Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Perché quello dell'Italia può essere solo il primo di una serie di "Sei Nazioni migliori di sempre"

Davide Bighiani

Pubblicato 17/03/2024 alle 11:22 GMT+1

RUGBY - L'Italia di Gonzalo Quesada ha chiuso il Sei Nazioni 2024 in crescendo: il pareggio contro la Francia (13-13), poi le due vittorie su Scozia (31-29) e Galles (24-21) ci consegnano un'Italrugby in grande spolvero, come mai era successo nella storia del Sei Nazioni. Analizziamo cosa è successo e perché è accaduto proprio quest'anno.

Lamaro: "Grazie a chi ci ha sostenuto sempre: è un passo nel nostro percorso"

Tanti di noi hanno ancora negli occhi e nel cuore il successo dell'Italia di due anni fa a Cardiff: la scorribanda di Ange Capuozzo poi finalizzata da Edo Padovani riportava la parola "vittoria" nel vocabolario del rugby azzurro dopo esservi mancato da 7 anni. Proprio quel 19 marzo 2022 può essere considerata la pietra angolare della nuova idea di rugby su cui sono stati costruiti i successivi due anni dell'Italrugby: prima con la gestione Crowley - senza vittorie al Sei Nazioni 2023 (24-29 con la Francia, 14-31 in Inghilterra, 20-34 con l'Irlanda, 17-29 con il Galles, 14-26 in Scozia) ma con partite sempre combattute e soprattutto ben giocate dai nostri - e poi con il passaggio di consegne post Mondiale (voto 5,5) a Gonzalo Quesada che ha saputo in soli tre mesi dare un'identità ben precisa a un gruppo che ha deciso di puntare in alto e di farlo fin da subito.
Il cambio di passo e di consapevolezza è tutto negli occhi dei giocatori azzurri al termine della seconda vittoria consecutiva con il Galles in casa loro (dopo averne perse 11 di fila nella storia del Six Nations), quella di sabato 16 marzo: dopo il 24-21 di Cardiff, che avrebbe potuto essere ben più ampio se i nostri non avessero mollato gli ormeggi nel finale di match lasciando due mete ai gallesi, Michele Lamaro e compagni non si sono lasciati andare a particolari manifestazioni di giubilo e gioia. Quella uscita vincente tra gli applausi dal Millenium Stadium (sì, si chiama Principality Stadium) è una squadra giovane ma che ha in testa un percorso ben preciso, che ha capito che questo torneo - già definito anche giustamente da tutti "Sei Nazioni migliore di sempre" - non è assolutamente un punto di arrivo ma deve essere un punto di partenza. Deve essere, di fatto, solamente il primo di una serie di "Sei Nazioni migliori di sempre" della storia azzurra.

11 punti in classifica: mai così tanti

"L’Italia chiude il torneo con 2 vittorie e un pareggio, che insieme al punto di bonus difensivo fatto con l’Inghilterra valgono 11 punti in classifica, il miglior risultato di sempre". Tutto giusto, e pensate se contro l'Inghilterra le cose fossero girate in un certo modo e soprattutto se la palla scagliata da Paolo Garbisi verso i pali contro la Francia fosse stata spiccata con un pizzico di calma in più...
Punto di partenza dicevamo: perché se è vero che quello appena concluso è il Sei Nazioni migliore dal punto di vista di più partite utili, dobbiamo ancora migliorare in quanto a competitività totale. Nonostante due successi e un pari infatti gli azzurri hanno chiuso al quinto posto nel torneo, "condannati" dalla differenza punti di -34 (e di fatto dal ko largo contro l'Irlanda). "Restiamo umili perché noi siamo quelli che devono ricevere ancora tanto rispetto dalle altre squadre", dice giustamente capitan Lamaro. Un rispetto che va guadagnato sul campo.

Primo Cucchiaio di Legno evitato dal 2015

Ci risiamo: che si intende per Cucchiaio di Legno? Cos'è invece il Whitewash? Nell'interpretazione britannica - l'unica che vale nel mondo del rugby - ci si considera meritori del Cucchiaio di Legno se si termina all'ultimo posto del Sei Nazioni. Ebbene l'Italia quinta quest'anno lo ha finalmente evitato per la prima volta dal 2015, lasciando l'onore al Galles (autore anche del famoso Whitewash, tutte sconfitte), che lo merita per la seconda volta (l'ultima nel 2003).

