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O'Shea: "Qualcuno dovrà mettere il proprio ego da parte nell’interesse della maglia azzurra"

Luca Stamerra

Aggiornato 18/03/2017 alle 22:10 GMT+1

Le reazioni a caldo dopo la 5a e ultima partita del Sei Nazioni 2017 trasmettono tanta negatività.

Conor O'Shea - Italie

Credit Foto AFP

Una sconfitta pesante, con uno "0" bugiardo ma che dimostra che nell'Italia di oggi qualcosa non ha funzionato...

Conor O'Shea (ct Italia)

Sono un positivo, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Ma non sono uno stupido, non sto qui a perdere tempo. Ho fiducia in questo gruppo, resto convito che possiamo diventare un’ottima squadra. Ma gli investimenti devono essere fatti nell’interesse esclusivo della Nazionale. È l’Italia l’unica cosa che conta. Le decisioni che dovremo prendere faranno male a qualcuno, ma Irlanda, Galles, Scozia hanno fatto scelte difficili per il rugby di club, investito sulle franchigie. È facile fare questi cambiamenti, a patto di volerlo. Sarà difficile? Sì, ma è fattibile e deve essere fatto. Qualcuno dovrà mettere il proprio ego da parte nell’interesse della maglia azzurra. Sono ancora più fiducioso e determinato di quando ho iniziato questo progetto. Dobbiamo creare le giuste condizioni attorno a questo gruppo di giocatori o continueremo a giocare contro i favori del pronostico
Dopo una riflessione su cosa bisogna cambiare nel rugby italiano, il ct O’Shea prova a commentare la sfida contro la Scozia…
È molto difficile parlare di una sconfitta come questa, perché non credo che ci siano 29 punti di differenza tra queste due squadre. A metà tempo, sotto per 15-0, potevamo rientrare in partita e nei primi 15-20’ della ripresa abbiamo dominato nel possesso ed in ogni fase del gioco. Ma non abbiamo mai segnato. Il rugby è un gioco dove l’aspetto psicologico è fondamentale, se non segni perdi fiducia ed è quello che ci è successo oggi. Ed è successo perché manca la fiducia, manca l’abitudine, è qui che dobbiamo migliorare, dobbiamo prendere le opportunità quando ci si presentano. Sappiamo dove vogliamo andare ed il gap non è insormontabile. Ci sono tanti giovani nella nostra squadra, e spero abbiamo imparato da questo Torneo quanto ho imparato io. Ci sono aspetti positivi e cose da cambiare, ma dobbiamo essere capaci di controllare meglio noi stessi sul campo. Ringrazio la squadra, ha lavorato incredibilmente duro in questi mesi, ma oggi non hanno attorno a loro il sistema di cui hanno bisogno per giocare in modo equo contro gli avversari. Sta a noi costruire questo sistema attorno a loro

Sergio Parisse (capitano Italia)

Se si guarda ai risultati, è molto difficile vedere gli aspetti positivi, ma da capitano, da atleta che vive questo gruppo dal di dentro, vedo la crescita ed i progressi di questi mesi. Io sono un giocatore che si interroga sempre sulla propria performance, sui propri errori, sugli aspetti del gioco da migliorare. Mi auguro tutti lo facciano, perché uscire dal campo oggi sconfitti per 29-0 è dura. Nel secondo tempo siamo partiti bene, avremmo potuto e dovuto segnare ma non ci siamo riusciti, e questo ha avuto un impatto sulla fiducia della squadra in campo. Ora Conor ed il suo staff si incontreranno, faranno le loro valutazioni. Tanti giocatori hanno avuto le loro opportunità, starà ai tecnici valutare con chi continuare a lavorare e chi merita ulteriori opportunità a questo livello
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