Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

I 150 anni della motocicletta: una fabbrica di emozioni diventata mito grazie all'Italia

Stefano Dolci

Pubblicato 16/03/2019 alle 11:05 GMT+1

Il 16 marzo 1869 Louis-Guillaume Perreaux inventava infatti il primo prototipo di motocicletta depositando il brevetto numero 83691 nell'apposito ufficio parigino. Da quel giorno nulla sarebbe stato più uguale. E Giovanni Di Pillo, voce della Superbike di Eurosport, ci spiega perché la moto continua ad essere così amata e sognata: "La motocicletta è un ponte che unisce sponde, è adrenalina pura".

Giacomo Agostini, il pilota italiano più vincente della storia del motomondiale, Getty Images

Credit Foto Getty Images

16 marzo 2019, una data da segnare in calendario col circoletto rosso per ogni biker che si rispetti: esattamente 150 anni fa l’ingegnere francese Louis-Guillaume Perreaux inventava infatti il primo prototipo di motocicletta depositando il brevetto numero 83691 nell'apposito ufficio parigino. Nulla sarebbe stato più come prima nel microcosmo dei mezzi di trasporto. In quei tempi pionieristici i motociclisti venivano chiamati “sportivi” visto che per trascinare tali mostri a due ruote incredibilmente ingombranti - sostanzialmente biciclette provviste di pesantissimi motori a vapore - occorreva una condizione fisica pressoché perfetta. La prima vera rivoluzione scaturì con l’invenzione della pedivella per l’avviamento, quindi motori sempre più potenti e affidabili aprirono all’era moderna. Un’era in cui qualunque appassionato, anche con la pancetta e il fiatone, poteva cavalcare bolidi a due ruote e sentirsi il re del mondo imitando divi del cinema quali Marlon Brando oppure Steve McQueen.
Appena 22 anni dopo il deposito del primo brevetto si tenne già la prima pseudo gara di motoclismo della storia sul tracciato francese di Longchamps: concorrenti due, vittoria di un tale Merelle su triciclo De Dion-Bouton. Nel 1903 il livello salì esponenzialmente e la fibrillante sfida Francia-Inghilterra proiettò il motociclismo in una nuova fase. Ufficialmente la prima edizione del motomondiale risale al 1949, visto che il Tourist Trophy dell’Isola di Man di quel giugno venne in seguito omologato come tale: per la cronaca vinse Harold Daniell su Norton. In gara c’erano già le scuderie italiane più in voga al momento (come Moto Guzzi e Benelli), segno profetico del ruolo da protagonista assoluto che il Belpaese avrebbe ricoperto lungo tutta la storia della competizione motociclistica più importante e popolare al mondo.
Vincitori titoli mondiali: il primato di Agostini dura da oltre 40 anni
Giacomo Agostini (ITA)15
Ángel Nieto (SPA)13
Valentino Rossi (ITA)9
Carlo Ubbiali (ITA) 9
Mike Hailwood (UK) 9
Phil Read (UK)7
John Surtees (UK)7
Marc Marquez (SPA)7
Rolf Biland (SUI)7
Già, l’Italia ha giocato un ruolo preminente in tutte le classi del motomondiale: signoreggiando diverse edizioni, battagliando senza soluzione di continuità in tutti i Gran Premi. Nell’albo d’oro dei mondiali costruttori, occupiamo ben 6 “slot” grazie a MV Augusta, Aprilia, Moto Guzzi, Garelli, Gilera e Mondial. Mentre nell'era MotoGP, l'unica moto a interrompere il dominio Honda/Yamaha è stata la Ducati capace con Casey Stoner di vincere un titolo iridato nel 2007, un traguardo a cui aspira anche quest'anno con Andrea Dovizioso. Quanto ai piloti, ne piazziamo la bellezza di tre nella top 5. Si tratta delle leggende Giacomo “Ago” Agostini (semplicemente il pilota più titolato nella storia del motomondiale), della “volpe di Bergamo” Carlo Ubbiali (nove mondiali alla guida di Augusta o Mondial) e di quel Valentino Rossi ancora a caccia del decimo sigillo che gli consentirebbe di occupare in solitaria il terzo gradino del podio dietro ad Agostini e Angel Nieto. La Romagna, ormai comunemente definita Terra di Motori, è la zona d’Italia che più di tutte foraggia il movimento tricolore lanciando generazioni su generazioni di piloti buoni per il motomondiale.

La testimonianza di Di Pillo: "La motocicletta è una fabbrica di emozioni"

Per celebrare al meglio questo anniversario ci siamo sentiti in dovere di interpellare, la voce storica del Mondiale Superbike di Eurosport: Giovanni Di Pillo, che proprio questa mattina è tornato in cabina di commento, al fianco di Federico Toti, dopo un periodo di convalescenza a seguito di un’aneurisma toracico. Quasi certamente, nessuno in Italia, incarna e trasuda passione per la moto come Giovanni che non a caso usa parole splendide per spiegare che cos’è la motocicletta e perché, a 150 anni dalla sua nascita, esercita un fascino e un amore incondizionato in milioni di persone.
La motocicletta è una fabbrica di emozioni. E’ un ponte che unisce sponde, è uno zen mentale. Ciò che la rende differente da tutti gli altri mezzi destinati alla velocità e dotati di un motore è che il pilota diventa un tutt’uno con il mezzo manico ricreando fedelmente il mito del centauro. Io sono sempre stato attratto dalla velocità e la massima adrenalina te la dà proprio la moto. Perché sei esposto in prima linea e perché se fai un errore ti rendi, subito conto, che lo puoi pagare a carissimo prezzo. E poi la moto ti dà una sensazione di libertà, di evasione che dal mio punto di vista nessun altra cosa ti può regalare. Dalla prima volta che ho messo il mio sedere su una sella ho capito che avrei voluto vivere una vita in mezzo alle moto e alle persone che vivono, progettano, guidano e sono animate da questa passione. Non c’è stato giorno che mi sono pentito di aver fatto questa scelta e la rifarei subito.

Le 4 moto dei sogni

  • Ancillotti 125 cross - Una moto molto speciale, con la quale corsi il campionato italiano motocross nel 1977.
  • Ducati 916 - La moto che ha rivoluzionato il mondo delle super sportive, 10 anni avanti rispetto alla concorrenza, obbligò i giapponesi a ripensare tutto.
  • Honda RC30 - La prima ipersportiva a vincere il Mondiale Superbike, esteticamente impeccabile e con un motore V4.
  • Honda NR750 Oval Piston - Altra moto incredibile e unica nel suo stile con pistoni ovali con un motore 8 cilindri a V.
picture

Bautista, tris da urlo al debutto in Superbike a Phillip Island! Dominio anche in gara-2, Rea 2°

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità