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Serie A1 - Chi è Linda Manfredini, la nuova stella del volley italiano: talento impressionante a soli 17 anni

Marco Arcari

Aggiornato 17/11/2023 alle 14:47 GMT+1

PALLAVOLO, SERIE A1 - Alla scoperta di Linda Manfredini, nuova stella del volley italiano a soli 17 anni. Centrale diventata titolare con la Trasporti Pesanti Casalmaggiore, dotata di un talento da predestinata e di inesplorati margini di miglioramento. Manfredini è reduce da un superbo 2022-23 in A2 con Sassuolo, ma anche dal bronzo mondiale U19 con l'Italia. Ecco la centrale Azzurra del futuro.

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In un Paese in cui - per troppi problemi strutturali - si è considerati giovani anche a 30/35 anni, la Pallavolo sembra voler andare in controtendenza e ribadire un'effettiva gioventù sportiva, correlata a quella anagrafica. L'ultimo esempio? Arriva dalla Serie A1 femminile e risponde al nome di Linda Manfredini, centrale classe 2006 divenuta titolarissima nel 6+1 della Trasporti Pesanti Casalmaggiore. Dopo il trasferimento di Laura Melandri a Bergamo, il club lombardo non ha avuto molti dubbi nel "promuovere" la giovane stella delle Under Azzurre.
Nell'estate 2023, Manfredini è stata infatti perno dell'Italia che ha centrato il bronzo ai Mondiali U19, risultando spesso e volentieri la migliore in campo e mostrando un talento da predestinata, non solo per il ruolo. 103 punti realizzati (32ª nel torneo), con 18 muri e 21 ace (3ª), ma anche un ottimo 52% di efficienza offensiva e lo show totale nel 3-1 rifilato al Brasile. Numeri che le sono valsi l'accordo con Casalmaggiore, club che l'ha scelta per chiudere il proprio roster e mettere così a segno un grande colpo in prospettiva.
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La situazione è però completamente cambiata nel momento in cui il Volley Bergamo 1991 ha puntato sul ritorno di Melandri per "compensare" lo stop della capitana Federica Stufi, la quale ha lasciato provvisoriamente il volley giocato poiché in dolce attesa. A quel punto, dopo due giornate di campionato, per Manfredini si sono spalancate le porte della titolarità, in coppia con Juliet Lohuis, e la risposta della giovane centrale non si è fatta attendere. Se si escludono le sfide contro Bergamo e Novara, in cui ha giocato soltanto a sprazzi dato che ancora riserva di Melandri, nelle restanti cinque gare Manfredini ha messo insieme 37 punti (6 ace, 3 muri) col 48% di efficienza offensiva, mostrando sprazzi di un talento tanto cristallino quanto potenzialmente devastante per le avversarie.
A cominciare da un servizio ibrido, molto simile a quello tipico di Marina Lubian, con grande spallata nel momento in cui viene colpita la palla per generare una battuta top-spin complicatissima da ricevere, ma anche da impressionanti colpi in fast e in 1° tempo. Immensa potenza offensiva, margini di miglioramento inesplorati - specialmente a muro - e le stimmate da predestinata, per una giocatrice cresciuta realmente a pane e pallavolo. Sua madre, Cinzia Benedetti, giocò infatti centrale per tante stagioni in A2, trovando spazio pure in A1 nel biennio modenese a metà anni Duemila, e da anni rappresenta un costante punto di riferimento per la crescita della giovane Linda.
Se il fondamentale dell'attacco resta quello preferito, è innegabile che Manfredini abbia potenzialità impressionanti anche a muro e dai nove metri, dopo essersi specializzata nel ruolo di centrale durante l'esperienza alla Scuola di Pallavolo Anderlini. Passaggio fondamentale per apprendere una mentalità da sportiva professionista, come dichiarò in un'interessante intervista concessa qualche tempo fa a volleynews, ma anche punto di partenza per una carriera che l'ha già portata a bruciare le tappe. Nella scorsa stagione, Manfredini ha difatti giocato tanto (e bene) con la Bsc Materials Sassuolo: in soli 110 set ha realizzato 405 punti (44 ace, 30 muri), risultando per distacco la miglior centrale a livello di statistiche individuali.
Per fornirvi un metro di paragone, la sua media punti/set (3,7) non è stata poi così lontana dal 5,1 fatto registrare da Josephine Obossa, opposta che è sua attuale compagna proprio a Casalmaggiore ma che l'anno scorso risultò top scorer della Serie A2 giocando da titolare per la Valsabbina Millenium Brescia. Stanti due ruoli forse agli antipodi per il loro coinvolgimento offensivo, Manfredini è riuscita comunque a mettere insieme numeri importanti e ritagliarsi uno spazio fondamentale nel 6+1 della sua squadra a soli sedici anni. Ora bisogna però capire quale futuro attendersi da una giocatrice in piena e definitiva rampa di lancio, non soltanto a livello di club.
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Negli ultimi Mondiali Under 19, Linda è sembrata ben più completa e matura di tante avversarie, spesso peraltro più grandi di lei di almeno un anno. A parità di ruolo, sono infatti state pochissime le centrali capaci di impressionare quanto l'Azzurrina, al netto comunque di atlete davvero interessanti, tra cui la turca Begum Kacmaz (peraltro classe 2007), la polacca Agata Milewska (2006) e la statunitense Favor Anyanwu (2006). Questo 2023-24 a Casalmaggiore servirà per affinare ulteriormente il talento offensivo ma anche per compiere importanti passi in avanti nel lavoro a rete, fondamentale in cui Manfredini dovrà crescere tanto per diventare punto fermo della Nazionale. Perché l'obiettivo deve essere quello e, con Julio Velasco in panchina, la convocazione potrebbe arrivare anche a breve se la giovane centrale dovesse continuare a giocare così bene.
L'attuale coach dell'UYBA Busto Arsizio baserà la sua Italvolley su criteri meritocratici e non unicamente sullo status pallavolistico pregresso delle giocatrici, pur tenendo certo in considerazione il fatto che, nella prossima estate, la Nazionale affronterà (al 99,99%) l'impegno olimpico di Parigi 2024. Quello di centrale - insieme a quello di opposto - è forse il ruolo in cui l'Italia dispone di un talento pressoché illimitato, sia tra le veterane che nelle giovani più promettenti; eppure, Manfredini deve continuare a lavorare per rientrare stabilmente nelle rotazioni del CT Azzurro. Non ci resta che attendere allora la completa evoluzione di questa giovane stella dei taraflex, rimanendo comunque convinti che il futuro sarà davvero radioso. In primis per Linda; poi, di riflesso, anche per la Pallavolo italiana.
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