Pagellone 2024: Ducati perfetta, duello super Martin-Bagnaia, Marquez c'è. Male Bezzecchi, disastro Honda e Yamaha

MOTOGP - Una stagione da ricordare: Ducati riscrive la storia, Jorge Martin diventa il primo campione su moto clienti mentre il miglior Pecco Bagnaia cede il trono. Tra successi memorabili e delusioni cocenti, ecco il pagellone definitivo del Mondiale MotoGP 2024. Chi ha brillato? Chi ha deluso? Di seguito promossi, bocciati, voti, analisi e prospettive per il futuro.

Bagnaia: "Al primo appuntamento con Domizia con l'auto centrai un palo!"

Video credit: Eurosport

Il 2024 della MotoGP è già nei libri di storia. Ducati ha dominato come mai nessun altro costruttore prima, monopolizzando podi e traguardi, mentre Jorge Martin si consacra Campione su una moto e un team clienti (il primo di sempre a riuscirci), battendo il miglior Bagnaia di sempre (paradossalmente è stato il suo anno migliore). Ma non sono mancate sorprese, delusioni e polemiche: dai problemi di Aprilia e KTM alla caduta libera di Yamaha e Honda, passando per i guizzi di giovani talenti come Acosta e i limiti di chi non ha brillato. Ecco il pagellone definitivo, per rivivere e analizzare i momenti salienti di un mondiale unico e irripetibile. Ecco i promossi e bocciati della stagione 2024 di MotoGP.

Promossi

DUCATI Voto 10 - Stagione perfetta, ai limiti dell'assurdo. Risultati mai visti nella classe regina da un singolo costruttore: podi monopolizzati a raffica, poker, addirittura nella sprint della Thailandia abbiamo visto tutte le prime otto moto al traguardo di Borgo Panigale. Numeri incredibili, anche irripetibili, dato che dal prossimo anno le GP saranno sei in griglia e non otto. Un 2024 da ricordare per sempre per la Ducati, anche perché è storico a suo modo, con il primo titolo fatto vincere a un team clienti, cosa mai accaduta nell'era della MotoGP. Moto pazzesche, gestione ottima anche della querelle mondiale: in tanti avevano dubbi sulle possibilità di Martin di vincere il mondiale, Ducati però ha risposto oltre che con le parole anche con i fatti, assicurando il meglio allo spagnolo sino all'ultima gara. Non merita la lode solo per l'ennesima gestione del mercato piloti rivedibile: con una maggiore tempestività si sarebbe firmato Marquez quando avrebbe ancora accettato Pramac e mettendo Jorge al posto di Bastianini, unico sacrificabile. Invece si è perso tempo e con diversi errori si è perso Enea, Martin e anche il migliore team clienti dell'epoca MotoGP, rafforzando notevolmente la concorrenza. In più il numero 1 sul cupolino. Ne varrà la pena tutto ciò per avere il dream team più forte da anni? Lo scopriremo presto.
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Jorge Martin

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Jorge MARTIN Voto 10 - Chi vince ha sempre ragione, per cui Jorge Martin è meritatamente il nuovo campione del mondo della classe regina. Una stagione di altissimo profilo, arrivata dopo un grandissimo lavoro su se stesso. Più solido di testa, meno irruento, costante e sempre veloce. E poco importa se le vittorie sono di meno del rivale, l'importante sono i punti che si portano a casa a fine anno e quelli gli sono valsi la gioia più grande. Si merita tutti gli elogi, perché è il primo a vincere su una moto clienti da separato in casa e perché, soprattutto, ha battuto il più forte Bagnaia di sempre. Tanto di cappello a Martinator, che si aggiunge a Lorenzo, Marquez e Mir tra i campioni del mondo iberici della MotoGP.
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Jorge Martin festeggia con Pecco Bagnaia sul podio del GP Barcellona - Mondiale 2024

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Francesco BAGNAIA Voto 9 - Lo abbiamo nominato il più forte perdente della storia. In queste poche parole si riassume al meglio la stagione di Pecco: un 2024 da paura, sicuramente più veloce rispetto a Martin nel complesso. Purtroppo però nel motorsport esistono i passi falsi, gli errori e gli zeri e quelli hanno pesato più delle 18 vittorie complessive su 40 gare corse. Si può fare un'analisi profonda su dove si è perso il mondiale, tra le anonime sprint di inizio anno, lo zero a Misano o l'errore a Sepang, ma quel che è stato è stato e Martin è il degno nuovo campione del mondo, mentre un sontuoso Bagnaia è battuto. Dopo due anni deve deporre lo scettro di campione, una lezione da cui imparare e tornare ancora più forte di prima, anche perché nel 2025 ci sarà un compagno di box abbastanza ingombrante.
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Francesco Bagnaia dopo la vittoria della Sprint del Gran Premio di Barcellona di MotoGP - Mondiale 2024

