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Mondiali di snooker, Ronnie O’Sullivan, la vittoria più emozionante: “E questa volta papà non era in carcere...”

Davide Bighiani

Pubblicato 03/05/2022 alle 11:40 GMT+2

Il numero 1 del mondo Ronnie O'Sullivan ha riflettuto ai microfoni di Eurosport dopo il suo storico settimo titolo mondiale al Crucible: un momento reso ancora più speciale avendo la sua famiglia - incluso suo padre - al suo fianco. Ci ha spiegato come suo padre non avesse potuto essere presente nel 2001 dopo essere stato incarcerato.

Ronnie O'Sullivan alza la sua settima coppa mondiale

Ronnie O’Sullivan ha trionfato ai Mondiali di snooker per la settima volta nella sua carriera, ma questa è stata molto più emozionante di tante altre. Non solo perchè Ronnie è diventato a 46 anni il più anziano della storia del Crucible a poter alzare il trofeo e perché ha raggiunto Stephen Hendry a quota 7 in testa alla classifica di plurivincitori, ma perché ha potuto festeggiare il successo con la sua famiglia, per una volta al completo. Oltre ai figli, i primi ad abbracciarlo dopo il colpo decisivo nella finale contro Trump, Ronnie ha avuto al suo fianco anche suo padre, che ha perso i suoi primi titoli mondiali perché era in prigione.
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O'Sullivan abbraccia la famiglia e si scioglie in lacrime

Mio padre mi ha sempre raccontato di quando io stavo vincendo il mio primo titolo mondiale e lui era da solo nella sua cella. Questa volta la storia è diversa: ho qui i miei figli e ho anche lui. E’ bellissimo per me, non sapete davvero cosa voglia dire (Ronnie O'Sullivan a Eurosport).

La storia del padre di O’Sullivan, in galera per omicidio per 17 anni

Ronald O'Sullivan era un imprenditore che ha guadagnato milioni gestendo una serie di sexy shop a Soho ed era ben noto tra la malavita londinese; quando Ronnie aveva 16 anni, nel 1992, suo padre è incriminato per la morte dell'autista del gangster Charlie Kray, il fratello dei gemelli Ronnie e Reggie. La ricostruzione del tempo raccontò che Bruce Bryan fu accoltellato a morte all'interno di un club sulla King's Road di Chelsea. O'Sullivan senior, allora 37 anni, era a bere con un amico quando è stato coinvolto in un una rissa che ha portato all'accoltellamento: la famiglia O'Sullivan ha sempre respinto le frasi dell'accusa, secondo la quale Ronald si sarebbe fiondato sul signor Bryan, riempiendolo di insulti razzisti e accoltellandolo a morte. "Era solo nel posto sbagliato al momento sbagliato e di certo non era un omicidio premeditato", disse la difesa. Comunque il padre di O'Sullivan fu incarcerato per un minimo di 18 anni per omicidio. Era il 1992, uscì di galera nel 2009, dopo 17 anni.
"Mio padre si è divertito molto, i ragazzi anche - ha continuato Ronni ai nostri microfoni - . Non pensavo che avrei potuto fare un'altra finale mondiale, quindi ho detto a papà 'Vieni a vedere com'è, magari ti diverti', poi mi hanno detto che durante la sessione serale stava svenendo per la tensione. E' stato un torneo mastodontico!". Con papà al tuo fianco, ancora meglio Ronnie, vero?
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O'Sullivan e l'abbraccio con Trump: "Mi ha detto cose bellissime"

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