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Zaytsev: "Fermata l’Italia intera per la finale, sarebbe un'occasione da sfruttare"

DaOAsport

Pubblicato 09/09/2016 alle 11:35 GMT+2

Dal nostro partner OAsport.it

Ivan Zaytsev - Italvolley - Rio 2016

Credit Foto LaPresse

Ivan Zaytsev ha fatto visita alla Gazzetta dello Sport rilasciando una lunga intervista durante la quale ha ripercorso l’avventura delle Olimpiadi di Rio 2016, analizzando il clamore che la Nazionale di volley maschile ha generato in Italia, parlando anche delle potenzialità del suo sport, avanzando anche qualche critica e parlando della prossima stagione a Perugia con il tanto atteso ritorno nel nostro campionato.
Lo Zar si è voluto soffermare sulle emozioni provate dall’intero Paese qualche settimane fa: “La soddisfazione è tanta per aver fatto appassionare tanti italiani. In molti non ci conoscevano visto che siamo, come gli altri sport, offuscati dal calcio. Siamo molto contenti di aver fermato quasi un intero Paese a guardare la finale. Peccato per il risultato”.
Le potenzialità del volley sono davvero elevate come hanno dimostrato i numeri: “Sarebbe un’occasione da sfruttare se ci fosse una Federazione e dei club che costruissero qualcosa. Pensate che nella Fipav manca un ufficio marketing decente. Non c’è chi pensa al merchandising. In tanti mi hanno chiesto dove comprare la maglia azzurra, ma non c’è modo di farlo”.
L’Italia è però crollata sul più bello, perdendo la finale contro il Brasile: “Per vincere l’oro è mancata l’energia mentale. Dopo la vittoria da fuori di testa in semifinale abbiamo avuto un grande scarico. In finale poi l’inizio sembrava una partita di Serie C. e lì, dopo i primi errori loro che ci hanno dato un vantaggio di 3-4 punti, non siamo riusciti a sfruttare il momento.
Senza parlare dell’arbitro che si è inventato quel “non tocco” che poi anche Lucarelli ha ammesso. Però non è un alibi, il Brasile ha vinto con merito”.
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Zaytsev - Italia-Brasile - LaPresse

Credit Foto Eurosport

Ivan Zaytsev spiega anche i motivi dell’inversione di rotta dopo la novità Chicco Blengini sulla panchina, succeduto a Mauro Berruto la scorsa estate dopo la celeberrima cacciata di Rio in cui rimase coinvolto lo stesso giocatore: “Abbiamo avuto meno vincoli, meno regole rispetto al passato e a Rio ci siamo molto compattati. Eravamo divisi in due appartamenti da 6 con tre camere ciascuno. Io ero con Sottile, Juantorena con Colaci e Birarelli con Piano. Gli altri 6 erano nell’altro appartamento. Ma poi la sera ci trovavamo nel nostro per condividere tutto. Dalle sensazioni sulla partita, alle impressioni sui prossimi avversari. Fino alle tavolate di poker”.
L’opposto della nostra Nazionale ha parlato anche della prossima stagione a Perugia: “L’Italia mi è mancata tantissimo (nelle ultime due stagioni ha giocato con la casacca della Dinamo Mosca in Russia, ndr). Mi è mancato il calore dei tifosi, della gente. In Russia c’è molta più freddezza.
Sono tornato da dove sono partito, nel palazzetto dove ho esordito, dove ho avuto il primo contratto vero. I tifosi di Perugia non devono temere che dopo l’Olimpiade ci sia un periodo di rilassamento. Sono già in modalità “On”, la testa s’è già riaccesa. Ho voglia di mettere radici a Perugia”.
Ivan Zaytsev dovrebbe tra l’altro cambiare ruolo e giocare di banda: “Mi sono già dimenticato tutto del lavoro fatto con la Nazionale durante la World League. Ma la cosa che mi preoccupa di più non è la ricezione come in tanti pensano e dicono. Piuttosto l’attacco da posto 4”.
Rilevante anche un passaggio sul beach volley, disciplina in cui Lupo/Nicolai hanno conquistato uno stoico argento: “Sono molto contento. Ho giocato a beach e sono ancora il più giovane campione italiano della storia. Penso che come disciplina il beach volley sia più bello della pallavolo”.
VIDEO: La storia di Ivan Zaytsev
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