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Marc MARQUEZ Voto 8 - Qualcuno pensava che avrebbe dominato in lungo e in largo e che a un alieno come lui bastava una moto abbastanza competitiva per tornare a dettare legge in MotoGP. Invece anche il pilota di Cervera è umano e ha avuto bisogno di un periodo di apprendimento per capire e carpire i segreti di una Ducati che è la cosa più opposta che esista alla sua vecchia Honda. Il Cabroncito quindi ha dovuto cambiare completamente il suo stile di guida per adeguarsi al nuovo mezzo, snaturandosi in parte, imparando grazie anche a qualche legnata presa. Ne consegue che forse le aspettative su di lui erano troppo alte, ma nel complesso la sua stagione è veramente importante: 3 vittorie più altri sette podi sono un bottino pazzesco, soprattutto perché gli altri con la sua stessa moto hanno ottenuti due terzi posti in totale, segno che il divario tra GP23 e GP24 è stato molto più ampio che tra altre Ducati in passato, come dimostrano ad esempio i grandi risultati dello scorso anno di Bezzecchi e Di Giannantonio con la GP22. Per cui su una moto meno forte ha chiuso terzo nella generale, permettendosi il lusso di battere Enea Bastianini al fotofinish. Nel mezzo la promozione, con molte polemiche, in Ducati ufficiale. E qui che sarà interessante capire la faccenda: con il mezzo e il team più forte, Marc Marquez sarà ancora in grado di dominare?
Pedro ACOSTA Voto 7 - Stagione di difficile valutazione per Pedrito. Parliamo di un rookie capace di andare in pole e di essere veloce sin dal giorno uno con la moto dei grandi, in grado di fare cinque podi la domenica, più un'altra manciata al sabato. Però è anche vero che dal nuovo Marquez ci si aspettava tanto e non tutto è stato rispettato. La prima vittoria non è arrivata, sono invece arrivate diverse tronate che lo hanno sicuramente destabilizzato dal punto di vista fisico, facendogli perdere anche la leadership nella generale nel finale a favore di Binder nella "Coppa KTM". Insomma: il talento è puro e ha i numeri per diventare un vero spauracchio della categoria, dal prossimo anno ci si aspetta un importante step in termini di prestazione pura e di costanza, sempre se KTM riuscirà ad offrire il giusto supporto.
Fabio DI GIANNANTONIO Voto 6 - Da praticamente ex pilota di MotoGP a uno dei pochi meritevoli della GP25. Incredibile il percorso del Diggia nella classe regina, che a ottobre 2023 era praticamente a piedi, poi clamorosamente salvato da varie vicissitudini che lo hanno portato alla VR46 senza che lui fosse un pilota dell'Academy, e ora si ritrova ad essere pilota di punta del nuovo primo team satellite Ducati. Nel mezzo tante belle prestazioni e una maggiore costanza di rendimento rispetto a Bezzecchi. Il problema per lui è che Marquez su quella moto ha fatto il diavolo a quattro.

Bocciati

Enea BASTIANINI Voto 5,5 - E' stato tutto troppo veloce. Con un 2023 abbastanza inutile per lui dove ha imparato veramente poco sulla moto per colpa degli infortuni, questo in fin dei conti è stato il primo, e unico, anno in Factory. Guardando i risultati non è andato tutto male, sono arrivati tanti podi e due vittorie, ma nel complesso ha preso una paga importante da Martin e Bagnaia, che con la sua stessa moto sono stati semplicemente più veloci. E poi anche Marquez è arrivato davanti nella generale con il mezzo dell'anno scorso. Con il box rosso l'amore non è mai veramente sbocciato e così la Bestia per l'anno prossimo ha dovuto accasarsi da altre parti. Un peccato, perché l'impressione è che il vero Enea visto da Gresini in ufficiale non lo abbiamo mai visto e poteva fare veramente tante belle cose. Ma si sa, la concorrenza è forte e bisogna essere veloci sin da subito senza buttare via occasioni, e Bastianini questo non lo ha fatto.
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Enea Bastianini

