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Marzio Innocenti: "Voglio cambiare la storia del rugby italiano, ma sono preoccupato per il futuro"

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Pubblicato 25/05/2024 alle 09:30 GMT+2

RUGBY - In una recente intervista, il presidente della FIR Marzio Innocenti ha raccontato al Daily Mail le proprie sensazioni e i le proprie idee sugli obiettivi futuri della palla ovale azzurra.

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Il buon momento del rugby italiano viene riconosciuto anche all'estero. In una recente intervista, il presidente della FIR Marzio Innocenti ha raccontato al Daily Mail e ripresa da OnRugby le proprie sensazioni e i le proprie idee sugli obiettivi futuri della palla ovale azzurra. "Tutti mi dicono in questo momento che devo essere davvero felice dopo il Sei Nazioni e lo sono. Sono davvero orgoglioso, ma ora sono davvero preoccupato anche per il futuro. Le mie giornate devono essere completamente concentrate sulla via da seguire, e probabilmente l’obiettivo al momento non è così chiaro. Questo è un problema”

Accademie

"Negli ultimi anni abbiamo fatto un buon lavoro modificare le accademie. Abbiamo avuto un grande problema con il percorso dei giovani. Le alte prestazioni del rugby sono cambiate. Non è come 20 anni fa. Per far crescere i giovani adesso servono tante, tante cose”.

Investimenti

"La scadenza è il 2027. Se per allora riusciremo a migliorare i nostri ricavi allora potrò continuare a investire. È ciò che spero, ma in caso contrario devo tagliare. L’Inghilterra è ok, ma tutti gli altri paesi del Sei Nazioni sono nella stessa situazione. I loro bilanci al momento sono negativi. È chiaro che non possiamo fare lo stesso per i prossimi 10 anni perché sarebbe troppo costoso. La buona notizia è che il rugby sta crescendo in Italia e che nel Sei Nazioni allo stadio Olimpico è tornato il tutto esaurito”.

Vincere come normalità

"In passato abbiamo ottenuto vittorie sporadiche nel Sei Nazioni. Abbiamo battuto anche il Sudafrica, ma dopo tutto è stato distrutto. La mia responsabilità in questo momento è continuare su questa strada. La speranza è che in futuro una vittoria dell’Italia sia vista come la normalità. Speriamo che in futuro sia visto come una normalità che l’Italia possa vincere”

Futuro

"Penso che questa squadra darà il meglio di sé tra il 2026 e il 2029. In passato la nostra mentalità ci faceva pensare di non poter giocare come l’Inghilterra o la Francia, non credo che esista un Dio del rugby che dice che in Europa Inghilterra, Irlanda e Francia debbano essere i migliori. Non sarà sempre così. Se lavoriamo duro è possibile cambiare questa cosa”.
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