Ecco la torcia olimpica dei Giochi di Milano-Cortina 2026. Presentata da Stefania Belmondo e Bebe Vio, la parola d'ordine è "essential design"

GIOCHI OLIMPICI, MILANO-CORTINA 2026 - Ecco la torcia olimpica per la XXV edizione dei Giochi Olimpici invernali. Presentata in simultanea da Milano e Osaka con 4 testimonial d'eccezione: Stefania Belmondo e Bebe Vio nel quartier generale; Carolina Kostner e Martina Caironi presso il padiglione italiano dell'EXPO 2025. Tutti i dettagli della torcia firmata dallo studio di design Carlo Ratti.

Scopri com'è nata Essenziale, la torcia di Milano-Cortina 2026

Video credit: Eurosport

"Essential design". Questo il concetto chiave che sta dietro la torcia olimpica della XXV edizione dei Giochi invernali. Presentata oggi in simultanea tra Milano e Osaka, ovvero tra il quartier generale della rassegna a Cinque Cerchi e il padiglione italiano dell'EXPO 2025, la torcia è stata creata dallo studio di design Carlo Ratti e arriverà a Roma il 4 dicembre 2025, dopo la sua accensione in programma il 26 novembre a Olimpia.
Al duplice evento presenti quattro testimonial d'eccezione, visto che è stata ovviamente presentata anche la torcia dei Giochi Paralimpici di Milano-Cortina 2026. Nel quartier generale milanese ecco infatti Stefania Belmondo, ex fondista azzurra capace di mettersi al collo ben 10 medaglie olimpiche (inclusi due ori), e Bebe Vio fiorettista che ha invece conquistato 6 medaglie paralimpiche, tra cui l'oro individuale a Rio 2016 e Tokyo 2020.
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Milano-Cortina 2026 svela la torcia olimpica: ecco "Essenziale"

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Nel padiglione italiano dell'EXPO 2025 presenti invece Carolina Kostner, ex pattinatrice di figura bronzo olimpico a Sochi 2014, e Martina Caironi, stella dell'atletica paralimpica italiana capace di vincere 7 medaglie paralimpiche tra 100 metri T42/T63 - incluso l'oro di Parigi 2024 - e salto in lungo T42/T63. Sul sito ufficiale dell'evento si legge: "Il design della torcia mira a mettere in risalto la fiamma, vera anima del Viaggio della Fiamma. L’obiettivo è quello di esaltarla riducendo l’effetto visivo della torcia stessa. Concentrandosi sull’essenza del design, la fiamma diventa la protagonista indiscussa, mentre la parte tecnologica viene rivelata come un elemento hi-tech che celebra l’innovazione".
Carlo Ratti, l'architetto che ha disegnato entrambe le torce, ha spiegato di aver tratto ispirazione dalle torce olimpiche di Tokyo 1964 e Sapporo 1972: "Due tra le torce più essenziali nella storia. La sfida è stata quella di mettere la fiamma al centro e il resto di ridurlo all'essenziale". Le due torce sono al 100% made in Italy, pesano 1,7 kg l'una e possono essere ricaricate fino a 10 volte per essere riutilizzate, tanto che la produzione stimata è di circa 1.500 esemplari. Il bruciatore brucia biogas prodotto utilizzando semplicemente oli di frittura esausti o scarti della filiera alimentare che non vengono più riutilizzati.
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Il viaggio della fiamma olimpica: tutte le tappe nelle città italiane

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