O'Shea: "Giocare col Sudafrica come se non ci fosse un domani"; Parisse: "Possiamo andare ai quarti"
Aggiornato 02/10/2019 alle 11:19 GMT+2
L'Italia vuole crederci. La sfida contro il Sudafrica sembra impossibile, ma gli azzurri vogliono dare tutto per alimentare il sogno di qualificarsi ai quarti di finale del Mondiale.
Il momento tanto atteso è arrivato. Dopo le vittorie contro Namibia e Canada, arrivano le partite - quelle vere - contro il Sudafrica e la Nuova Zelanda. L’Italia ha 0 chance contro due delle favorite per la vittoria del Mondiale, ma nessuno tra gli azzurri sente già il peso della sconfitta, anzi, tutti vogliono provare a realizzare qualcosa di insperato anche in un Mondiale così livellato.
Conor O’SHEA (Ct)
Il Sudafrica è ovviamente una squadra molto forte. Dobbiamo affrontarli in primo luogo con il pack ed essere pronti fisicamente, è una partita che va trattata come se non ci fosse un domani. La pressione sarà tutta su di loro, noi dovremmo essere bravi a capire e sfruttare il momento in cui la sfida oscillerà dalla nostra parte. Nessuno ci dà una chance, ma è per questo che proveremo a dimostrare che si sbagliano
Schierare Campagnaro all’ala è una scelta che abbiamo preso come gruppo tecnico. È dall’inizio dell’estate che parliamo di un gruppo con giocatori capaci di ricoprire più posizioni e crediamo che questa sia la miglior soluzione per la partita. In panchina abbiamo deciso di portare 6 avanti e 2 trequarti perché pensiamo che sarà una partita dura in avanti, per un momento avevamo anche pensato di portare 8 avanti e nessun uomo del pacchetto arretrato, ma in quel caso avremmo sbilanciato troppo le scelte. Parisse? Abbiamo profondità in tutte le posizioni, specialmente in terza linea. Pensiamo a una partita con molti calci e abbiamo bisogno di uno dei migliori interpreti del gioco aereo per aiutare i ragazzi del triangolo allargato
Sergio PARISSE (capitano)
Contro il Canada il lavoro dei miei compagni di reparto è stato eccellente, ma ora cambiamo livello perché giochiamo contro gli Springboks. Polledri, Steyn e Negri hanno fatto molto bene e ora vorranno dimostrare di essere all’altezza anche contro il Sudafrica. Vogliamo essere competitivi in questa partita, la pressione è tutta dalla loro parte, noi abbiamo fatto i 10 punti di cui avevamo bisogno. Le opportunità sprecate contro la Namibia ci hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca, ma ora pensiamo al Sudafrica
Cosa è cambiato rispetto alla vittoria del 2016 col Sudafrica? Siamo una squadra diversa con tanti elementi che non fanno più parte del gruppo, ora però dobbiamo pensare a quello che sarà. Sono quattro anni che pensiamo alla chance di poter andare ai quarti e ci mancano solo due giorni per disputare questa importante partita. Dobbiamo uscire dal campo senza alcun tipo di rimpianto e se dopo 50 o sessanta 60 ci sentiamo stanchi dobbiamo alzare la mano e chiedere il cambio sapendo di aver dato tutto
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