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Italvolley femminile, Julio Velasco nuovo ct: "Egonu e Antropova fortissime, ma non assieme. Serve qualità in ricezione"

Daniele Fantini

Aggiornato 21/11/2023 alle 15:05 GMT+1

VOLLEY - Julio Velasco è stato presentato ufficialmente come nuovo ct dell'Italvolley femminile. "Sono qui per aiutare soprattutto a livello mentale ma pretendo disonibilità totale per la nazionale. La VNL e Parigi 2024 saranno durissime, ma non possiamo essere sempre quelle stanche e con problemi. Egonu e Antropova? Un bene avere due opposte così forti".

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Il giorno di Julio Velasco è arrivato. A 27 anni di distanza dalla sua prima esperienza, il Maestro argentino torna sulla panchina dell'Italvolley femminile raccogliendo l'eredità di Davide Mazzanti, con l'obiettivo di ricostruire a livello mentale una squadra incrinata dai flop recenti agli Europei, nella VNL e al torneo preolimpico per Parigi 2024. Velasco, 71enne, ha lasciato la guida tecnica di Busto Arsizio seguendo i dettami della Federvolley, che non accetta il doppio incarico per i suoi ct. Il contratto partirà dal 1° gennaio ed è su base biennale.
La sua prima esperienza con la nazionale femminile, consumatasi nel biennio 1997-98, si esaurisce con il quinto posto centrato agli Europei. Oggi, l'uomo che ha lasciato una firma indelebile nella gestione della "Generazione dei Fenomeni" (l'Italia maschile dominante tra il 1989 e il 1996), ha la grande chance di cancellare quella pagina opaca della carriera. "Nel 1997 il volley femminile era molto diverso rispetto ad ora, sia a livello di club che di nazionale - ha commentato Velasco a riguardo -. Da quel momento in poi ho fatto molte esperienze. Ho imparato diverse cose in tutto questo tempo. Credo. Spero".
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Julio Velasco mentre dirige un allenamento UYBA Volley Busto Arsizio a pochi giorni dall'inizio della stagione 2023-24.

Credit Foto Getty Images

Mazzanti? I cicli finiscono, non è colpa di nessuno

"Questa squadra ha già fatto grandissimi risultati ed è stata beniamina dei nostri tifosi - ha dichiarato Velasco aprendo la conferenza stampa di presentazione a Milano -. Sento una grande responsabilità e sono contento di averla accettata. Non vedo modo migliore di vivere la vecchiaia che accettando sfide. Ringrazio Busto Arsizio perché è stata l'unica società a offrirmi una panchina nel volley femminile. È chiaro che la situazione che si è creata a Busto è difficile, ma ho comunque imparato tanto in questi mesi di esperienza e insegnato anche tanto alle ragazze. In questi mesi credo che molti commenti sull'operato di Mazzanti siano stati ingiusti. Perché ha vinto tanto con la nazionale, con il club, ed è una bravissima persona. Ha dovuto gestire una situazione molto difficile ma, a volte, i cicli semplicemente finiscono. Anche con me è successo, quando sono passato dal maschile alla femminile per la prima volta. I cicli finiscono, e non è colpa di nessuno".

Disponibilità totale dalle giocatrici, uno staff con Bernardi e molte quote rosa

"Io ascolterò sempre tutti, ma credo che nella gestione di una nazionale servano delle linee chiare. La prima è che le giocatrici devono dare la disponibilità incondizionata alla maglia azzurra, così com'era successo nel mio gruppo maschile nel 1989. Tutti siamo importanti, ma nessuno è indispensabile: è bene che ci siano le migliori giocatrici, ma a patto che la disponibilità sia totale. Terrò sicuramente molto conto delle necessità personali di giocatrici e collaboratori, ma dobbiamo però avere una linea comune. Il mio ruolo è quello di decidere, sono l'allenatore e mi occuperò della gestione del gruppo. Rispetteremo al massimo il lavoro del club, non disturberò mai nessuno durante la stagione e il campionato, ma, quando una giocatrice è in Nazionale, le decisioni, anche mediche, saranno prese dallo staff dell'Italia. In questa nuova avventura ho scelto coach di A1 perché siano miei collaboratori, ho invitato Massimo Barbolini come assistente e Lorenzo Bernardi per integrare lo staff e per pensare già al dopo-Parigi. Serve una figura che mi aiuti pensando già al domani. Cercheremo poi di inserire altre figure femminili nello staff oltre alla fisioterapista che ha già lavorato con l'Under 19, così da costruire un rapporto migliore con le giocatrici, anche per quelle piccole cose che, magari, noi uomini non cogliamo. In futuro vorrei anche inserire una allenatrice giovane nel gruppo".
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Julio Velasco durante un'allenamento con Busto Arsizio, 2023-24

Credit Foto Getty Images

VNL e Parigi 2024 durissime: non possiamo essere sempre quelle stanche e che hanno problemi

"Le giocatrici cominceranno ad allenarsi con la Nazionale quando saranno eliminate dai playoff dopo una settimana di riposo. Sarà importantissima la VNL: dovremo vincere tante partite per poterci qualificare alle Olimpiadi. Ma sono anche convinto che la VNL vada sempre onorata con la prima squadra, perché è una possibilità di disputare partite vere, che contano, altre ai grandi trofei internazionali. Per sviluppare le giocatrici, anche quelle giovani, sono necessarie partite di livello, contro avversarie dure. Parigi 2024 sarà durissima: non vogliamo creare aspettative. Quello che posso fare io, è aiutare le ragazze a crearsi gli anticorpi per allentare la pressione. Dobbiamo migliorarle a livello mentale e aiutarle ad adattarsi anche di fronte alle situazioni più difficili. Non possiamo essere sempre quelle stanche e che hanno problemi. Dobbiamo essere quelle che lottiamo di fronte a queste cose. Sono sicuro che se dovessimo riuscire a conquistare una medaglia alle Olimpiadi, il movimento farebbe un salto enorme, perché il volley femminile è per le donne quello che il calcio è per i maschi".

La difficile gestione di Egonu e Antropova

"Si parla di questa Nazionale come una che non ha mai vinto niente. Invece è una squadra che ha vinto. Ha vinto l'Europeo. L'ha vinto contro la Serbia, in trasferta. Sono un nemico giurato dei luoghi comuni, compreso quello di copiare l'ultimo che ha vinto. Non mi ricordo partite che l'Italia ha perso per l'attacco, ma ricordo partite perse per la ricezione. Quindi, come gestirò le grandi giocatrici e la convivenza tra Egonu e Antropova? Mah, se fosse un problema non avrei accettato l'incarico. Il grosso problema degli allenatori è avere giocatrici scarse. Secondo me, avere due opposte come Egonu e Antropova è la cosa migliore. Sono fortissime, ma non giocheranno assieme. Anche se potrei sempre cambiare idea. Semmai, sarà importante trovare giocatrici che ricevono bene".
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