Avversari a zero nel primo tempo: mai successo prima

Un altro piccolo grande particolare, forse sfuggito ai più, che aiuta a capire con che tipo di Italia stiamo avendo a che fare: gli azzurri sono riusciti a tenere a quota zero punti segnati il Galles nel primo tempo del match, finito 11-0 per i Ioane e compagni. E' la prima volta che riesce a una formazione azzurra nella storia del Torneo (mentre il Galles era andato in bianco già in altre due occasioni in casa nel primo tempo): una vittoria che vale anche il sorpasso allo stesso Galles nel ranking mondiale. Italia all'ottavo posto: un best ranking raggiunto già nel 2007...

Da Garbisi a Brex, un gruppo "speciale"

Paolo Garbisi n.10 è ormai una sicurezza (perdonato per il calcio vs Francia), il XV di Quesada ha trovato due protagonisti assoluti nei centrali: Tommaso Menoncello e Juan Ignacio Brex (due volte MVP contro Scozia e Galles) formano infatti un mix perfetto tra sfacciataggine rugbistica e ritmo instancabile di lavoro. E che dire di Michele Lamaro, sempre preciso e puntuale quando c'è da riconquistare palla sul break-down? E poi ancora Ruzza master delle rimesse, Nicotera rivelazione assoluta in mischia, con Fischetti dominante in ogni sfaccettatura del fondamentale.
Questo gruppo è speciale! Il Rugby Italiano può guardare il futuro con fiducia e con la consapevolezza che questo è solo l’inizio di una nuova era. Grazie di cuore ragazzi! (Sergio Parisse)
picture

Michele Lamaro

Credit Foto Getty Images

Perché l'Italia è andata così bene quest'anno nel Sei Nazioni 2024?

Domanda lecita, visto il passato; risposta complessa, che si articola in almeno due punti fondamentali:
  • 1. Anno post Mondiale, sempre particolare.
  • 2. Grande lavoro di Quesada su una squadra molto promettente.
Svolgimento:
1. Gli addetti ai lavori potranno confermarvelo, e così ha fatto con noi Antonio Raimondi, esperto pluriennale di rugby e commentatore sui nostri canali: l'anno che segue il Mondiale è sempre un po' particolare e porta con sé diverse rivoluzioni. Tante squadre cambiano il ct, altrettante cambiano direzione e filosofia. Alcuni esempi: in Francia il caso Dupont e i vari cambi di allenatori nello staff che hanno portato a diversi problemi anche nelle scelte dei giocatori. Il Galles, ancora in grave difficoltà economiche e di struttura, che ha perso anche una stella quale Rees-Zammitt (volato in NFL). Non vogliamo assolutamente sminuire i meriti dell'Italrugby, intendiamoci, ma i successi dei nostri passano, inevitabilmente, anche dalle difficoltà altrui. Giustissimo approfittarne.
2. Giù il cappello al senor Quesada. E qui veniamo ancora ai tanti meriti dell'Italia vista in campo nel Sei Nazioni: un'Italia che abbiamo visto crescere, partita dopo partita, e diventata via via sempre più solida dal punto di vista mentale e fisico. Una squadra che Gonzalo Quesada ha allenato per soli tre mesi ma a cui ha saputo dare delle caratteristiche ben definite in termine di stuttura e organizzazione di gioco, come dimostrato il match dominato (diciamolo una volta per tutta) a Cardiff contro il Galles. Placcaggi e riconquista, rimesse laterali, mischie chiuse: l'Italia è tornata a mettere il focus sulle fasi principali del gioco, portandole dalla propria parte. "Il primo raduno è stato tutto sulla difesa e come lavorare nei nostri 50 metri - conferma Quesada - Con queste armi possiamo competere con tutti. I meriti vanno al gruppo e si vede dai risultati in campo, fisicamente stiamo bene, il lavoro della preparazione e dei medici è stato ottimo, così come gli analisti del video e dei dati delle prestazioni". L'Italia, dopo tanto penare, sta diventando una formazione che non si deve vergognare di stare a questi livelli e di lottare contro chiunque al Sei Nazioni: dopotutto dati alla mano, Irlanda esclusa, ce la siamo giocata con tutte. Italia in crescita, dunque, a livello esponenziale: per questo il Sei Nazioni 2024 potrebbe essere, anzi deve essere solo il primo di una lunga serie di tornei da ricordare.
picture

La Francia stritola l'Italia e la elimina dal Mondiale: gli highlights

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità