Federica Brignone trionfa a 33 anni e 4 mesi: "Come vinco ancora alla mia età? Mi diverto e sono serena"
Pubblicato 05/12/2023 alle 08:47 GMT+1
SCI ALPINO - Intervistata dalla Gazzetta dello Sport dopo la favolosa rimonta nella seconda manche di Mont Tremblant, in Quebec, Federica Brignone racconta come sia ancora in grado di essere così competitiva a 33 anni: "Sono fortemente motivata e continuo per vincere, non per partecipare. Ma, se non mi divertissi, alla mia età non lo farei più".
La seconda manche di Mont Tremblant, disputata sotto la bufera di neve e chiusa con una rimonta straordinaria, ha ribadito l'immortalità sportiva di Federica Brignone. La Tigre di La Salle, protagonista di una strepitosa doppietta nel weekend, è l'atleta più anziana a trionfare in gigante a 33 anni e 4 mesi, ma l'impressione generale di fronte alle sue ultime prestazioni è che il tempo si sia fermato.
«Meno male! Altrimenti cosa continuo a fare? - ha risposto, scherzando, aprendo una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport - È davvero bello e sono fortemente motivata, continuo per questo, non per partecipare. Anche perché tra tappe, allenamenti e gare è molto tosta e stressante per tutti, oggi per dire non abbiamo quasi mangiato, ma a me piace da morire e continuo a farlo al 100 per cento. Nella mia prima intervista, da 17enne, avevo detto che per me lo sci era soltanto un divertimento, e che avrei smesso il giorno in cui sarebbe diventato un lavoro. Oggi è diventato il mio lavoro, ma se non fosse divertente alla mia età non lo farei più».
Il segreto del successo: divertimento e serenità mentale
Ed è proprio quella sensazione di divertimento e serenità che si cela dietro i successi ottenuti con grande costanza in carriera, oltre alla straordinaria passione per questo sport.
«L’equilibrio è la cosa più importante per la mia serenità, ma senza la motivazione sarebbe tosta. Aiuta il clima leggero che le giovani hanno riportato in ritiro, mi diverto a stare in giro con loro, in Argentina l’estate scorsa abbiamo messo su una scuola di ballo. Durante il Covid avevo pensato di ritirarmi, stava diventando tutto, troppo pesante. Per me, oltre ai risultati, contano le esperienze che condividi con gli altri e devo dire che in questo momento me la godo».
Sport invernali e cambiamento climatico
Il trionfo in Quebec sotto la bufera di neve, unito alla protesta degli ambientalisti durante lo slalom di Gurgl, continua a riportare l'attenzione sul cambiamento climatico.
«Quest’anno il circo bianco ha sofferto soprattutto per troppa neve, ma le gare venivano annullate anche in passato. Bisogna scindere le due cose, da una parte ci siamo noi, l’attività all’aria aperta, usiamo sempre più energia pulita. Come atleti abbiamo chiesto di fare ancora di più. Dall’altra c’è il cambiamento climatico, un dato di fatto. Sappiamo che in autunno le condizioni saranno sempre più proibitive e presto dovremo scordarci lo sci estivo».
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