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Doping pallavolo Perugia

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Pubblicato 07/05/2009 alle 18:07 GMT+2

L'atleta statunitense Kim Willoughby, della Sirio Perugia, è risultata positiva ad un controllo antidoping effettuato il 5 aprile scorso a Cesena, in occasione della partita di campionato di serie A1 di pallavolo femminile Cesena-Perugia.

Ancora doping, ancora sregolatezza, ancora sport sporcato dalla "moda" di non accontentarsi di sé stessi, dalla voglia di strafare sempre. Questa è la volta della pallavolo e l'artefice di tutto questo "parlare" e sparare sentenze è l'atleta statunitense Kim Willoughby, della Sirio Perugia, risultata positiva ad un controllo antidoping effettuato il 5 aprile scorso a Cesena, in occasione della partita di campionato di serie A1 femminile Cesena-Perugia.
Dimenticata la cocaina, questa volta, la sostanza rilevata dal controllo è il norandrosterone, come ha reso noto il Coni in un comunicato. Doping a parte, sembra che la schiacciatrice americana si sia allontanata dall'Italia, destinazione Porto Rico (dove sta disputando il campionato locale con la maglia del Valenciana) senza aver ricevuto il nulla osta da parte del club di appartenenza, al club di destinazione. Per questo, la società umbra il 5 maggio ha denunciato per comportamento scorretto la giocatrice, alla Federazione Internazionale Volleyball (FIVB), alla Federazione Italiana Pallavolo (Fipav) e alla Lega Pallavolo Serie A.
Partita dall'Italia a fine aprile, due giorni dopo la conclusione di gara 3 dei quarti di finale dei playoff, l'atleta statunitense, spiega Perugina nella ricostruzione dell'episodio, ha chiesto e ottenuto dalla società di poter rientrare al più presto alle Hawaii a causa di gravi problemi familiari. Ad alcune compagne aveva invece riferito già all'indomani di gara 1 dei Quarti di Finale, di avere fretta che finisse il campionato, dovendosi recare a giocare in Porto Rico. Dopo gli accertamenti condotti dalla società, è emerso che la reale destinazione del viaggio della Willoughby era Porto Rico anziché le Hawaii.
Riguardo alla positività al controllo antidoping della schiacciatrice, il presidente della Sirio, Alfonso Orabona, si é detto "sbalordito". "Mai ci saremmo immaginati - ha sostenuto - di avere a che fare con questioni del genere per una nostra giocatrice. La pallavolista non è, comunque, nuova a comportamenti sregolati e insensati del genere di cui si è resa protagonista per tutta la stagione, tanto da essere in più occasioni ripresa e sottoposta a provvedimenti disciplinari: si è infatti distinta per la scarsa attenzione alla propria salute ed alimentazione (dieta squilibrata e strani piccoli infortuni), e ha rifiutato, inoltre, di sottoporsi a controlli ed analisi a cui la società sottopone periodicamente alcune delle sue atlete".
Inoltre, all'indomani della sua partenza dall'Italia, sono state rinvenute nell'appartamento di Kim Willoughby, alla quale era stata affidata dalla Società un'autovettura, decine di multe scadute e non pagate (per infrazioni varie e per un ammontare di svariate centinaia di euro), che la ragazza aveva collezionato per tutto il suo periodo di permanenza a Perugia. Sembra che, visti i precedenti, ci sia solo da sperare che la Willoughby da Porto Rico non torni proprio più.
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