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Mondiali, Olga Kharlan squalificata dopo il gesto antisportivo: l'Ucraina fa ricorso

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 27/07/2023 alle 18:28 GMT+2

MONDIALI SCHERMA - La sciabolatrice ucraina viene esclusa dal tabellone per non aver salutato l'avversaria russa dopo aver vinto l'assalto. Passa quindi al turno successivo senza combattere la bulgara Ilieva. Viene di conseguenza squalificata tutta la squadra di sciabola femminle, ma l'Ucraina non ci sta e fa ricorso per violazione del protocollo.

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Finisce con una squalifica il gesto antisportivo di Olga Kharlan nei confronti dell'avversaria russa Anna Smirnova. L'ucraina non aveva voluto salutare la rivale dopo averla battuta nel loro assalto e la russa aveva occupato la pedana per protesta.
La FIE ha dovuto quindi prendere una decisione in tempi brevi e la decisione è arrivata immediatamente prima del turno successivo: sul tabellone è apparsa la scritta "EXC" accanto al nome di Kharlan e nella casella successiva, quella del passaggio del turno, passata a tavolino la bulgara Ilieva, che avrebbe dovuto combattere con lei. Il messaggio è dunque chiaro, Kharlan è stata eslcusa, quindi squalificata, dai Mondiali di scherma. Non solo lei paga la situazione: la squadra di spada ucraina viene a sua volta squalificata, ma la federazione non ci sta e presenta ricorso.
"Avete visto tutti che cosa è successo", spiega Olga Kharlan. "Per rispetto nei confronti della mia avversaria mi sono presentata all'assalto, ma non volevo stringerle la mano perché avevo la possibilità di farlo, così le ho presentato la lama per incrociarla, ma lei non lo ha fatto e l'arbitro mi ha detto che potevo andarmene. Dopodiché, avevo già fatto il riscaldamento per l'assalto successivo ed ero in camera di chiamata al controllo delle armi, quando sono venuti a dirmi della squalifica, un membro della FIE (ildirettore tecnico) e l'arbitro. Non è stata una decisione dell'arbitro, ma della FIE: lo conosco, eravamo in lacrime entrambi ed è stato crudele per tutti e due. Inizialmente in pista lui non mi aveva dato il cartellino nero. La nostra Federazione farà ricorso, perché non è stata una decisione giusta".
Olga racconta in lacrime com'è stato dover affrontare un'atleta russa e come l'ha vissuta:
In questi mesi non sapevamo se avremmo potuto gareggiare o no e questi Mondiali eranbo decisivi per la qualificazione ai Giochi di Parigi 2024. Abbiamo avuto il via libera ieri sera. Ero felice, ma ho cominciato a sentire la pressione e stanotte ho dormito tre ore. Ho cercato di visualizzare il mio assalto e mi dicevo che sarebbe andato tutto bene. Nella mia mente mi dicevo che non avrei dovuto farlo, perché quello è uno stato terrorista, ma ho capito che non avevo scelta, perché il nostro esercito ci protegge fronteggiando i nemici faccia a faccia e io dovevo sostenerlo in qualche modo. Mi sono detta 'questo è il MIO nemico, questa è la MIA guerra' e volevo mostrare come dovrebbe essere. È stato difficile, ma quando ho visto che ero avanti mi sono detta che sarebbe andato tutto bene.
Olga teme che questa situazione possa danneggiare la sua carriera: "È probabile. Onestamente, amo questo sport, ma questa gente fa di tutto per distruggerti la vita, il tuo amore per questo sport e la tua carriera in diversi modi. Non so che cosa succederà adesso, se potrò gareggiare ancora in questo Mondiale, ma la mia squadra è dalla mia parte. Vedremo in quanto tempo si convertirà questo cartellino nero".
Sconcertato il presidente della Federazione ucraina, Mikhail Ilyashev, che annuncia ricorso: "Siamo molto delusi, crediamo che questa decisione non sia corretta e sia contro l'etica e le regole. Abbiamo visto tutti dal video che dall'arbitro non è stato dato nessun cartellino nero, è stato il direttore tecnico a deciderlo. Non si può cambiare la decisione dell'arbitro, Olga ha lasciato la pista con un risultato valido e con il consenso dell'arbitro. Abbiamo presentato un ricorso in appello, ci sarà una decisione legale e speriamo che entro domani ci sia il reintegro per la competizione a squadre, visto che l'individuale è compromessa".
Questo il commento del presidente della Federscherma italiana, Paolo Azzi: "C’è rammarico, stamattina avevo sperato che ci fosse un momento di incontro sportivo e purtroppo si è creata questa situazione per cui l’alteta russa ha porto la mano e Kharlan la sciabola. Sono cose che succedono, ma di fronte al reclamo russo che ha invocato l’applicazione del regolamento, il regolamento stesso dice che alla fine del match gli atleti devono salutarsi con l’arma e stringersi la mano. Il rifiuto di uno di questi due gesti comportta la penalizzazione. La Federazione non ha potuto fare altro che costatare l’adeguatezza del reclamo e prendere provvedimenti. La squadra non è toccata dal provvedimento, ma lei è la leader indiscussa e pare che qualcuno l’abbia informata in maniera non corretta: il tocco delle sciabole stile covid sarebbe stato accettato. La situazione è molto spiacevole”.
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