Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Gresini: "Iannone? Basta con questa giustizia sportiva. È la stessa che ha ucciso Pantani"

Stefano Dolci

Aggiornato 03/04/2020 alle 10:11 GMT+2

Fausto Gresini, team manager del team Aprilia MotoGp in un'intervista a Tutto Sport, usa parole molto dure per analizzare la vicenda che vede coinvolto Andrea Iannone, condannato a 18 mesi di squalifica per doping dovuto a contaminazione alimentare: "Meno male che hanno riconosciuto l’involontarietà, altrimenti gli davano l'ergastolo? Non si può tenere degli essere umani legati all’incertezza".

Fausto Gresini, Getty Images

Credit Foto Getty Images

21 giorni, da lunedì, per appellarsi al TAS di Losanna e capire quale sarà il destino di Andrea Iannone condannato dalla giustizia sportiva a una squalifica fino al 21 giugno 2021 dalla disciplinare della Federmoto internazionale per essere stato vittima di contaminazione alimentare che ha fatto rilevare tracce di drostanolone (sostanza dopante) nel sangue.
Una sentenza strana poiché il pilota abruzzese dell’Aprilia è imputato di non aver controllato sul web le sostanze proibite e almeno fino ad ottobre (si spera) in attesa di un altro tribunale che lo scagioni e ponga fine al suo incubo.
Iannone, che non è stato abbandonato in questi tribolati mesi, dall’Aprilia gode dell’appoggio anche del team manager della squadra di Noale in MotoGP: l’esperto Fausto Gresini che in un’intervista a Tutto Sport usa un parallelo forte per parlare della vicenda che ha coinvolto il 30enne pilota di Vasto.
Meno male che hanno riconosciuto l’involontarietà di Andrea, altrimenti cosa gli avrebbero dato l’ergastolo? Questa vicenda mi fa molto male. Sono solidale con Iannone e gli dico di non mollare. Al Tas le cose cambieranno, ma non si può accettare che questa storia si protragga per tanti altri mesi. Bisogna dire basta a questa giustizia sportiva. Deve essere più rapida. La vita sportiva è molto più breve di quella di una persona normale, bisogna tutelarla. Se uno ha sbagliato è giusto che paghi, ma bisogna dimostrarne la colpevolezza con certezza e in fretta. Così non c’è rispetto per lo sportivo, anche se ha sbagliato. Non si può tenere degli essere umani legati all’incertezza o peggio ad accuse poi rivelatesi ingiuste. Ne abbiamo visti di casi così finiti male. Penso a Pantani che ci ha rimesso la vita. Penso a Magnini assolto dopo due anni. E chi paga per tutto questo?.
picture

E-games: la prima Virtual Race va ad Alex Marquez davanti a Bagnaia

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità