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MotoGP, Andrea Iannone: "Ho subito la più grande ingiustizia di sempre"

Stefano Dolci

Aggiornato 10/11/2020 alle 19:21 GMT+1

Con un post su Instagram, Andrea Iannone commenta la sentenza doping del TAS che lo stopperà per quattro anni: "Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni... perché di certo non mi arrendo".

Andrea Iannone, MotoGP, Getty Images

Credit Foto Eurosport

Oggi ho subito la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore. Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni... perché di certo non mi arrendo".
Poche ore dopo la scioccante notizia della sospensione di 4 anni per violazione delle regole antidoping del TAS di Losanna, Andrea Iannone affida al suo profilo Instagram un commento pieno di amarezza e disincanto per una decisione severa e che pone quasi certamente fine alla sua carriera da pilota anche se il pilota abruzzese promette battaglia.
"Sapevo di affrontare i poteri forti, ma speravo. Speravo nell'onestà intellettuale e nell'affermazione della giustizia. In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell'innocenza e soprattutto... la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi ma non l'uomo".

Aprilia: "Non siamo pentiti di essere stati vicini a Iannone, ma ora dobbiamo guardare avanti"

Poche ore dopo l'arrivo della sentenza su Iannone, anche Aprilia con una nota ufficiale ha voluto esprimere il proprio parere su questa vicenda.
"Aprilia Racing prende atto della decisione del Tas di Losanna e della sanzione di quattro anni ad Andrea Iannone. I valori etici e sportivi ai quali Aprilia Racing da sempre si ispira non consentono alcuna tolleranza verso pratiche vietate dai regolamenti e impongono l’accettazione e il rispetto delle sentenze anche se, questa volta, si tratta una decisione dura, che pare andare oltre quello che le carte, le evidenze scientifiche e persino la precedente sentenza emessa dalla Federazione Internazionale lasciavano presagire. Aprilia Racing ha scelto, fin dall’inizio di questa vicenda, di rimanere accanto al suo pilota e per coerenza anche in questo momento gli è solidale, avendo creduto e continuando a credere nella sua buona fede".
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Andrea Iannone in sella all'Aprilia

Credit Foto Getty Images

Il comunicato prosegue con il pensiero dell'ad della Casa di Noale Massimo Rivola, che sottolinea come questa vicenda abbia finito per danneggiare non poco la scuderia italiana.
"Le sentenze si rispettano e si accettano, anche se molti elementi di questa decisione destano perplessità, anche dal lato prettamente scientifico. Non siamo pentiti di essere rimasti vicini ad Andrea e, anzi, gli siamo vicini anche in questo momento. Questa vicenda, con i suoi tempi così lunghi, ha danneggiato pesantemente Aprilia Racing e le nostre strategie per questa e le prossime stagioni, ora però dobbiamo guardare avanti e abbiamo il dovere di trovare velocemente una soluzione di alto livello, che sposi il progetto iniziato con Andrea e che ci permetta di continuare la nostra crescita, che c’è ed è evidente"
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