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Crisi nel volley

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Pubblicato 02/02/2009 alle 19:37 GMT+1

Il presidente della Lega Mosna ha proposto un taglio agli stipendi del 15% della parte eccedente per stipendi superiori ai 30mila euro in A1 e 20mila in A2. E' stata anche proposta una modifica nella formula delle promozioni e delle retrocessioni

La crisi economica sta colpendo tutti, anche il mondo dello sport. Se il calcio non sembra risentire di questa situazione, per la pallavolo invece il problema esiste e si sta cercando di arginarlo. Per questo motivo il Presidente della Lega Pallavolo di serie A Diego Mosna ha avanzato la proposta di una riduzione del 15% della parte eccedente dei compensi superiori ai 30.000 euro per la Serie A1 e a 20.000 euro per la Serie A2. Il progetto è stato presentato durante la riunione organizzata a Forlì (sede di VolleyLand 2009 e teatro della vittoria in Coppa Italia di Macerata) dalla Lega e aperta agli atleti, ai tecnici e ai procuratori della Serie A.
La Lega Pallavolo ha emesso una nota, in cui si spiega che "ha preso atto, con soddisfazione, che l'Aipav (associazione giocatori) ha raccolto la quasi unanimità delle deleghe dei giocatori di Serie A a rappresentarli, legittimandone pertanto la partecipazione". "I quasi cinquanta presenti, in un clima di grande cordialità e collaborazione - continua il comunicato - hanno discusso costruttivamente sul difficile momento attraversato dall'economia globale e dal mondo del volley. I presenti hanno deciso di aggiornarsi a lunedì 9 febbraio a Bologna per discutere della proposta".
Il programma iniziale, in realtà, prevedeva un taglio del 30%, ma la percentuale è stata ridimensionata in seguito al malcontento espresso da giocatori e allenatori, come ha fatto notare Bruno Bagnoli: "La crisi c'è da tempo, non solo ora. Ci sono presidenti tifosi che hanno fatto il passo più lungo della gamba e si continuano ad avallare certe situazioni. Nel nostro campionato, bello e spettacolare, non c'è una concorrenza leale e sportiva. Ci sono club che promettono stipendi, hanno rose ampie e poi si salvano e competono contro club che hanno panchine di ragazzini del posto che costano poche migliaia di euro. Un esempio? Milano un anno fa ha falsato il campionato, salvandosi".
Milano, effettivamente, aveva cominciato ad avere grossissimi problemi economici già a campionato in corso, con i giocatori che minacciavano di scioperare, e la società è poi scomparsa tra i debiti cedendo i diritti a Pineto, che dalla serie A2 si era cosi ritrovata proiettata nel campionato maggiore.
E' stata inoltre annunciata, sempre durante l'assemblea, l'intenzione di modificare la formula dei Campionati di Serie A, previa verifica con la Fipav; in particolare nel 2009-2010 è prevista una sola retrocessione in Serie A2 (e di conseguenza una sola promozione dalla A2 con la formula dei playoff), mentre dalla stagione 2010-2011 il campionato di A2 verrebbe ridotto a 14 squadre, qualora si trovasse un equilibrio nel meccanismo delle promozioni e delle retrocessioni tra la Serie A2 e la B1.
Per il provvedimento anticrisi, bisogna aspettare dunque una settimana. Nel frattempo il campionato maschile riprende, mentre la Federazione, nella persona del Presidente Carlo Magri, fa sapere che "sempre vicina alle sue società ed ai suoi atleti è disponibile a prendere delle iniziative, tecniche ed organizzative, che consentano di ridurre al minimo l'effetto dei disagi del momento".
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