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Adelboden

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Aggiornato 08/01/2011 alle 21:17 GMT+1

Primi a pari merito i due atleti, terzo Fanara, ma erroraccio di Ligety che era in testa dopo la prima manche

Aksel Lund Svindal of Norway reacts after finishing second in the men's World Cup Giant Slalom skiing race in Val d'Isere, French Alps December 11, 2010

Credit Foto Reuters

C'era lo statunitense Ted Ligety al comando del gigante di Adelboden al termine della prima manche. Lo statunitense, nonostante qualche rischio nella parte alta del muro finale, riesce non solo a rimanere in piedi, ma a mettere a segno il miglior tempo di manche. Ligety, col tempo di 1'13"33, precede lo svizzero Carlo Janka, secondo a 0"36, e l'austriaco Benjamin Raich, staccato di 0"47.
Lontani dalle posizioni che contano gli azzurri, che hanno gareggiato con il lutto al braccio in memoria della saltatrice Simona Senoner: 11° Massimiliano Blardone (+1"02), 13° Alexander Ploner (+1"20), 16° Manfred Moelgg (+1"34), 20^ Davide Simoncelli (+1"43). Ancora più indietro Michael Gufler (27° ma qualificato per la seconda manche), Florian Eisath (38°) e Peter Fill (49°), fuori sia Giovanni Borsotti che Christof Innerhofer.
Il risultato di Fill è parzialmente falsato dal rischio di collisione con uno degli ufficiali di pista che si trovava fuori posizione.
Nella seconda manche la fatica si fa un po' sentire, soprattutto man mano che si va verso la parte alta della classifica. la pista diventa sempre più impegnativa e spicca così il tempo di Cyprien Richard, che nella prima manche aveva commesso un errore e che nella seconda prova invece è perfetto, tanto da ottenere il miglior tempo parziale, con un totale di 2:25.28. Gli altri dopo di lui, come detto, fanno invece fatica a mantenere il vantaggio accumulato nella prima manche e così il francese risale posizioni su posizioni.
Quando tocca a Svindal, il norvegese perde tutti gli 80 centesimi che aveva di ritardo, ma il cronometro si ferma lì, sullo stesso tempo del transalpino. Gli avversari man mano passano e sfilano tutti dietro: quello che fa meglio è Fanara, che riesce a contenere il distacco e da quarto a piazzarsi a soli 20 centesimi dalla vetta del podio. Scendono invece dal podio virtuale Raich e Janka (l'austriaco sarà quarto al termine della gara, mentre lo svizzero nella parte finale è un disastro e arriva addirittura 13°), mentre manca solo Ligety.
Lo statunitense parte forte, ma tra il primo e il secondo intermedio sbaglia un'uscita di curva e si sdraia nella nev; riesce a restare nel tracciato, ma ormai la vittoria è sfumata. al tragiardo otterrà il 28° tempo, davanti solo a Daniel Albrecht, che sta ancora cercando la forma ottimale.
Gli italiani restano, in linea con la prima manche, lontani dal podio: Blardone 10°, Simoncelli 12°, Gufler 23°, Moelgg 24°, Ploner 26°.
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