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Franco MORBIDELLI Voto 5 - Qualche lampo per il Morbido, che grazie alla GP24 è tornato a stare stabilmente in top ten dopo anni di digiuno. Nel complesso però la sua stagione non può essere considerata sufficiente, sia per il divario incredibile dagli altri con la stessa moto, sia perché al fotofinish è battuto nella generale anche da Alex Marquez. Salvato dall'amico Valentino, nel 2025 è veramente all'ultima spiaggia. Tornerà quello visto in passato? I dubbi aumentano.
APRILIA Voto 5 - E' l'unica squadra che è stata capace di vincere quest'anno qualcosa. L'Aprilia si è permessa il lusso di rompere l'egemonia Ducati in tre occasioni, con i lampi di Vinales a Austin e a Barcellona con Espargaro. Nel mezzo però tante gare anonime e prestazioni altalenanti. Una moto che avrebbe dovuto crescere grazie al team clienti dopo un fantastico 2022, e invece negli ultimi due anni ha visto aumentare sempre più il gap con la Ducati. Si è persa la retta via dal punto di vista tecnico, non aiutata anche da un pilota come Top Gun che ha scelto senza parlare con nessuno di fare le valigie, mentre Espargaro dal giorno di annuncio del ritiro è sembrato subito un ex pilota. Per il 2025 si cambia faccia, con una squadra roboante e con il numero 1 sul cupolino. L'asticella per forza di cose deve essere alta, ma basteranno Martin e Bezzecchi a far tremare i rivali?
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Maverick Vinales

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DORNA Voto 4 - Stagione difficile per Dorna che si è ostinata a volere un mondiale con 21 gare, cercando ancora, senza successo, di andare in Kazakhstan e provando ad organizzare in India un nuovo weekend, saltato però in aria. Misano ha tappato il buco, come Barcellona dopo la resa di Valencia. Alla fine comunque 20 gare si sono corse ed è stato un buono spettacolo, soprattutto in ottica mondiale. C'è però un problema: quando hai una casa che monopolizza alle volte le prime sei/sette posizioni al traguardo, per l'organizzatore non è una cosa facile da digerire. La MotoGP è sembrata un monomarca Ducati quest'anno, serve cambiare la rotta in qualche modo. Vediamo se l'ingresso di Liberty Media porterà qualche novità. Per ora solo un nuovo logo. Almeno si è parlato poco delle pressioni delle gomme.
Marco BEZZECCHI Voto 4 - Come singolo rider è la delusione più grande di questo 2024. Ripetere il 2023 era difficile, ma immaginarsi una stagione così da incubo ce ne passa. Ci ha capito poco il Bez della GP23, non è mai scattato il feeling. Ne è venuta fuori un'annata difficile, amara, con l'unica gioia del podio di Jerez. Ora vedremo come andrà il prossimo anno: ha scelto di cambiare, andando in Aprilia Factory. Una decisioni coraggiosa, con un compagno di box di peso. Vedremo cosa porterà a casa.
KTM Voto 4 - Doveva essere l'antagonista della Ducati, ne esce con le ossa rotte da questo 2024. Alla fine c'è ben poco da salvare, solo i podi e le prestazioni del rookie maravilla. Il resto è da rifare. E tra l'altro ci sono importanti vicende extra sportive da gestire: il mondo del mercato è infame e KTM è passata dal volere le due moto lasciate libere dalla Suzuki a fine 2021 a rischiare di chiudere il programma MotoGP per la crisi di vendite in atto. Per ora la classe regina è salva, bisogna però vedere quali saranno gli investimenti. Sui piloti non si è lesinato, prendendo Bastianini e Vinales, confermando Acosta e Binder. Squadra di grande livello, bisogna però fare uno step in termini di prestazioni.
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Pedro Acosta

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YAMAHA Voto 3 - Anno zero per la casa giapponese, naufragata nell'oblio dopo lo spumeggiante 2021. I pochi lampi di questo 2024 sono più meriti di Quartararo che della moto, praticamente mai competitiva in nessuna situazione. Il francese ha avuto il merito di conquistare la top ten diverse volte in stagione, cosa non semplice se pensiamo che le Ducati in pista erano 8. C'è da dire però che arrivano segnali incoraggianti dalla casa madre, in primis l'accordo con un team satellite di tutto rispetto come quello Pramac. La rinascita deve partire dall'avere più moto in pista con cui provare e Yamaha si è mossa nella direzione giusta. Staremo a vedere come lavoreranno in inverno in Giappone.
HONDA Voto 2 - Se per la Yamaha è stata una stagione difficile, per la Honda è stata a dir poco fallimentare. Il primo anno senza Marquez è stato disastroso, confermando il fatto che il Cabroncito anche se al 30% col fisico è spesso riuscito a metterci una pezza sulla poco competitività della moto già nelle stagioni passate. Senza lo spagnolo il nulla più assoluto e ora deve incassare anche l'addio di Repsol dopo decenni. Mir ha collezionato più cadute che altro, Marini ha chiuso l'annata ultimo nella generale dietro anche a Nakagami, almeno Zarco ha portato la moto due volte in top ten. Zero gioie, solo delusioni. C'è tanto da lavorare, ma l'impressione è che non si sa neanche bene da dove iniziare.
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🏍Bagnaia campione, l'epica cavalcata verso il titolo MotoGP in 280"

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