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Storie olimpiche: il mito di Aladár Gerevich

Beth Knox

Pubblicato 24/08/2020 alle 11:15 GMT+2

È stato definito il più grande schermitore olimpico di tutti i tempi: celebriamo la storia dell’ungherese che per 28 anni ha dominato il panorama olimpico di sciabola.

Storie olimpiche: il mito di Aladár Gerevich

Credit Foto Eurosport

Oggi andiamo un po’ indietro nel tempo per riscoprire un grandissimo della sciabola mondiale, l’ungherese Aladár Gerevich. È stato l’unico atleta a vincere lo stesso evento olimpico (la gara di sciabola a squadre) per sei edizioni: nessuno, in nessun altro sport è mai riuscito a battere questo record strabiliante.
Aladár Gerevich nasce nel 1910, quando l’Ungheria così come la conosciamo oggi di fatto non esisteva e al suo posto c’era ancora l’Impero Austro-Ungarico. A 22 anni centra il suo primo successo olimpico sotto il vessillo dell’Ungheria. Siamo nel 1932 e i Giochi olimpici quell’anno si svolgono a Los Angeles, negli Stati Uniti.
Il 1936 è l’anno delle Olimpiadi di Berlino e anche qui Gerevich riesce a salire sul gradino più alto del podio nella sciabola a squadre. In quell’occasione, mette a segno ben 17 vittorie e appena 2 sconfitte: è il grande trascinatore della prestigiosa nazionale ungherese.
Il 1948 è l’anno della sua definitiva consacrazione a leggenda: non solo Gerevich vince ancora una volta l’oro nella sciabola maschile a squadre alle Olimpiadi di Londra, ma finalmente si mette al collo anche l’oro del torneo individuale. È senza dubbio alcuno il più forte di tutti.
Quattro anni dopo, a 42 anni, vince addirittura tre medaglie alle Olimpiadi di Helsinki: oro nella sciabola a squadre, argento nella sciabola individuale e bronzo nel fioretto a squadre. Nel 1956, a Melbourne torna a trionfare ancora nella sciabola maschile a squadre: è la quinta vittoria di fila.
Arrivano i Giochi di Roma nel 1960 e gli organizzatori sono preoccupati: il comitato olimpico ritiene che Gerevich, a 50 anni, sia troppo vecchio per competere. Ma il campione ha un’altra idea e la dimostra senza lasciare dubbi: vince ancora una volta l’oro nella gara di sciabola a squadre e arriva nelle fasi finali della gara individuale: non accede alla finale per una sola stoccata di svantaggio.
È scomparso nel 1991, lasciando un record difficile, se non impossibile, da eguagliare: ad oggi il re della sciabola olimpica è ancora lui.
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