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Hirscher torna padrone dello slalom a Zagabria, sul podio Pinturault e Feller
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Pubblicato 06/01/2019 alle 16:52 GMT+1
Dal nostro partner OAsport.it
Marcel Hirscher of Austria competes during the Audi FIS Alpine Ski World Cup Men's Slalom on January 6, 2019 in Zagreb Croatia.
Credit Foto Getty Images
Marcel Hirscher è il Re Magio di Zagabria. Il fuoriclasse austriaco firma il pokerissimo nella capitale croata, festeggiando la vittoria nel primo slalom di Coppa del Mondo del 2019. Il campione olimpico di gigante ha mostrato una furibonda rabbia agonistica: evidentemente aveva digerito a fatica l’inforcata di Madonna di Campiglio e l’eliminazione prematura nel parallelo di Oslo. Per fenomeni come Hirscher, al sessantaquattresimo trionfo nel circuito maggiore, nonché trentesimo tra i rapid gates, non è contemplabile un piazzamento diverso dal primo.
Secondo al termine della prima manche a 37 centesimi dal connazionale Marco Schwarz, reduce dal successo di Oslo, il fenomeno bianco-rosso ha letteralmente sbranato la pista, attaccando come se non esistesse un domani. L’austriaco non ha patito per nulla le scalfiture di un manto decisamente deteriorato, realizzando il miglior crono assoluto della frazione conclusiva e precedendo di 6 decimi Alexis Pinturault: per il francese si tratta di una rinascita in slalom, specialità in cui non saliva sul podio da addirittura 5 anni. Terza piazza e prima top3 stagionale (seconda in carriera) per l’austriaco Manuel Feller, beffato per soli 2 centesimi da Pinturault. Schwarz, leader a metà gara, ha inforcato dopo poche porte, accusando inevitabilmente la pressione dopo la prestazione monstre realizzata da Hirscher.
È stata una seconda manche molto selettiva, con porte molto angolate ed una pista che è andata rapidamente rovinandosi: sui 30 partenti, solo 21 hanno portato a termine la gara. A ridosso del podio si è collocato l’emergente francese Clement Noel (+1″20), ormai una realtà tra i pali stretti. Alle sue spalle i norvegesi Henrik Kristoffersen, sempre più in crisi tecnica e di identità , e Sebastian Foss-Solevaag, quest’ultimo capace di recuperare ben 12 posizioni. Sorride anche il pubblico di casa per la settima piazza di Istok Rodes, partito con il pettorale n.37 e bravo ad eguagliare il risultato di Madonna di Campiglio: attenzione a questo classe 1996 in rapida ed esponenziale ascesa. Ottavo il veterano tedesco Felix Neureuther, nono lo svizzero Daniel Yule.
Giornata nel complesso grigia per l’Italia. Il miglior azzurro si è rivelato Stefano Gross (+1″97), risalito dalla ventinovesima alla decima posizione grazie al secondo crono nella frazione conclusiva a 15 centesimi da Hirscher. Miglior risultato in carriera in slalom per Riccardo Tonetti, 12°. Ha badato a non commettere errori Giuliano Razzoli: per lui una seconda manche in difesa e una 19ma piazza comunque utile per portare a casa punti per risalire nella graduatoria tra i rapid gates. Nulla da fare per Manfred Moelgg, che ha inforcato: l’altoatesino era 13° a metà gara.
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