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Paltrinieri in finale nei 1500 con il quarto tempo, record italiano nella 4x200 femminile

DaOAsport

Aggiornato 15/12/2018 alle 08:34 GMT+1

Dal nostro partner OAsport.it

Gregorio Paltrinieri - Europei Len di nuoto 2018 Glasgow - LaPresse

Credit Foto LaPresse

Quasi en plein azzurro. L’Italia porta avanti tutto il suo contingente in gara questa notte (mattina in Cina) nelle batterie della penultima giornata dei Mondiali di Hanghzhou, tranne Domenico Acerenza che fallisce di poco l’accesso alla finale dei 1500. Un risultato tutt’altro che scontato per la squadra azzurra che si conferma una delle più compatte al mondo con un’altra mattinata di grande spessore. Le due staffette 4×50 mista e 4×200 stile libero donne (con record italiano) centrano la finale diretta, così come Ilaria Cusinato nei 200 misti che va ad aggiungersi a Martina Carraro nell’elenco dei finalisti di giornata e uno spento Gregorio Paltrinieri che si fa surclassare dall’ucraino Romanchuk, che al momento appare di un altro pianeta nei 1500 stile libero.
Preoccupa un po’, in prospettiva finale, la prestazione non proprio brillante di Gregorio Paltrinieri che si deve accontentare del terzo posto in batteria e del quarto complessivo in vista della finale ma soprattutto dai 400 metri in poi vede col binocolo l’ucraino Romanchuk che ha un altro passo. Difficile pensare che Paltrinieri abbia bluffato o si sia risparmiato. Semplicemente sembra non essere pronto al confronto in piscina con l’ucraino che al momento è più forte. Domani il podio potrebbe essere il vero obiettivo del campione modenese che dovrà inventarsi qualcosa per non portarsi dietro Joly e Christiiansen che sembrano avere qualcosa più di lui in volata. Di sicuro quello visto oggi ad Hangzhou non è il miglior Paltrinieri ma il mezzofondista emiliano è capace di trovare le energie giuste poer ribaltare una situazione non semplice. Peccato, invece, per Domenico Acerenza che fa una gara in rimonta, chiude quarto nell’ultima batteria ma esce di scena per poco, 74 centesimi che premiano il ceco Micka.
Fa sognare la 4×200 stile libero donne, squadra un po’ raffazzonata, costruita pescando qua e là anche con atlete che non sono abitate a gareggiare su questa distanza come Panziera e Quadarella ma alla fine estremamente efficace. Le azzurre chiudono seconde la loro batteria alle spalle degli Usa (tenuti dietro per 750 metri) con il tempo di 7’44″64 che è nettamente record italiano, migliorato di un secondo e mezzo rispetto al tempo che fecero segnare Nesti, Carli, Mizzau e Pellegrini a dicembre del 2012 ai Mondiali di Budapest. Primo tempo assoluto per l’Australia, poi Russia e Usa. Queste tre squadre sembrano avere qualcosa in più delle azzurre ma non si sa mai.
La giornata è iniziata nel migliore dei modi per l’Italia che vola in finale nella staffetta 4×50 mista con una formazione anomala ma efficace. Sabbioni per il lancio, Martinenghi a rana, il campione italiano della specialità Orsi per la farfalla (preferito a Codia e Rivolta) e Condorelli per lo stile libero. Gli azzurri si comportano molto bene e con il crono di 1’32″20 chiudono al secondo posto complessivo dietro al Brasile e volano in finale.
Finale conquistata anche da Ilaria Cusinato in un 200 misti che presenta tante campionesse al via. La allieva di Morini non si fa condizionare dalle medaglie al collo delle rivali e spinge a tutta, restando in scia per tre quarti di gara all’esperta Melanie Margalis e sfuggendole via nella frazione a stile libero. Per l’azzurra il crono di 2″0711 che le vale il record personale migliorato di 17 centesimi e il quarto posto di ingresso in finale. Miglior tempo, neanche a dirlo, per Hosszu e secondo per la rediviva cinese Ye.
L’Italia non sbaglia un colpo e porta in semifinale tutti gli atleti impegnati nelle batterie delle gare più veloci. Non brillantissimo Fabio Scozzoli nella batteria dei 50 rana: perde contro il carneade turco Sakci con il tempo di 26″20, lo stesso di Cameron Van der Burgh all’ultima recita della carriera. Il romagnolo entra in semifinale con il sesto tempo, mentre Martinenghi appare ancora un po’ legnoso e supera il turno con 26″34 che è l’undicesimo crono globale. Primo tempo per il bielorusso Shymanovich, poi Lima e Gomes Junior.
Azzurre avanti anche nei 100 farfalla donne. Elena Di Liddo non finisce più di stupire e chiude seconda la sua batteria con 56″62 migliorando di quattro decimi il personale. Niente personale, invece, per Ilaria Bianchi che nuota in scioltezza 56″85 ed entra in semifinale con il sesto crono. Miglior tempo per la statunitense Dahlia, poi Soma e Stewart. Nei 100 stile libero uomini Miressi pigia sull’acceleratore già dal mattino e chiude con l’ottavo tempo globale: 46″94 a un decimo dal personale. Anche Zazzeri centra il passaggio del turno, pur senza brillare: per lui 47″16 che significa 14mo tempo. Il migliore è sempre lo statunitense Dressel , poi Morozov e Grinev.
Due le gare senza azzurri al via: nei 400 misti il giapponese Seto, dopo aver nuotato per 300 metri sotto lo split del record mondiale, fa segnare il miglior tempo davanti al brasiliano Almeida e al sorprendente ecuadoriano Peribonio Abila. Nei 50 stile libero donne miglior tempo per l’olandese Heemskerk con 23″90 davanti a Kameneva e Barratt.
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