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Derby neozelandese

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Pubblicato 22/05/2006 alle 15:45 GMT+2

Il "Super14" avrà una finalissima tutta neozelandese: da una parte i Wellington Hurricanes di Tana Umaga, il capitano degli All Blacks che vorrebbe lasciare il rugby con il titolo, dall'altra i Canterbury Crusaders di Ritchie McCaw, l'attuale capitano e g

Fino alle “semi” le 3 nazioni del Super14 erano rappresentate e tifate: Waratahs (Australia), Bulls (Sud Africa), Hurricanes, Crusaders (Nuova Zelanda).
In finale però ci arrivano Wellington e Cristchurch, le due neozelandesi socie di maggioranza degli All Blacks.
I Waratahs formalmente del New South Wales, più praticamente di Sidney, escono male, con un Wendell Sailor squalificato dall'antidoping dopo un discusso passaggio dal Queensland e un buon finale di stagione, I Bulls prendono una passata dai Crusaders com'è successo a molti altri super-team e come potrebbe accadere anche agli Hurricanes di Umaga nella finalissima.
Il Sudafrica aveva bisogno - almeno - di una squadra in finalissima, di un intromissione nel dominio Kiwi, di dare al pubblico qualcosa di cui parlare dopo il naufragio dei Cheetas, la magra delle altre, le polemiche federali. Insomma, dopo un periodo 2005-2006 interrotti solo da qualche super-partita nel “Super” e da quella sconfitta agli All Blacks 2005. Mica si potrà parlare eternamente di quella.
Eppure, pur avendo i giocatori (tanto per restare in semifinale: Habana, Steyn, Olivier, Botha, Matfield) e il seguito, “non gira”.
Due finaliste targate NZ sono anche una dichiarazione di intenti All Black, anche per il prossimo mondiale. Senza dimenticare Williams, Heyman (pochi rivali nel suo ruolo) e altri Blacks seminati nelle altre squadre, nella finalissima vedremo anche un “probabili-possibili” All Blacks, oltre che ad una star-parade.
Partiamo dai capitani? McCaw, Umaga. E in terza linea? A Graham Henry conviene registrare la partita (metti che non ci abbia pensato) e guardarsela con calma a casa: in campo avrà una ventina abbondante di nazionali da passare ai raggi x.
E oltre i singoli: nella super-final ci sono anche i due modi neozelandesi di intendere il gioco. Con le dovute prudenze, proporzioni e eccezioni, si può dire che i gialli-Hurricanes ti fanno vedere la componente polinesiana degli All Blacks, e i Rossi-Crusaders quella “anglo-NZ”.
In altre parole: i Crusaders costruiscono le azioni da lontano, alternano moduli di gioco diversi, hanno anche la capacità di rinunciare a giocare quando occorre. Invece la banda di Soialo, Collins, e Toeava inventa per principio, parte da distante, rischia, forza, azzarda, nei contatti e nelle linee di corsa, oltre che nelle scielte di gioco. Inq qualche modo visualizza meglio l'incoscienza del pacifico, con l'eccezione bi-fronte di Tana Umaga, un tipo che può giocare alla Ma'Nonu o alla Carter, da centro sbrega-difese o da secondo regista. Meriterebbe di chiudere la carriera con il trofeo che probabilmente andrà a Christchurch.
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