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Coppa del Mondo 2022/2023 - Finalmente Petra Vlhova! Primo trionfo stagionale, battuta Shiffrin in slalom. 21ª Rossetti

Luca Montanari

Aggiornato 10/01/2023 alle 23:19 GMT+1

SCI ALPINO - Dopo sette podi senza mai salire sul gradino più alto nella prima metà di Coppa del Mondo, Petra Vlhova finalmente ritrova il successo e interrompe la striscia di Shiffrin in slalom. Terzo posto per la tedesca Dürr, soffia il podio alla 18enne Ljutic che inforca subito. Per l'Italia c'è solo il 21° posto di Marta Rossetti in una gara dai tanti ritiri.

Vlhova sfreccia nella notte! Primo successo dell'anno, rivivila

Sembrava non arrivasse più la vittoria per Petra Vlhova. Una maledizione quella della prima parte di stagione di Coppa del Mondo, sempre tra le prime sette nelle specialità tecniche, una marea di podi collezionati ma mai il sigillo, il gradino più alto. Invece sotto le luci artificiali di Flachau la slovacca ritrova finalmente la gloria, al termine di un ennesimo duello a passo di danza tra i pali stretti con l'eterna rivale Mikaela Shiffrin sul percorso "Hermann Maier". Vlhova gioca nel migliore dei modi il jolly della pista disegnata da coach Mauro Pini nella prima manche, poi nella seconda approfitta di una prova non eccelsa della statunitense. La 26ª doppietta della premiata ditta dello sci alpino femminile si chiude con le lacrime liberatorie della classe '95 dell'Europa dell'Est davanti al caloroso pubblico austriaco. Due giorni dopo aver raggiunto Vonn, si ripiegano le ali dell'entusiasmo di Mikaela, la quale deve posticipare il sorpasso in vetta alla classifica all-time delle più vincenti nel massimo circuito, applaudendo al traguardo al cospetto della slovacca col mezzo sorriso, consapevole di non aver dato il massimo nella metà di gara decisiva. Poi si unisce in un divertente siparietto con la sua principale avversaria, probabilmente ricordandosi che può festeggiare il podio numero 130.
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Inizia la festa: doccia di spumante e abbraccio tra Shiffrin e Vlhova

La top-10

1. P. VLHOVA (SVK)1:51.95
2. M. SHIFFRIN (USA)+0.43
3. L. DÜRR (GER)+0.85
4. W. HOLDENER (SUI)+1.54
5. P. MOLTZAN (USA)+2.15
6. K. LIENSBERGER (AUT)+2.62
7. H. ARONSSON ELFMAN (SWE)+2.74
8. J. HILZINGER (GER)+2.81
9. E. AICHER (GER)+3.11
10. T.L. STJERNESUND (NOR)+3.17
Anche la seconda manche nasconde insidie nonostante un tracciato più filante, continuando a mietere vittime. Saltano ben in sei delle trenta qualificate, ma il ritiro più clamoroso è sicuramente quello di Zrinka Ljutic: la stellina croata, 19 anni non ancora compiuti, è in piena corsa per il primo podio della carriera tra le grandi, ma pronti via e sciupa immediatamente l'occasione d'oro che si era creata poche ore prima, inforcando. Una trappola tesa alla perfezione da Lena Dürr, da quarta a terza, la quale realizza il miglior tempo di manche mettendo ulteriore pressione a chi già ne era piena trovandosi per la prima volta così in alto in classifica. Ma niente panico per la campionessa iridata juniores, se continua così non le mancheranno altre chance prima del termine della stagione.
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Va fuori pista e rischia di travolgere il cameraman: che brivido!

Settimo slalom della stagione e altrettanta conferma tra le prime cinque per Wendy Holdener. Se la classifica di specialità resta ancora aperta nonostante l'impetuoso dominio di Shiffrin su qualunque manto, gran parte del merito va all'elvetica, dato che invece Swenn Larsson incassa un altro zero, così come l'altra svedese Sara Hector. Ritorna così al quinto posto Paula Moltzan, anch'essa ormai una sicurezza dopo l'autorevole seconda manche che le permette di guadagnare cinque caselle. Può sorridere nonostante l'ennesima prova opaca anche Katharina Liensberger, la migliore della nazionale di casa, sesta. Alle sue spalle una classifica inedita, con il settimo posto della classe 2002 Aronsson Elfman e i career best delle giovani tedesche Hilzinger e Aicher. Completa la top-10 Stjernesund, l'unica delle dieci a chiudere in "perdita" rispetto alla prima manche, scalata di un paio di posizioni nonostante la tracciatura del tecnico norvegese.
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Che botta Lysdahl, rimbalza sul palo e picchia la testa

Ci si aspettava di più sul campo da Marta Rossetti, unica azzurra qualificata tra le migliori trenta, invece la 23enne bresciana non trova mai il feeling con la neve salisburghese, finendo lunga su un dosso e lasciando sul piatto almeno un paio di secondi abbondanti. Può consolarsi almeno di essere rimasta in pista, approfittando delle numerose uscite e chiudendo così in 21ª posizione. Non è comunque sufficiente per l’Italia, ormai esasperata dalla difficoltà di fare risultato in questa specialità. Dopo sette slalom dei dieci in programma (più quello iridato) il miglior piazzamento è un 18° posto della stessa Rossetti, mentre la top-15 manca ormai da due anni.
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Vlhova, vittoria liberazione: la lacrima sul podio

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