Federica Brignone la più grande di tutti i tempi? Tigre e fenice, scrive la storia dello sci italiano

MONDIALI SCI ALPINO - La vittoria dell'oro nel gigante mondiale di Saalbach, a 34 anni, consacra se necessario una volta di più una carriera incredibile, quella di Federica Brignone, che potrebbe essere ricordata un giorno come la sciatrice italiana più forte di sempre. I numeri di Compagnoni e Goggia restano, ma Federica sta facendo in questa seconda giovinezza qualcosa di straordinario.

CapolavORO di Brignone: regina mondiale in gigante, riguardala

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Siamo abituati a definirla "La Tigre di La Salle" per il suo piglio combattivo e la sua capacità di non mollare mai e il suo animale-guida è serigrafato sul casco che indossa, eppure Federica Brignone ha anche le caratteristiche della fenice, animale splendido e mitologico in grado di risorgere dalle proprie ceneri.
La vittoria dell’oro in gigante ai Mondiali di Saalbach è solo l’ultimo tassello di prestigio, in ordine di tempo, di un palmares che in Italia nessuna tra chi l’ha preceduta ha mai ottenuto: campionessa di longevità, con l’esordio in Coppa del Mondo nel 2009, Federica ha alle sue spalle (e davanti a sé) una carriera in due fasi che le consentirebbe a pieno diritto di essere ricordata, il giorno in cui deciderà di ritirarsi, come la più grande sciatrice italiana di tutti i tempi. Unico piccolo vuoto nella sua bacheca dei trofei è costituito dall’oro olimpico (che invece ha la rivale contemporanea Sofia Goggia), ma ha comunque un argento e due bronzi che non possono essere sminuiti.

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Brignone, l'emozione dell'inno sul podio di Saalbach

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Nostalgia canaglia, ma i risultati parlano da soli

È bello aggrapparsi ai tempi andati e ricordare quanto fatto da chi c’era in passato. Non ci si può dimenticare dei successi, per esempio, da Maria Rosa Quario, detta Ninna (che è la mamma di Federica Brignone) o da Paola Magoni, che vinse un oro olimpico a Sarajevo 194 nello slalom, o dell’oro vinto in SuperG da Daniela Ceccarelli a Salt Lake City 2022, passando per le tante vittorie di Isolde Kostner e arrivando all’altro nome che è nel cuore di tutti: Deborah Compagnoni. La valtellinese resta nell’immaginario collettivo come la sciatrice italiana più iconica perché, da leader delle discipline veloci, dopo due ginocchia distrutte dovette ricostruirsi anche la carriera e si spostò su quelle tecniche, diventando una campionessa indiscussa anche in gigante e slalom. Nessuno può dimenticare le urla di dolore e disperazione via tubo catodico (allora gli schermi piatti non erano nemmeno pensabile) di Compagnoni al secondo infortunio e nessuno può levarle dal collo quei tre ori olimpici vinti tra il 1992 e il 1998. E nessuno più togliere nulla neanche al coraggio di Sofia Goggia, che anche lei un oro olimpico ce l’ha (discesa, PyeongChang 2018) e ha costruito una carriera stellare nonostante i numerosi e bruschi stop per infortunio.

La carriera a due fasi di Federica Brignone

Guardando i numeri, però, la più vincente sciatrice italiana è proprio lei: Federica Brignone. Questo perché gli ori olimpici sono importanti e – come sottolineava anche Lara Gut-Behrami – nel mondo ti danno un posto speciale perché tutti ti guardano con occhi diversi, ma sono frutto di una sola gara e non possono essere la rappresentazione della costanza di un atleta.  Un atleta vive, infatti, di una carriera e in questo senso la vittoria della classifica generale di Coppa del Mondo è un buon modo per valutare lo stato di forma della sciatrice in questione; ebbene, Brignone è stata l’unica donna italiana a riuscire a vincerla, precisamente nel 2020-2021, e nel frattempo ha continuato a inanellare risultati.
Come dicevamo, la sua è una carriera in due fasi: si aprì col picco dell’argento in gigante ai Mondiali di Garmisch 2011 per poi vivere un periodo di vuoto, prima per colpa di un infortunio a un piede e poi per cercare di risalire la china, quelle ceneri che la fenice che è in lei ha saputo infondere di nuova linfa vitale. È stato infatti il 2015 a portarla al primo successo in Coppa del Mondo, replicato con un’altra vittoria sempre nella stessa stagione, ormai a 25 anni, per il lancio definitivo nel mondo delle vincenti. Da lì in poi è stato un crescendo, con almeno una vittoria in ogni stagione di Coppa del Mondo, le medaglie olimpiche di PyeongChang e Pechino e quelle Mondiali di Courchevel nel 2023.
Un miglioramento incredibile, se si pensa che appunto Federica è nel Circo Bianco da 16 anni e che la vera esplosione è arrivata superati i 30. Non si può poi dimenticare come, da specialista del gigante, si sia evoluta col tempo in polivalente, dando del filo da torcere alle velociste pure come la già citata Goggia. Altro fattore da non dimenticare, Brignone ha vinto così tanto pur essendo contemporanea di quella che è già considerata la più grande sciatrice all-time, ossia Mikaela Shiffrin. Ora, a 34 anni (35 a luglio) e con uno stato di forma invidiabile, Federica Brignone ha la possibilità di ritoccare ancora al rialzo questi risultati pazzeschi. , nel frattempo la prima vittoria in carriera in discesa a gennaio e il buon feeling trovato finalmente con Cortina d’Ampezzo poco dopo fanno sognare in ottica olimpica: Milano-Cortina 2026 non è così lontana e la tigre con le ali da fenice ha la possibilità di volare ancora più in alto e di riempire i vuoti che le restano.
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Brignone: "Difficile quando sai che ti giochi tutto: grazie a chi lavora con me e per me"

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Dove vedere i Mondiali di sci alpino 2025?

Tutte le gare dei Mondiali di sci alpino di Saalbach-Hinterglemm saranno trasmesse sui canali di Eurosport e Discovery+ con il commento di Zoran Filicic e Silvano Varettoni per le prove maschili e di Gianmario Bonzi, Camilla Alfieri e Daniela Merighetti per le prove femminili. Sul nostro sito Eurosport.it troverete le dirette scritte delle gare, le news, il medagliere, gli approfondimenti, gli highlights e tutto il meglio della rassegna.
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