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Coronavirus, anche Anthony Joshua in isolamento: aveva incontrato il Principe Carlo pochi giorni fa

Lorenzo Rigamonti

Aggiornato 26/03/2020 alle 10:10 GMT+1

Il pugile due volte Campione del Mondo dei pesi massimi sarà costretto alla quarantena: il 9 marzo aveva incontrato il Principe Carlo d'Inghilterra, dichiarato positivo al Coronavirus, in un evento a Westminster. Due pugili turchi che hanno preso parte al torneo di qualificazione preolimpico di boxe, la scorsa settimana, positivi al Covid-19.

Anthony Joshua versus Andy Ruiz - MSG (New York)

Credit Foto Getty Images

Il Campione del Mondo dei pesi massimi Anthony Joshua è in auto-isolamento dovuto al contatto con il Principe Carlo d’Inghilterra. Il detentore delle 3 cinture mondiali (WBA, IBF e WBO) sarà costretto in casa dopo l’annuncio della positività al virus di Prince Charles, che aveva incontrato al Commonwealth Day service tenutosi il 9 marzo.
Joshua e altri atleti d’élite avevano presenziato alla cerimonia svoltasi a Westminster; erano presenti la Regina Elisabetta, suo figlio Carlo e il premier Boris Johnson. Un portavoce dal suo entourage rassicura tutti:
AJ è a casa e segue attentamente le indicazioni che gli sono state date. E' in forma, sta bene e vuole mandare un enorme ringraziamento a tutti coloro che sono in prima linea sul fronte del coronavirus.
Uno stop non poco rilevante (ma ampiamente previsto) per il 30enne pugile britannico: il 20 giugno avrebbe dovuto difendere il titolo a Wembley, contro il bulgaro Kubrat Pulev.Eddie Hearn, promoter dell’evento, aveva già fiutato la minaccia Coronavirus e aveva fissato una seconda (più plausibile) data, il 25 luglio.

Preolimpico di boxe a Londra: due pugili turchi e un allenatore positivi al Covid-19

Sempre restando in ambito pugilato, come rivela il quotidiano britannico "The Guardian" due pugili turchi e il loro allenatore sono risultati positivi al coronavirus dopo aver partecipato al torneo olimpico di qualificazione a Londra, la scorsa settimana.Il presidente della Federazione turca, Eyup Gozcec, ha dichiarato che tutti e tre sono stati contagiati alla Copper Boxe, il palazzetto dove erano accreditati 350 atleti di tutto il mondo, compresa una delegazione di 13 atleti azzurri, e per tre giorni i combattimenti sono comunque proseguiti nonostante la pandemia globale già in atto:
Mentre il mondo intero stava adottando misure estreme per far fronte al virus, sono sconcertato dal fatto che una task force del Cio e il governo britannico abbiano consentito l’inizio del torneo, anche se molti di noi avevano preoccupazioni e quasi tutti gli altri sport avevano chiuso. E’ stato irresponsabile. E di conseguenza, sfortunatamente, tre membri del nostro team sono ora risultati positivi. Per fortuna i tre ora stanno bene [Eyup Gozcec, Presidente Federboxe turca]

Fury-Wilder in programma il 18 luglio: si va verso lo slittamento

Ad ogni modo, il British Board of Control ha vietato qualsiasi tipo di esibizione pugilistica fino alla fine di aprile, e nonostante il match di Joshua non sia compreso in questo limite, tutto fa pensare che la boxe non sarà pronta a ripartire entro tale data. Nel frattempo anche l’altra sfida per la cintura WBC (l’unica che manca a Joshua per essere dichiarato Campione del Mondo unificato) tra Tyson Fury e Deontay Wilder programmata per il 18 luglio sembra indirizzarsi verso lo slittamento. Molte indiscrezioni sostengono che la resa dei conti tra coloro che sembrano i favoriti per lo scettro mondiale (Joshua e Fury) si dovrebbe disputare verso fine 2020, ma l’incertezza legata all’emergenza Coronavirus rischia di far cambiare i piani.
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