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Marc Marquez in Ducati Gresini, quale sarà il suo stipendio nel 2024? Il retroscena di Ciabatti (ds Ducati Corse)

Stefano Dolci

Pubblicato 25/10/2023 alle 19:11 GMT+2

MOTOGP - Alla vigilia del GP della Thailandia, continuano ad emergere dettagli sull'affare più chiacchierato delle ultime settimane, l'approdo di Marc Marquez in Ducati Gresini nel 2024. Secondo quanto rilevato a Moto.it da Paolo Ciabatti, direttore sportivo del marchio di Borgo Panigale, lo spagnolo correrà a gratis: "Da quello che ho capito, sta correndo praticamente con un 'contratto a zero'".

Dal braccio di Marquez all'amputazione di Bayliss: quando i piloti corrono contro il dolore

Mentre il braccio di ferro per il titolo iridato 2023 fra Pecco Bagnaia e Jorge Martin in MotoGP prosegue e il circus si prepara ad affrontare nel weekend il terzo GP consecutivo nelle ultime tre settimane a Buriram (Thailandia) a tenere banco e a far parlare continua ad essere l’approdo di Marc Marquez in Ducati Gresini. Mentre la Honda ufficiale deve ancora trovare un sostituto all’altezza che rimpiazzi la partenza dell’otto volte campione del mondo spagnolo, Paolo Ciabatti direttore sportivo di Ducati Corse in una recente intervista a Moto.it ha rivelato un altro dettaglio per certi versi sconvolgente riguardo a questo movimento di mercato imprevisto e che riguarda lo stipendio che percepirà Marc Marquez nel 2024 che sarà pari a ‘zero’. Marquez – che ha rinunciato a un contratto da circa 12 milioni di euro (senza bonus) rescindendo con la casa giapponese – ha accettato dunque di correre a gratis pur di salire in sella alla moto più ambita e competitiva del paddock della classe regina, la supersonica Ducati Desmosedici GP che negli ultimi due anni ha letteralmente lasciato solo le briciole ai rivali.
"Anche io ero convinto che la Honda non potesse rinunciare a Márquez. Marc si è accordato con il team Gresini dopo aver parlato, credo, con suo fratello Alex e aver valutato la forza della moto dello scorso anno. Da quello che ho capito, sta correndo praticamente con un 'contratto a zero' – rivela Ciabatti - o in altre parole, a "gratis". A quanto mi risulta è così, ma bisognerebbe chiedere al team o al pilota stesso, se vuole dirlo. Il fattore economico non è quello che ha guidato questa scelta. Dobbiamo essere orgogliosi che lui consideri la Ducati la moto migliore per tornare a essere competitivi. Non nascondo che è un cattivo cliente in casa perché abbiamo i nostri piloti che si giocano il Mondiale, Pecco Bagnaia, Jorge Martin e Marco Bezzecchi. Da un certo punto di vista non c'era bisogno di aggiungere un ulteriore elemento di competitività. È una complessità in più da gestire, ma è anche un incentivo ad andare oltre".
Ciabatti, ha anche ribadito come Ducati in questa trattativa abbia avuto ben poca voce in capitolo, e che non si può escludere a priori un’eventuale approdo del Cabroncito nel team ufficiale nel 2025: “Nel 2025 scadranno i contratti di quasi tutti i piloti ufficiali, tranne quello di Brad Binder. Ci saranno diverse possibilità e la Ducati è una di queste ma non ci sono impegni di alcun tipo. L'arrivo di Marquez non è qualcosa che è avvenuto con un obiettivo concreto per il 2025. È difficile da credere, ma è qualcosa che hanno deciso Marc e il team Gresini, non la Ducati”.

Marc Marquez: "Se nel 2024 non mi diverto, non mi ritirerò. Accetterò solo che il mio ruolo è cambiato"

Nei giorni scorsi in una lunga intervista a Motorsport.com, Marc Marquez ha anche fatto chiarezza sulla sua scelta e su una dichiarazione fatta dal fratello minore e futuro compagno di squadra Alex a TNT Sports e nella quale aveva ammesso che se anche in sella alla Ducati Gresini, Marc non tornerà a divertirsi potrebbe anche prendere in considerazione la strada dell’addio alle corse...
Se l’anno prossimo non mi diverto, mi ritirerò? Alex ha ragione quando dice che il cambiamento che faccio è per tornare a divertirmi. Se con questo non sono in grado di riuscirci, non si tratta di ritirarsi, ma di capire molte cose. Se avviene, dovrò accettare che il mio ruolo è cambiato, ma il fatto di ritirarmi non mi passa per la testa”.
Marquez è poi entrato nel dettaglio dell’addio ad Honda spiegando come la casa alata non è stata troppo sorpresa dalla sua scelta che è stata dettata più dall’urgenza di tornare a competere per le posizioni che contano, che da altri fattori.
Quando ho comunicato ad Honda la mia decisione di voler andarmene se lo aspettavano. In ogni momento Honda era consapevole del fatto che era una possibilità. Questa è la cosa buona di avere un rapporto di tanta fiducia che è stata così di successo. Ti permette di dire le cose direttamente in ogni momento. Non ho nascosto nulla e sapevano le possibilità che c’erano sul tavolo. Il cuore mi portava a restare in Honda perché, per l’educazione che mi è stata impartita a casa, provo sempre ad essere grato a chi mi ha aiutato e si è comportato bene con me. Lascerò qui molta gente, molti sponsor che mi hanno dato tanto. Ma poi ci pensi ed è ovvio che un anno che passa nella carriera di qualsiasi atleta è un anno che non si recupera più. Un progetto può richiedere del tempo, ma la carriera di un pilota dura il tempo che dura”.
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