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Il gesto di Fenati e la squalifica per due gare: pena giusta o poco severa?

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 10/09/2018 alle 08:55 GMT+2

Il pilota ascolano è stata fermato per due gare dopo l'episodio che ha portato i commissari di gara del GP di San Marino a esporgli la bandiera nera: ha volontariamente pinzato il freno di Manzi a più di 200 km/h di velocità, dopo una bagarre non proprio corretta. E il web si schiera.

Stefano Manzi e Romano Fenati

Credit Foto Getty Images

Quello che è accaduto a Misano in Moto2 ha dell'incredibile e si spera che sia irripetibile: dopo una bagarre piuittosto rude tra i due, Romano Fenati ha perso la testa, ha affiancato Stefano Manzi e gli ha pinzato volontariamente la leva del freno a oltre 200 km/h, di fatto mettendo in pericolo entrambi.
I due piloti sono entrambi stati sanzionati per gli episodi che li hanno coinvolti: per Fenati bandiera nera immediata e due gare di squalifica, per Manzi retrocessione di sei posizioni in griglia al prossimo GP di Aragona, emtrambi per guida pericolosa e condotta antisportiva.
Quello che divide i piloti e anche parte del web, però, è l'entità della punizione comminata a Fenati, che poi si è giustificato dicendo di aver sbagliato e di meritarsi la squalifica, di non aver intenzione di fare ricorso, ma di essere stato provocato. Nella coferenza stampa di fine gara dedicata ai piloti arrivati sul podio, c'è stata un'escalation di pareri:
  • per Andrea Dovizioso è una cosa pericolosa, che non va fatta, ma bisogna anche considerare ciò che è successo prima per poter valutare bene;
  • per Marc Marquez è un fatto grave anche se di reazione a una provocazione, che merita una punizione per essere da esempio agli altri piloti;
  • poi entra a gamba tesa Cal Crutchlow, uno che nelle bagarre non si tira mai indietro, e dice che i due colleghi sono troppo diplomatici: è normale avere contatti in gara perché anche loro ne hanno ogni volta, ma nulla giustifica la premeditazione del gesto di Fenati, che meriterebbe di non correre mai più.
Pareri dunque concordi sulla gravità del gesto, ma non uniformi sulla posizione da prendere nei confronti del pilota, cui evidentemente è stata riconosciuta l'attenuante della provocazione, praticamente per dirla con il gergo calcistico è stato un "fallo di reazione". A giudicare però dall'esplosione del caso sui social network, sembra che la maggioranza del popolo del motondiale - e non solo - sia più propensa alla radiazione del pilota piuttosto che a dargli una seconda possibilità.
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