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Dovizioso, credici! L’impresa Mondiale è possibile, ma in Australia il favorito è Marquez

DaOAsport

Aggiornato 18/10/2017 alle 15:50 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Andrea Dovizioso (Ducati Team) and Marc Marquez (Honda HRC) - Japanese GP 2017

Credit Foto Ducati Motor Holding S.p.A

Tre gare al termine di questo avvincente Mondiale MotoGP 2017, 11 punti da recuperare in classifica generale a Marc Marquez e la consapevolezza di giocarsi la chance più grande della propria carriera. Andrea Dovizioso è pronto, agguerrito, e tranquillo. L’ha dimostrato lungo tutto il corso dell’anno, e l’ha ribadito a Motegi. Vuole rincorrere il suo sogno iridato fino alla fine, a Valencia. Il rivale è tosto, ma battibile. Tutta l’Italia lo sta spingendo verso questo risultato che, ad inizio stagione, nessuno poteva immaginarsi.
Il primo dei tre appuntamenti di questo rush finale, tuttavia, non sembra esattamente favorire il pilota romagnolo. Phillip Island, perché il GP di Australia è una pista nella quale Marquez sa esprimersi al meglio. Anche se, numeri alla mano, non sembrerebbe. Una vittoria, due ritiri e una squalifica sono il, magro, bottino del catalano sul tracciato che si affaccia sul Mare della Tasmania. Al netto di alcune scivolate quando era al comando il portacolori della Honda ha sempre fatto vedere di amare Phillip Island, per cui per Dovizioso sarà importante non perdere terreno nei confronti del rivale.
Il forlivese, a sua volta, non ha un ruolino di marcia strabiliante in Austrialia, avendo centrato, al massimo, un terzo posto nel 2011, quando correva ancora con la Honda. Da quando è in Ducati sono arrivati due quarti posti, per confermare che la moto di Borgo Panigale non è sul suo terreno di caccia ideale. Ma stiamo parlando della vecchia Desmosedici. La versione 2017, infatti, appare decisamente migliore soprattutto nella capacità di adattarsi ad ogni tracciato. Lo ha voluto ribadire lo stesso Dovizioso al termine del GP del Giappone di domenica: “Dovremo essere in grado di combattere ad armi pari con Marquez”. Il messaggio al proprio team è chiaro, portare la Ducati al massimo delle proprie possibilità e non mollare per nemmeno un millimetro la presa nei confronti della Honda.
Il resto dovrà farlo, e lo sta facendo eccome, lo stesso pilota forlivese. Si trova nel bel mezzo della migliore stagione della sua carriera con, già in tasca, il suo record personale di punti nella categoria regina (233 punti contro i 228 del 2011) sfruttando un feeling ottimale con la propria moto, e sa di avere le carte in regola per piazzare la grande vittoria. Vincere un titolo in MotoGP. Riportarlo in Italia dopo otto anni, ovvero dal titolo di Valentino Rossi nel 2009 e strapparlo alla Spagna che vince ininterrottamente dal 2012. Basterà il miglior Dovizioso di sempre per centrare questo obiettivo?
Per quanto visto fino a Motegi la risposta è ovviamente sì. Il romagnolo ha dimostrato di saper vincere le gare in ogni modo, anche quando non ha a disposizione la moto migliore. È cresciuto molto in diversi aspetti, sa sfruttare le gomme nel migliore dei modi e, non ultimo, non abbassa certo la guardia quando è tempo di duello corpo a corpo. Marquez se n’è accorto sia al Red Bull Ring, sia a Motegi. Per cui il campione del mondo in carica è avvisato. Non dovrà fallire il colpo a Phillip Island perchè poi arriverà Sepang (che sembra far pendere l’agol della bilancia in direzione Ducati abbastanza nettamente) prima del gran finale di Valencia. Tre gare. Undici punti. E un finale di stagione che passerà agli annali. Dovizioso contro Marquez. Marquez contro Dovizioso. La sfida è aperta. L’italiano c’è, ed è pronto a tutto per vincere.
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