Marc Marquez ormai leggenda: è già il più forte di sempre? Nessuno come lui a 25 anni

Fenomeno, alieno, marziano. Di aggettivi ne ha avuti tanti Marc Marquez in questi anni, che ieri si è laureato a Motegi per la settima volta in carriera campione del mondo, il quinto titolo in MotoGP, il terzo mondiale consecutivo. Il fuoriclasse di Cervera sta scrivendo, gara dopo gara, la storia di questo sport, issandosi a 25 anni tra le leggende del motomondiale.

I suoi record li abbiamo già snocciolati in questo completo post. Qui invece ci poniamo altre domande: quanto lo spagnolo ha "alzato l'asticella" della disciplina? Come è cambiato grazie a lui il motociclismo? Ma soprattutto: Marc Marquez può diventare, o lo è già, il più forte pilota di tutti i tempi? Cerchiamo di analizzare il tutto nei dettagli.

Oramai non fa quasi più notizia, ci siamo abituati a vedere i suoi salvataggi miracolosi. La verità però è che ogni sua scivolata salvata di ginocchio sembra qualcosa di mitologico, mosse oltre le leggi della fisica. Recuperi impensabili solo una decina di anni fa, azioni frutto di ore ed ore di allenamento e studio degli avversari, da ammirare in eterno.

Marc Marquez è riuscito a salvarsi innumerevoli volte da scivolate sicure. E' diventato il rider che ha imparato a non scivolare, a tornare in piedi quando sembrava tutto finito. Nessuno riesce a fare ciò che fa lo spagnolo, tra qualche anno i giovanissimi prenderanno spunto da lui, diventando un esempio per le future generazioni.

Legato ai famosi salvataggi di ginocchio, Marquez è uno dei precursori di un nuovo stile di guida, sicuramente non pulito ed elegante, ma certamente spettacolare ed efficace. Una guida sempre al limite, molto fisica e scorbutica, con il baricentro sempre più basso e il gomito a terra. Tutto ciò gli ha permesso di portare la sua Honda a risultati inarrivabili per qualsiasi rivale.

Oltre ai record incredibili già stabiliti, Marquez stupisce per percentuali e costanza di rendimento. Un alieno nato e programmato per dominare, per trionfare in ogni situazione. Nonostante un palmares incredibile a soli 25 anni, stupisce la sua voglia di spingersi costantemente oltre i limiti e anche la sua incredibile voglia di imparare, di carpire i segreti dagli avversari e replicarli in gara riuscendo spesso a fare meglio del diretto rivale. Determinato e testardo, è stupefacente la sua capacità di non accontentarsi mai, ma di cercare sempre di andare più veloce e di migliorarsi.

Trovandosi a rivaleggiare per il titolo per il secondo anno consecutivo soprattutto con Dovizioso, uno dei pochi a metterlo in difficoltà nel corpo a corpo e a beffarlo all'ultima curva, ha corso spesso con la stessa mentalità del forlivese, mostrando una lucidità ed un raziocinio che stonano un po' con quella mentalità combattiva e da tutto "o niente" che si era ritagliato finora. Un segno di maturità da parte di un fuoriclasse del trasformismo, uno che quando infila il casco e salta sulla sua fida RC213V riesce a stupire più di Houdini.

Straordinario quando vince in solitaria o dopo un duello, ancora più fantastico quando trionfa in gare complesse: ad esempio è assolutamente il migliore e il più lucido nelle situazioni flag to flag, oppure quando si rialza dopo una caduta in qualifica, corre ai box come un dannato e in pochi secondi è già in pista sulla seconda moto, pronto ad abbassare il suo tempo di qualche decimo. Marquez ha allenato la sua testa a essere costantemente focalizzata su quanto sta facendo, senza concedersi neanche il minimo calo di concentrazione. Superbo.

Paragonare numeri ed epoche differenti è veramente difficile in ogni sport, anche se i numeri sono dalla sua parte: a 25 anni nessuno ha vinto quanto lui, nemmeno Rossi e Agostini, anche se in confronto a questi due ha corso più gare.

Può diventare il più forte di sempre? Tutto dipende da quanta voglia ha di allenarsi, di mettersi alla prova e di continuare a vincere. Correre per oltre 20 anni è una impresa per pochi eletti, rimanere competitivi per così tante stagioni è ancor più difficile.

Certo, il momento storico gioca a suo favore, dato che non sembrano esserci avversari in grado di fermarlo: Dovizioso e la Ducati sono forti, Rossi è sempre in gran forma, Lorenzo l'anno prossimo con la stessa moto del Cabroncito, potrà fare molto bene, ma tutti questi avversari hanno dimostrato in più occasioni di non avere la capacità di battere il Cabroncito sulla lunga distanza. Semplicemente è imbattibile al momento.

Sta a lui scegliere. Come i vari Stoner, Por Fuera o il Dottore, potrebbero arrivare nuove sfide all'orizzonte e magari cambiare team, in modo da avere nuovi stimoli e provare a vincere su una moto diversa dalla Honda come tanti grandi del passato. In questo caso potrebbe perdere qualche anno di successi e "annacquare" un po' i suoi record e le sue mostruose percentuali di vittorie e podi. Oppure qualche giovane rampante potrebbe in futuro mettersi davanti, anche se di veri fenomeni dominatori all'orizzonte non sembrano esserci.

Comunque lo spagnolo ha solo 25 anni e, come detto, nessuno ha vinto quanto lui così giovane. L'età è dalla sua. Vedremo se i record di Rossi, Nieto e Agostini potranno cadere.