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Il Tourist Trophy piange Davy Morgan, è la 3ª vittima nell'edizione 2022. Dal 1910 ad oggi sono 263 i piloti morti

Stefano Dolci

Aggiornato 07/06/2022 alle 14:11 GMT+2

MOTOCICLISMO - Altra vittima sull'Isola di Man, la terza di queste edizione 2022 del Tourist Trophy. Dopo Mark Purslow e Olivier Lavorel gli organizzatori hanno ufficializzato il decesso di Davy Morgan, caduto durante la gara Supersport di lunedì 6 giugno. E' il 263° pilota che trova la morte al Mountain Circuit di 60,6 km sulle strade normalmente aperte al traffico dell’Isola di Man.

Davy Morgan, Getty Images

Credit Foto Getty Images

E’ la corsa motociclista più affascinante e pericolosa del mondo, il Tourist Trophy che dopo due anni di pausa a causa della pandemia è tornato ad incendiare l’asfalto e riscaldare i cuori di migliaia di appassionati accorsi all’Isola di Man per godersi lo spettacolo ma anche, purtroppo, piangere il destino infausto che può investire chi vi partecipa.
Sono già tre i piloti che hanno trovato la morte in questa edizione, il più recente risponde al nome di Davy Morgan, 52enne pilota nord irlandese con oltre 20 anni di esperienza in questo tipo di corse. Morgan è incappato in un incidente mortale dopo una caduta occorsa nel corso della classe Supersport vinta da Michael Dunlop. Questa tragedia arriva pochi giorni dopo la scomparsa di Mark Purslow, nel corso delle qualifiche della Superbike e Oliver Lavorel, passeggero del sidecar. In totale dal 1910, sono 263 i piloti che hanno perso la vita al TT.

Il ricordo degli organizzatori: "Davy era il veterano col casco rosa, ci mancherà molto"

È con grande tristezza che il Tourist Trophy comunica la scomparsa di Davy Morgan nel corso di un incidente occorso all’ultimo giro della prima gara della classe Supersport dell’edizione 2022 dell’Isle of Man TT Races 2022. Davy era un veterano del paddock del TT e il 2022 segnava la 20a partecipazione alla kermesse. La Supersport Race è stata la sua 80a gara al TT. Il suo caratteristico casco rosa era il suo tratto distintivo e lo ha accompagnato in tutte le corse su strada realizzate, avendo gareggiato in centinaia di gare con numerosi podi e vittorie in gara nel corso della sua carriera.
A 52 anni, Davy aveva pensato di abbandonare lo sport negli ultimi anni, ma la pausa forzata causa COVID lo aveva convinto a tornare in sella per riprovare quelle emozioni e sensazioni che erano tutta la sua vita. “Essere lontano dalle corse mi ha dato la possibilità di riflettere su cosa significano le corse in moto per me, ho deciso che non desidero ritirarmi da questo sport almeno per un po’, che è stata una gran parte della mia vita, 27 anni per la precisione. Ho avuto modo di vedere come sarebbe stata la mia vita senza le moto e sono contento di avere avuto questa sosta forzata, perché se avessi deciso di smettere, mi sarei preso a calci in culo da solo”. Davy era un pilota molto rispettato ed esperto. Di conseguenza, i suoi compagni ed avversari lo ammiravano, imparavano da lui e adoravano gareggiare con lui. Ci mancherà molto”.
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