prove praticamente libere, anche a ridosso di un Gran Premio, con piloti titolari o tester.
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